Fiero di essere (definito) buonista

Buongiorno,

l'abominevole vicenda del respingimento dei profughi da parte dei facinorosi che avevano bloccato la strada di accesso all'ostello della frazione di Gorino, ha riproposto un aspetto piccolo e quasi solo lessicale, ma usato spessissimo per squalificare a priori gli argomenti e le persone stesse che li avanzano, su cui vorrei soffermarmi.

Sono fiero e orgoglioso di poter essere a pieno titolo definito BUONISTA.

Il miracolo mancato di San Cantone

Buongiorno,

quando ho deciso di scrivere questo post mi sono imposto di attendere lo spunto giusto, che si è presentato pochi giorni fa, sotto forma della notizia che la 'ndrangheta sarebbe riuscita ad infiltrarsi pesantemente nella realizzazione di alcuni padiglioni di Expo, in verità senza lasciarmi attendere molto.

Apparentemente la notizia sembrerebbe essere una delle solite banali storie di ordinaria corruzione e, almeno in parte, lo è.

C'è però un aspetto dal quale secondo me si deve partire per un ragionamento un po' più articolato, ed è il fatto che, adottando il solito paradigma italiano dell'uomo della Provvidenza, ci avevano garantito che ciò non sarebbe potuto succedere perchè su Expo avrebbe imposto le mani San Cantone Patrono e Martire dell'Anticorruzione.

Prima le donne e i bambini

Buongiorno,

un passo alla volta, magari passando attraverso insegnanti ed ex aspiranti consiglieri comunali e senatori che proclamano urbi e t orbi il loro odio dalle tribune di qualche social, siamo arrivati al punto di veder rovesciare persino quello che era il nobile motto di ogni soccorritore.

E' successo tra Goro e Gorino, nel delta del Po, dove un paio di centinaia di eroici resistenti indigeni hanno respinto un  tentativo di invasione operato, con la subdola complicità della quinta colonna del Prefetto di Ferrara, da una ventina tra donne (di cui almeno una incinta) e bambini destinati ad essere ospitati in un ostello del paese che, dopo qualche titubanza iniziale, aveva dato la propria disponibilità ad accoglierli.

Il reparto di Ginecologia e Obiezione

Buongiorno,

la tragedia della morte della gestante e dei suoi due figli all'Ospedale Canizzaro di Catania, malgrado l'assoluta superficialità con cui è stata approcciata dai media, probailmente avrà comunque il doloroso merito di sollevare un po' il velo su una potente ipocrisia che coinvolge la possibilità di abortire in Italia.

Per quanto riguarda la superficialità dell'informazione basti dire che trovo solo sul Post qualcuno che si accorga delle incongruenze tra la ricostruzione dei fatti data dall'avvocato e la fisiologia riguardo ai dichiarati problemi respiratori dei feti, e nemmeno lì trovo qualche considerazione circa il fatto che nella cartella clinica non sia riportata la presunta dichiarazione del medico di essere un obiettore sia una non notizia, cosa ovvia per due motivi: tutti i medici di quel reparto, primario compreso, sono obiettori e, più importante, il fatto che lo dichiarino o meno non è un dato clinico di qualche rilievo, quindi non viene inserito in cartella clinica.

Revisionismi ed alibi (anche nostri)

Buongiorno,

torno con il post di oggi sull'argomento della cancellazione della storia (ovviamente di quella che meno piace), prendendo spunto dalla notizia che a Brunau, in Austria, sarà rasa al suolo la casa natale di Adolf Hitler per evitare che funga da luogo di ritrovo di beceri nostalgici neonazisti.

Cosa che, con proporzioni diverse mi ricorda quanto segnalavo avvenire anche in Italia solo pochi mesi fa.

Anche nel caso di questi giorni ritengo che la rimozione del passato sia una scelta sbagliata, anzi, ho il sospetto che nel caso austriacoe la conseguente autoassoluzione in termini beceramente revisionistici rispetto a determinati comprtamenti sia ancora più rilevante, sia per motivi storici che per situazioni di maggior attualità.

C'avevano detto.../2

Buongiorno,

è di ieri il primo riscontro che fornisce indicazioni su quelli che saranno a regime i risultati del Jobs Act (fighetta denominazione perfidoalbionica della riforma del lavoro fortemente voluta dal nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi), adesso che è stemperato il risultato degli onerosissimi sgravi concessi nei due anni precedenti a chi assumeva a tempo indeterminato.

Chi abbia un minimo di memoria ricorderà come ci fosse stato detto che a frenare le assunzioni a tempo indeterminato da parte degli imprenditori fosse il famigerato e malvagio art.18 che impediva loro di licenziare (la specificazione "senza giusta causa" veniva, ahimè, sistematicamente omessa).

Romano e l'orso russo. Non poi così amichevole

Buongiorno,

sono sorpreso dal leggere le esternazione dell'ex ambasciatore Sergio Romano, pubblicate a valle dell'annuncio dell'impegno in Lettonia, a ridosso del confine russo, di centoquaranta militari italiani in ambito Nato.

Romano segnala una sorta di russofobia che pervaderebbe noi occidentali, e descrive il progressivo deterioramento dei rapporti tra Russia ed Occidente ricorrendo alla metafora della pagliuzza russa e della trave occidentale.

Fòra i recioni dal Veneto!

Buongiorno,

poichè comincio ad avere una certa età e vivo in Veneto, io ricordo.

Ricordo quando, agli inizi degli anni Ottanta la Liga Veneta, madre di tutte le Leghe, eleggeva i suoi primi rappresentanti alla Camera ed al Senato (Rocchetta, Girardi e Tramarin, era il 1983 se non ricordo male) e sorprendeva dieci anni prima di Tangentopoli con affermazioni a macchia di leopardo ma spesso di proporzioni clamorose, giungendo dal nulla a surclassare PCI (e fin qui, in provincia di Treviso, ci voleva molto poco) e PSI, portandosi a ridosso della DC in molti comuni veneti quando ancora probabilmente Umberto Bossi si illudeva di poter fare il cantautore o fingeva di applicarsi per diventare medico, lontano com'era dall'idea di accodarsi prima e poi prendere la testa di quella che diverrà poi la Lega.

Mutande verdi: magari non eleganti, ma lecite

Buongiorno,

nei giorni scorsi una raffica di assoluzioni di politici per accuse di varia natura (da De Luca a Marino a Cota) hanno spinto prima De Feo su Repubblica, poi , sempre su Repubblica, Michele Serra, quindi Sofri sul Post, e Giannino su Radio24 a riflettere su come le modalità di alcune indagini ai danni di politici -poi risoltesi nel nulla- abbiano di fatto avuto un ruolo importante se non proprio primario nel vanificare, alterandolo, il risultato del voto democratico, esercizio per alcuni ormai desueto e vecchio, ma cui personalmente sono affezionato, come avrete ben capito anche dall'ultimo post.

Referendum costituzionale: l'aspetto personale

Buongiorno,

negli ultimi due anni questo blog si è occupato spesso delle polemiche che coinvolgevano l'allora sindaco di Roma Ignazio Marino: credo di aver iniziato parlando di quella che allora ritenevo fosse l'ottusa intransigenza con cui venne trattato il caso della Panda rossa. Gli spunti non mancarono certo: alla Panda rossa seguirono le polemiche artificiose sui funerali di Vittorio Casamonica (argomento su cui ebbi modo di ritornare anche più recentemente) e quelle altrettanto artificiose create attorno al suo presenzialismo durante la trasferta statunitense del Papa.

Solo nell'ultimo post ho avuto modo di chiosare il fatto che un ulteriore chiodo con cui Marino era stato crocifisso, l'inchiesta su Mafia Capitale, una volta giunta al dunque, si sia sgonfiato come un pallone bucato e, mentre quel post veniva pubblicato, usciva la notizia dell'assoluzione di Marino dal processo per le presunte spese pazze effettuate con la carta di credito del Comune.

C'avevano detto...

Buongiorno,

ci avevano raccontato che l'Amministrazione del primo Comune Italiano, la nostra Capitale, altro non era che una greppia da cui politici, imprenditori e malavitosi (comuni e politici) si erano pasciuti in combutta tra loro ed ai nostri danni almeno per la durata di due mandati, quello di Alemanno e quello di Marino.

Ci avevano detto che le dimensioni della cosa erano talmente grandi da richiedere una nuova categoria del crimine: Mafia Capitale, su cui politici con pochi scrupoli e giornalisti di scarso spessore immolarono il traballante e poco gradito sindaco di allora, Ignazio Marino, aprendo le porte prima al commissariamento Tronca e poi all'attuale incertissima giunta Raggi, il maggior successo del M5S in tema di amministrative.


Se la banca del vicino è sempre più al verde

Buongiorno,

la fine della scorsa settimana ha riproposto un dilemma di sapore ormai stantio, anche se con una chiave un po' diversa: stavolta a doversi applicare al tema del salvataggio delle banche sono in prima battuta quei tedeschi che sino a pochi giorni prima discettavano severamente del nostro bilancio nazionale attraverso le prese di posizione del presidente della Bundesbank Weidmann.

Infatti CommerzBank (in questo imitata in Olanda e Belgio da Ing Group) annuncia tagli ai dipendentiper poco meno di diecimila persone per contenere le spese e provare a tornare a redditività, mentre Deutsche Bank, dopo aver appena incassato le tossine del fallimento della austriaca Hypo Bank, deve fronteggiare l'ennesima multa miliardaria comminata dagli USA.