Il vigilante del mio sconcerto

Buongiorno,

venerdì sera mi è successa una cosa che mi ha colpito, quindi come ho già fatto altre volte in situazioni simili, la riporto, un po' per condividerla, un po' per fissarla bene nella memoria.

Nel mio paese  c'è un ambulante di colore noto a tutti da molto tempo, che periodicamente passa a cercare di vendere qualcosa o a chiedere una piccola elemosina. Ultimamente, probabilmente dopo essersi reso conto del fatto che il quartiere è più popolato la sera che durante il giorno, ha posticipato l'orario dei suoi passaggi a tarda ora. Il fatto che scampanelli a tarda ora è inusuale, ma mi pare di capire che si limita a farlo dove vede all'interno la luce accesa, quindi non m pare crei un reale disturbo nè, men che meno, che rappresenti un qualsiasi pericolo.

Quando venerdì mia figlia è rientrata dall'allenamento di basket era piuttosto tardi e io ero a letto già dalla metà del pomeriggio abbattuto e stordito da un bel mix di tosse, raffreddore e mal di gola: non ho quindi capito subito per bene quanto mia figlia, piuttosto allarmata, stesse riferendo a mia moglie circa il fatto che l'ambulante di cui vi ho appena detto era nella nostra strada, e che c'era un'auto scura che lo stava pedinando passo passo a fari spenti (o forse guasti).

Quando però sono faticosamente sceso perchè è suonato il campanello e mi sono ritrovato davanti il questuante e, in una Punto nera coi finestrini aperti, il pedinatore la situazione, benchè per me surreale, mi si è chiarita.

L'ambulante, cui vista la situazione avevo chiesto se andasse tutto bene, ha approfittato per allontanarsi, mentre un tizio (capelli grigi lunghi, baffoni, forte inflessione veneta, cappellino col frontino e ricamato il logo dell'associazione ex Carabineri), autoelettosi vigilante, gli stava intimando in malo modo di non andare in giro in zona col buio.

Da quel momento ha avuto luogo una breve e per me molto spiacevole discussione tra me e costui, identificatosi come un "ex Arma" (1): dal suo punto di vista era evidente il suo diritto ad "imporre il coprifuoco" ad una persona che non fosse di suo gradimento come aveva appena fatto, era sorprendente che io non approvassi tale comportamento al punto di chiedermi se davvero difendevo l'ambulante e, in conseguenza della mie posizioni contrarie, era chiaro che "Ah!, lei è uno di quelli...".

Chiunque siano "quelli", data l'alternativa, si, io sono uno di loro e sono orgoglioso di esserlo anche se stordito dall'influenza e dal sonno.

Io sono uno di quelli che non accettano che il primo che passa possa cercare di imporre a chicchessia orari e percorsi sulla base delle proprie personali antipatie, sono uno di quelli che credono che ognuno debba essere lasciato libero di fare quello che vuole sino a quando non viola una legge o un regolamento, sono uno di quelli convinti che chi si vede inopinatamente vessare dal primo che passa (ancorchè sotto un cappellino da ex Carabiniere) meriti di essere difeso.

Banalmente ed egoisticamente lo credo perchè oggi l'antipatico è il negro, domani potrebbe essere l'ebreo, dopodomani il frocio e poi potrei essere anch'io.

Spero solo di aver avuto a che fare con un matto (di cui comunque mi sono annotato la targa), e non con il nuovo che avanza, magari forse nascondendosi dietro i cartelli del controllo di vicinato.

Ciao

Paolo

(1) Cosa di cui peraltro dubito: so che l'abito non fa il monaco, ma l'aspetto non era certo quello che mi aspetterei da una persona che ha scelto una vita in divisa...

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

il timore è appunto che prima o poi toccherà a "quelli".
Sarebbe piacevole essere sicuri che il canuto signore facesse parte di una minoranza.

Saluti

T.