De webete

Buongiorno,

oggi post di Tommaso, che come sempre ringrazio.

Mi riservo solo la chiusa, per una volta in parziale disaccordo.

Buondì,

siamo a un punto tale per cui ieri si discuteva, sui social, nei TG e in radio su "webete". Si discuteva oltretutto sull'irrilevante dettaglio se l'offesa sia un neologismo o meno.

Di che si tratta per il fortunato che se lo fosse perso.

Un giornalista molto famoso*, potente e ricco, da qualche tempo suole rispondere per le rime a chi commenta la sua pagina, siano essi persone con opinioni diverse, perfetti imbecilli o - peggio - grillini. A uno di questi ha dato del "webete", riscuotendo enorme successo tra altri webeti.


La risposta alla mie preghiere

Buongiorno,

anche nei miei ultimi due post (questo e questo), ai margini ed un po' di sbieco, ha fatto capolino il mio desiderio di veder finalmente migliorare il nostro Paese potenziando e finalmente valorizzando le professionalità presenti nella P.A., sottovalutate, sottoutilizzate e mortificate da lustri di lottizzazioni politiche, da blocchi del turn over e dal progressivo strutturarsi di una realtà che purtroppo sempre più confina la gestione pubblica ad un percorso di sempre più ampi outsourcing da "gestire" di fatto in via meramente burocratica.

Mortificazione sul piano pratico e professionale cui si aggiunge quella mediatica per cui la rappresentazione largamente prevalente del dipendente pubblico, a partire dalle dirigenze, è quella del fannullone incapace, assunto in via strettamente clientelare, privilegiato e prevalentemente corrotto.

Ripartire

Buongiorno,

nei giorni scorsi abbiamo assistito agli effetti del terremoto nel reatino/piceno e, sperando di aver esaurito la conta dei morti, cominciamo adesso a prendere coscienza dei danni materiali che hanno colpito dei paesi costruiti in altre epoche ed evidentemente non adeguati agli standard di sicurezza che sarebbero necessari.

Pur nel disastro, alcune cose mi sembra abbiano funzionato ed abbiano mostrato dei segnali positivi: i soccorsi hanno dato una dimostrazione di professionalità ed efficienza, riuscendo ad intervenire molto velocemente e a salvare molte persone travolte dalle macerie delle loro case; la macchina della solidarietà si è dimostrata altrettanto pronta ed efficace, sia che si parli delle numerose presenze dei volontari, che delle donazioni di sangue, che di quelle in denaro.

L'ossessione ci ha un po' preso la mano

Buongiorno,

sentivo l'altro giorno su Radio24 che economisti e associazioni di categoria continuano a segnalare un crescente allarme per il blocco degli appalti pubblici derivante dal nuovo codice, fortemente voluto dal Presidente dell'ANAC (Agenzia Nazionale Anti Corruzione) Raffaele Cantone, l'uomo tirato in ballo un po' ovunque in caso di problemi dal Presidente del Consiglio Renzi (1).

Tale condizione di blocco (ormai pressochè totale) rischia concretamente di incidere in maniera negativa molto pesantemente sulle possibilità di ripresa economica della nostra economia, minandola nell'immediato a causa del venir meno di un mercato comunque rilevante -e sempre più concepito ad uso e consumo delle imprese che vi partecipano-, ma anche in prospettiva, perchè gli appalti che non stanno partendo, sono almeno in parte opere, servizi ed infrastrutture destinate a servire da subito o nel prossimo futuro il nostro Paese (2) che vengono invece a mancare.

...e se avessero ragione loro?

Buongiorno,

nei giorni scorsi mi è capitato di frequentare marginalmente uno spizzico di Carinzia, come faccio peraltro pressochè da sempre e mi sono accorto di quella che forse è una piccola inversione di tendenza che si sta verificando in quel Paese.

Da anni gli esercizi commerciali carinziani avevano portato avanti una politica sugli orari di apertura che sembravano svogliatamente  rincorrere (pur limitatamente ed in ritardo) l'andazzo italiano che prevede aperture sempre più estese sia in termini di giornate (chissà come facevamo a sopravvivere quando i negozi chiudevano la domenica e durante le festività...) sia in termini di orario (chissà come facevamo a sopravvivere quando i negozi chiudevano alle sette di sera).

Quando la realtà presenta il conto

Buongiorno,

rientro finalmente "in servizio", purtroppo carico di pessimismo e negatività ed anche un po' svogliato, dopo un discreto periodo di assenza. 

La sordina estiva sulle problematiche del nostro Paese, sordina il cui effetto è amplificato quest'anno dalle notizie generate in ambito sportivo dalle Olimpiadi di Rio, sta mascherando una serie di dati relativi allo stato della nostra economia che, a mio modo di vedere, segnano incondizionatamente il fallimento delle velleitarie politiche del nostro governo.