Gli insulti ai giornalisti

Buongiorno,

nell'arco di tutta la scorsa settimana abbiamo assistito al rincorrersi di dichiarazioni sulla condizione della stampa italiana, dopo i malmostosi attacchi cui è stata fatta oggetto da parte dei politici del M5S a valle dell'assoluzione in primo grado della Sindaca di Roma Virginia Raggi dalle accuse di malversazione nella gestione del Comune.

Premesso che a mio avviso la libertà di stampa va difesa perchè rappresenta un pilastro della democrazia, sono particolarmente a disagio davanti ad un sistema informativo che, a partire dai suoi esponenti che dovrebbero essere i più autorevoli, sembra pretendere dai cittadini una difesa alla corporazione prima (o invece) di quella del servizio di informazione al grande pubblico, non ponendosi il problema se l'uso che sta facendo della libertà di stampa abbia come scopo la sacrosanta informazione o la sacrificabilissima propaganda effettuata tramite la propalazione del falso (pardon, adesso nel nuovo politically correct che tanto piace alle nuove elites non devo più parlare di menzogne, ma piuttosto di verità alternative).

E, a questo scopo, faccio quello che è solo l'ultimo di molti esempi (1): un presunto giornalista di inchiesta, tale Vivaldelli, riprende da un generatore sloveno di bufale di destra, la notizia che George Soros starebbe distribuendo carte di credito prepagate con tanto di logo UNHCR ai migranti, pubblicandola su un blog collegato a il Giornale.

Inutile dire che la notizia sarebbe un tassello a dimostrazione del presunto piano del finanziere di sottomettere l'occidente agli immigrati.

Inutile anche dire che la notizia puzza di bufala lontano un miglio, ma tant'è viene ripresa da più parti, sia politiche che giornalistiche: le insinuazioni sia della Meloni che di Fidanza, entrambi di Fratelli d'Italia, vengono riprese dallo stesso Giornale cui il blog di cui sopra è collegato, ma anche da altre testate cartacee (a partire ovviamente da Libero) e televisive (La 7).

Ovviamente, dopo che alcuni siti di informazione internet quali il Post o l'AGI si sono premurati (peraltro con i loro limiti di diffusione) di dimostrare come quella che aveva tutta l'apparenza di una bufala creata da razzisti per razzisti fosse effettivamente una bufala creata da razzisiti per razzisti, le testate che avevano in qualche modo ripreso la notizia si sono ben guardate dal pubblicare qualsiasi smentita o censurare chi ha pubblicato spazzatura farcita di semi d'odio senza effettuare le verifche del caso (...ricordate? non hanno pubblicato un falso, ma una realtà alternativa...). 

E, in larga parte non lo hanno fatto perchè la falsa notizia, ben lungi dall'assomigliare anche solo lontanamente all'informazione che il diritto di libera stampa tutela, era funzionale al ruolo di organi di mera propaganda che quelle testate svolgono (2).

...ecco, il momento è tale che tocca difendere la libertà di stampa nel momento in cui ampia parte dell'informazione è inserita in questo contesto di mancanza di credibilità ed autorevolezza, e sapendo che quella difesa sarà utilizzata in primis per difendere quegli stessi meccanismi, perchè l'alternativa è purtroppo peggiore.

Ciao

Paolo

(1) ...ma, in fondo, anche nel post precedente abbiamo un bell'esempio di mancata informazione...

(2) devo ammettere che la generale adesione alla bufala dei ragazzi dell'I.T.I. Righi che sembravano impossibilitati a partecipare alla presunta finale dello Zero Robotics Tournament è un forte elemento per ritenere che i nostri valenti giornalisti pecchino unicamente di superficialità e pigrizia. Ma anche in questo caso, a cosa serve un cane da guardia pigro, credulone e distratto (va anche ammesso che in questo caso va concessa qualche attenuante, stante il fato che, dagli studenti ai professori, alla preside, e oltre vi è stata una sistematica e implicita o esplicita conferma della versione iniziale)?

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