Io la propaganda di Renzi non la capisco proprio...

Buongiorno,

davanti al battage sapientemente montato attorno a provvedimenti incompleti, spesso di scarsa qualità e valore dalla claque del Presidente del Consiglio (quali il trionfalissimo successo parziale sulla riforma elettorale, l'altrettanto rutilante abolizione del termine "Province" delle Province o l'asta su Ebay di qualche auto blu), mi meraviglia molto il silenzio che avvolge invece una questione di maggior sostanza e significato in una materia dove invece a mio avviso Renzi avrebbe ogni convenienza a marcare le proprie posizioni stavolta inaspettatamente di sinistra.

Delle ragazzine mi danno una lezione (sportiva)

Buongiorno,

domenica ho ricevuto una bella lezione da una squadra di ragazze preadolescenti in cui mia figlia gioca a basket dall'anno scorso e di cui sono ovviamente diventato orgoglioso e sfegatato tifoso (pensate un po' come sono ridotto).

Quindi vi tedio con un po' di fatti miei.

Se i debiti non sono quelli della P.A. son più belli?

Buongiorno,

dopo la disanima sui manager privati ed il confronto con i luoghi comuni che li vorrebbero in qualche modo necessariamente più efficaci di quelli pubblici, proseguo oggi con una considerazione parallela, che nasce da alcune recenti chiacchierate con degli imprenditori di mia conoscenza.

Perchè dopo il gran parlare (e purtroppo per ora poco più) fatto sui debiti della P.A. nei confronti dei fornitori, mi sono reso conto del fatto che anche per quanto riguarda questo fronte, e non solo per quanto riguarda il management, ci sono una serie di non detti che falsano la percezione del problema, che confermo esserci ed essere grave ed indecente, ma che, se confrontato con quello molto poco esplorato dei debiti dei privati verso i fornitori (1), assume per la P.A. contorni paradossalmente di minor gravità almeno per due ordini di motivi.

E i manager privati?

Buongiorno,

la pubblica indignazione che ha accolto le dichiarazioni di Moretti di cui avevo già parlato qui, ha portato a focalizzare l'attenzione sull'inadeguatezza dei manager pubblici e sui loro compensi spesso ingiustificati, confinando il problema al recinto del pubblico ed alimentando il solito mito che certe cose nel privato non succedono perchè lì le remunerazioni sono legate ai risultati e, ove anche capitassero sarebbe un problema esclusivamente della proprietà.

Un mito che è una solenne duplice colossale cazzata.

529 Martiri

Buongiorno,

nei giorni scorsi è passata sotto discreto silenzio la notizia della condanna a morte in Egitto di 529 sostenitori del deposto presidente Morsi, notizia che segna la misura del fallimento della principale "primavera araba", sfociata democraticamente nel successo di integralisti islamici prima e degenerata in una nuova dittatura militare in seguito.

E, per un democratico, dover scegliere cosa preferire tra una teocrazia ed una dittatura non è esattamente il massimo.

Preoccupazioni USA per il blocco di Twitter in Turchia

Buongiorno,

oggi aggiungo un secondo mini post, perchè la notizia del blocco di Twitter da parte del governo turco è stata accolta con freddezza da molti Stati occidentali che ritengono antidemocratico censurare un social network.

Tra le tante reazioni ne segnalo due particolarmente significative:
Ciao

Paolo

P.S. si, lo so, dopo qualche mese VK è tornato accessibile..

Veneto libero!

Buongiorno,

nei giorni scorsi avrebbe meritato un po' più di attenzione da parte dei media italiani il cosiddetto (a sproposito) referendum per l'indipendenza del Veneto.

Ad occuparsene infatti in Italia sono state, con la capacità d'analisi che li contraddistingue, praticamente solo le testate di destra come il Giornale e Libero, più attente a lisciare il pelo alla Lega che a capire se stia succedendo qualcosa ed eventualmente di che si tratti.

Sui treni tedeschi lo fanno!

Buongiorno,

mi aggiungo ai tanti che stanno sparando sull'AD delle Ferrovie dello Stato dopo le sue improvvide ed infastidite risposte alle ipotesi di Renzi di procedere ad un taglio dello stipendio dei grandi manager pubblici, allineandolo a quello del Presidente della Repubblica, perchè mi pare un po' limitativo liquidare le sue obiezioni con un superficiale "Prego, faccia pure". 

Nel caso di Moretti il taglio ipotizzato da Renzi, significherebbe una decurtazione di oltre due terzi dello stipendio e quindi giustificherebbe pienamente la sua ipotesi in risposta di lasciare per cercare altro: in fondo gestire una azienda delle dimensione e della complessità di Ferrovie dello Stato non è cosa da poco e non credo che Moretti sia un incapace.

Da "Berija" a "Bering (stretto di)", passando per la precarietà

Buongiorno,

nel libro che sto faticosamente e senza soddisfazione leggendo in questo periodo (Limonov) ho trovato un riferimento a come nell'ex URSS la storia venisse riscritta nella speranza di riscrivere anche la realtà e a come questa pratica venne utilizzata nel tentativo di cancellare dalla memoria collettiva la figura dell'ex braccio destro e capo della polizia Lavrentij Berija, con aspetti che, nella loro praticità spicciola, al giorno d'oggi appaiono grotteschi (1).

E' probabilmente per questo motivo che nella mia testa sorgono arditi ed ampiamente indebiti paralleli quando mi accorgo che determinate dichiarazioni del nostro neo Presidente del Consiglio che riscrivono altrettanto goffamente (e falsamente) la nostra storia recente vengono riportate in maniera bovina con pochi o punti commenti e ancor meno analisi critiche.

Titanic a Venezia / 12

Buongiorno,

confesso che mio malgrado davo attendevo quando (e non se) sarebbe uscita una notizia di questo stampo, tanto la trama con cui si sta sviluppando la vicenda delle garndi navi a Venezia è scontata.

Perchè la notizia che il TAR del Veneto ha concesso una sospensiva che riapre Venezia alle navi da Crociera (formalmente in via temporanea sino a tutto il 2015, ma, ovviamente, nel frattempo si troverà il modo di consolidare la cosa), data com'è ovvio molto in sordina, è quanto di più italicamente scontato e squallido potesse verificarsi.

Tendenziosa assenza di memoria di lungo periodo

Buongiorno,

il lento procedere del tentativo di riformare il nostro pessimo sistema eletorale e la prospettiva che si possa finire invischiati in un sistema elettorale altrettanto brutto, in caso il Senato ritenga di doversi suicidare con la nobiltà d'animo e il personale disinteresse che sappiamo muovere la maggior parte dei politici italiani, apre la porta a speculazioni di ogni natura.

Tra quelli che si sono resi conto che la riforma non è ancora stata portata a casa e che l'Italicum che si staglia all'orizonte si prepara ad essere anch'esso una porcheria, c'è Filippo Facci, che, rivangando il passato, prova, per dirla con Guccini, a dargli il profumo del ricordo che cambia in meglio. Ma, nel tentativo di far questo finisce collo sminuire quel poco di corretto mette nel ragionamento.

Renzi, il sindacato, la riduzione del cuneo fiscale e la social card

Buongiorno,

due veloci considerazioni sull'annuncio della riduzione del cuneo fiscale avvenuto due giorni fa da parte di Renzi, ben sapendo che si sta ragionando di promesse probabilmente fatte anche in chiave elettorale, la cui realizzazione è rimandata alla fine di maggio e demandata ad una trafila legislativa e burocratica lunga ed insidiosa.

Renzi: check list e cronoprogramma - riforma elettorale e costituzionale

Buongiorno,

mi pareva ingeneroso pretendere da Renzi una precisione svizzera (che peraltro sinora non aveva avuto nessuno tra i governanti italiani) anche a fronte di un suo evidente e strumentale abuso delle dichiarazioni in cui prometteva con toni altisonanti tempi da velocista e resistenze da maratoneta nell'azione riformatrice. 

Ho perciò tardato un pochino ad esprimere il mio primo giudizio rispetto a quanto promesso chiaramente da Renzi al momento dell'incarico a Presidente del Consiglio a metà febbraio, promessa sulla quale un po' tutti lo attendono al varco:


Quote rosa e luoghi comuni

Buongiorno,

le piccole beghe relative alle quote rosa aperte dal faticoso procedere della semiriforma del sistema elettorale (1) -quote rosa cui incidentalmente sono favorevole in via temporanea e considerandole il minore dei mali per provare a scardinare un sistema ingiusto ed immobile se ben applicate (in regimi di liste bloccate mettere tutte le donne nella seconda metà della lista è inutile quanto mettere le "bamboline" in cima alla stessa)- mi danno lo spunto per una veloce considerazione sul cattivo stato del femminismo italiano.

Perchè, sebbene io sia convinto che in Italia il femminismo abbia purtroppo ancora ragion d'essere a fronte di una condizione femminile che non è certo di parità nei confronti dell'uomo, dall'altro lato vedo che questo si è spesso adagiato su luoghi comuni condivisi che non aiutano certo il progresso della condizione femminile.

Risposta sbagliata. E forse anche la domanda.

Buongiorno,

periodicamente sento porre il problema dell'emigrazione dei giovani laureati italiani, per il costo umano e sociale che rappresenta per l'Italia e questo articolo a illustre firma di Luigi Zingales mi dà lo spunto per tornarci su con un post ad esso dedicato.

Il progressivo aumento del numero di laureati e tecnici italiani che prendono la strada per l'estero, numero non compensato da un analogo flusso in ingresso (come invece sarebbe auspicabile e salubre per favorire la circolazione di idee ed innovazione), ha portato il nostro Paese a porsi il problema in maniera un po' meno immatura di quanto facesse anche solo dieci anni fa, quando sopravviveva ancora il falso mito secondo cui, tanto, prima o poi costoro (ed il loro know how) sarebbero rientrati, magari anche portando il Italia i proventi di quanto fatto all'estero.

Se io avessi previsto tutto questo, ...

Buongiorno,

purtroppo per voi, sono tornato, almeno per oggi.

Se cinque anni fa io avessi chiesto di identificare chi fosse il leader unico e carismatico di un grande partito italiano, supportato dall'acritico consenso più o meno interessato di una parte identificata e riconoscibile dei media, scarsamente liberale sin quasi al culto della personalità, del tutto refrattario alle dinamiche di democrazia interna ed esterna del proprio partito, permanenetemente impegnato in promesse e dichiarazioni tra lo slogan e la supercazzola, talmente nebulose da risultare spesso contraddittorie, assolutamente alieno da qualsiasi autocritica, bene, se io avessi chiesto tutto questo, pressochè chiunque, con l'eccezione forse di una sola parte dei suoi elettori, avrebbe dato un'unica risposta (1).