Piccola profezia pessimista

Buongiorno,


Mi aspetto quindi di assistere, almeno in Italia, al consueto acritico innamoramento sul fronte sinistro che abbiamo già visto per Tsipras, Corbyn, Sanders, ... oppure nel passato recente ed entro i nostri confini nazionali per i vari Pisapia, Zedda, Vendola,...

E mi aspetto di assistere altresì al consueto battage mediatico che lo presenterà altrettanto a priori, come è stato per tutti questi personaggi, come un soggetto inadeguato al ruolo cui si candida perchè non moderato, fortemente idealista ed ideologizzato, ed alle richieste di far convergere il voto su un candidato cosiddetto "moderato" per evitare il trionfo dei populismi anti sistema di destra.

Con l'ormai frequentissimo conseguente risultato di vedere i moderati che a loro si preferirebbero soccombere davanti ai vari Trump, spazzati via dalla Brexit, tremanti davanti a Grillo o Le Pen...

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

non mi è chiara una cosa: la tesi del post è che il sistema mediatico italiano è tale per cui, un leader del tipo di quelli citati viene ucciso politicamente nella culla?

Ciao

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

credo che la cosa vada ormai oltre il solo sistema mediatico (che peraltro è il primo ad avere questa responsabilità).

Mi verrebbe da dire che si tratti di un clima diffuso.

Da un lato un po' ovunque presso il grande pubblico il fatto di mettere in discussione alcuni dogmi liberisti e globalisti ti etichetta immediatamente come protoideologico e ti preclude la possibilità di presentare le tue idee ancor prima che ti stronchino i giornali (mentre le supina accettazione di queste ideologie, anche nelle loro parti più palesemente insostenibili non sortisce lo stesso effetto).

L'accettazione dei dogmi globalisti e liberisti è un prerequisito per poter anche solo pensare di poter essere preso sul serio al di fuori della cerchia dei fan.

Dall'altro, specialmente in casa nostra, sembra che tra chi vorrebbe votare a sinistra ci sia da anni la disperata ricerca di un uomo vincente prima che (o meglio ancora al posto di) una proposta e di un programma vincente, come dimostrano gli effimeri entusiasmi per qualsiasi politico estero di sinistra che attiri un minimo di consenso, persino quando (tra quelli che cito è il caso del primo Tsipras) sostengono progetti inconsistenti.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Credo che le cose vadano un po' messe insieme.

1) C'è un clima generale che io definisco sbrigativamente "di destra" anche a causa di anni e anni di informazione fatta in un certo modo. È la stessa informazione per cui tutto ciò che è pubblico è male. C'è un effetto sull'opinione diffusa e questi sono i risultati.

2) C'è un problema di alternative: non abbondano le ricette di sinistra per limitare il liberismo sfrenato, di certo non ne esistono versioni semplici e accattivanti, tali da contrastare i populismi più o meno bestiali.

3) Non essendoci l'idea, il massimo che si può sperare è di trovare un leader: ma alla prova dei fatti questi non potrà che fallire.

Condivido il pessimismo: ho la netta sensazione che se si andrà contro a un sistema che evidentemente produce ingiustizia sociale, ci si andrà con ricette di destra. Ricette che portano dritte a conflitti.

Saluti

T.