I rimpianti del giovane Fini

 Riporto quello che credo di aver letto nei pensieri di Gianfranco Fini in questi giorni

Vorrei che fosse un buongiorno.

Qualcuno fa finta di niente, manca solo che si metta a fischiettare con le mani in tasca, altri invece fingono di non essere mai stati completamente d'accordo con me. Qualcuno addirittura sbandiera alti ideali per giustificare il secondo tradimento in tre mesi, prima di qua, poi di là.

Eppure tutti, dal primo all'ultimo, erano con me quando si doveva votare la sfiducia e sarebbero ancora qui, se il voto di due mesi fa fosse andato diversamente ed avessimo sfiduciato Berlusconi.
Abbiamo giocato la nostra partita, abbiamo commesso qualche ingenuità , abbiamo perso la battaglia e probabilmente la guerra.

Quando il Presidente ha fissato il voto di fiducia in una data così distante credevo che il tempo giocasse dalla mia parte: FLI aveva raccolto i numeri per avere i suoi gruppi sia alla Camera che, quasi inaspettatamente, al Senato.
E sembrava che i numeri ed il consenso fossero destinati ad aumentare. Il PD ci appoggiava da sinistra: mai visto Repubblica o l'Unità scrivere cose così positive di un ex fascista, al punto di crearmi degli imbarazzi tra chi cominciava a vedermi come il compagno Fini.

E le proposte di alleanza, poi! Bersani, neanche tanto velatamente, ed apertamente Casini. E anche Rutelli, per quel che vale.

Già vedevo lo scacco al Re, e già pianificavo il dopo, con me stesso a capo del governo.
Invece non avevo visto l'arrocco: improvvisamente due giorni prima del voto sento parlare di gente mai sentita prima, Razzi, Scilipoti, Cesareo, di Responsabili, di Calearo (ma davvero questo lo ha candidato il PD? e come hanno fatto, di grazia?), di mutui, contratti, case, di tacchini e Natale.

E così il nostro Blitz va a vuoto, il Re non cade, anzi peggio, prima vacilla un po' ,  poi comincia ad attrarre chi lo aveva già abbandonato.

E tutto va in rovina. Casini? e chi lo sente più? Rutelli? contasse qualcosa... Bersani? adesso, invece che a noi parla alla Lega. Le possibili alleanze si sono dissolte. E con loro si sta dissolvendo il gruppo al Senato. D'altra parte sapevo che una parte mi aveva seguito per convenienza, è ovvio che mi lascerà per lo stesso motivo, come qualcuno ha già cominciato a fare.

E adesso cosa vedo? Lo scenario peggiore.

Abbiamo indebolito il Re al costo delle nostre vite (politiche intendo), ma ci è sopravvissuto e ci ha sconfitti: adesso rischiamo due anni di immobilità politica per il paese e due anni di politiche ad personam. E la cosa peggiore è che alle elezioni FLI, che pensava di riformare la destra italiana, rischia di contare come il partito di Rutelli, che manco ricordo come si chiama. E adesso sarà difficile anche far digerire il mio doppio ruolo di leader di partito e contemporaneamente Presidente della Camera. Rischio di contare meno del Trota. Chissà se sono in tempo per riappacificarmi con Silvio prima della fine della legislatura...

Ecco, se n'è andato anche Barbareschi. In fondo non tutto il male vien per nuocere: almeno ci risparmiamo un po' di ridicolo...

Riprendo la linea: la cosa peggiore è che, in qualche modo, molto probabilmente ho perso la scommessa  che saremmo andati al voto in primavera e devo una birra ad Authan! Al di là degli scherzi, l'agonia di FLI sembra dimostrare che in Italia non esiste spazio per una destra liberale, moderata e moderna, come Fini diceva di voler provare a costruire.

Ciao

Paolo

7 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo,

anche io come te pensavo saremmo andati al voto a marzo. Credevo fosse il peggio che potesse capitare (andarci dopo la risicata fiducia). Che ottimisti che siamo stati :-D.

Ciao

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

il 27 ottobre 2010, sull'autorevole sito de L'Anti - Zanzara, nel post "Peggio di così si muore" (si, lo so, mi distinguo sempre per ottimismo) scrivevo:

"In questa situazione devo ammettere di essermi sbagliato: contrariamente a quanto afferma la presidente di Confindustria credo sia opportuno un cambio, che sia un governo tecnico o elezioni anticipate poco importa. Sostanzialmente sono arrivato a pensare che difficilmente possa andare peggio di così, e che quindi qualsiasi alternativa, anche la più inverosimile, sia probabilmente meglio di quanto stiamo oggi sperimentando."

Purtroppo sinora nulla mi ha dato motivo di ricredermi, men che meno il fatto che appena i numeri parlamentari gli hanno dato modo di rifiatare, SB ha ripreso ad attaccare a testa bassa unicamente sull'unico fronte che gli interessa: quello della sua tutela personale.

Ciao

Paolo

francesco.caroselli ha detto...

si va be ma silvio vuole convocare un consiglio dei ministri straordinario per impostare la riforma costituzionale della giustizia...
ma che palle sti proclami!
Lo sanno tutti che non basta un cosiglio dei minestri per cambiare la costituzione.

Secondo me alle elezioni in primavera ci andiamo...
lascia che B vada a processo con continuo e costante sputtanamento....
non basteranno le mutande di Ferrara a bloccare lo scandalo.

Io continuo a pensare che è sempre piu probabile uno strappo istituzionale, una specie di golpe morbido, tanto ormai...

Io intanto piango per la mia terra, che è addirittura messa peggio del governo romano (sembra impossibile? Non lo è! W il partito du pilu! No, non è il PDL)


Cmq Fini voleva fare un partito di destra.
Il PDL non è un partito, è un comitato elettorale Pro-Berlusconi.
Cmq io non sarei cosi pessimista sul FLI: il 4% se lo becca sicuro.

PS-Il partito di Rutelli si chiama API, ma non è MAIA

x ha detto...

bravo Caroselli!
io la penso come Italo Pippa, "il progetto rimane, anzi, si consolida, non nel palazzo, ma tra la gente"!
Che se ne andassero le zavorre che hanno a cuore solo la sedia su cui poggiare il deretano, resteranno i migliori.
alla lunga la vedremo.
Dopo la moral suasion (posti di sottogoverno richiesti o un giro non richiesto sulla macchina del fango), ecco ora la money suasion.... vedi il contratto di Guzzanti al giornalino di zio Paolino e in Rai per svariati milioni a LB.

campa cavallo se B va a processo!
devono solo decidere quale motivazione per il legittimo impedimento, forse un giro da Obama o far venire Putin in visita qui, visto che gli ex-amici del Maghreb oggi se la passano un po' maluccio!

Pale ha detto...

Vi leggo sempre, ma in questo periodo non ho granche' vogli di scrivere, ne' di leggere cio' che accade in Politica. In questo periodo provo solo disgusto, amarezza e frustrazione verso la situazione politica italiana. Continuo a pensare che le carte buone l'Italia se le sia giocate tempo fa e che ora ha in mano il niente assoluto. Solo che troppi italiani aspettano che dal mazzo capiti un Jolly che permetta una svolta.
Io sono preoccupato per l'economia. Perche' se (!!!) e' vero che non siamo poi messi male nell'immediato, e' almeno atrettanto vero che non abbiamo strategia per il futuro.
Ed intanto noi stiamo0 ancora a guardare i balletti di Belen a San Remo e di Barbareschi al Parlamento...

Pale

x ha detto...

Credetemi, contro questi Fini puo' fare ben poco!

http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/348505/


Vomito!

Michele R. ha detto...

Buonasera,

Caro Francesco,
quando dici:
"Io continuo a pensare che è sempre più probabile uno strappo istituzionale, una specie di golpe morbido, tanto ormai..."

Dici una mezza verità, perché dal mio punto di vista è da un bel pezzo che in questo paese viviamo in una specie di golpe morbido con sopra l'abito di una democrazia occidentale, ma se provi a mettere i puntini sulle "I" o provi a criticare, a dissentire, per dirla con le parole di Saviano, allora vieni messo all'indice e sei investito dalla macchina del fango.

Santoro, Biagi, Luttazzi, i più noti casi, ma anche persone illustri come Minzolini, Belpietro, Feltri, Sallusti che ogni giorno celebrano la "scomparsa dei fatti", Ministri come La Russa che si permettono di prendere a pedate giornalisti scomodi che fanno il loro mestiere, ovvero fare domande. Ministri, politici, che passano le giornate in TV a blaterare senza combinare alcunché di interessante per il paese.

Tutto questo mi dimostra che la nostro paese si maschera da democrazia il giorno delle elezioni, ma poi si mette gli abiti borghesi di una oligarchia per il resto della legislatura, preoccupandosi di rappresentare gli interessi dei pochi o dell'unico.