Oriano Facci

Buongiorno,


Trovo che peraltro sia una esagerazione anche, in questo caso, discettare di libertà di stampa e di espressione. E anche definire Facci un intellettuale (ok, qualche tempo fa probabilmente sarei potuto incorrere anch'io nell'errore, lo ammetto).

Trovo che alcuni degli argomenti usati contro l'Ordine dei giornalisti siano spesso illogici e ridicoli (su tutte una perla della serie toglietegli il viono: "gli avvocati, gli ingegneri, i medici hanno alle spalle un corso di studio, una piattaforma di conoscenze e di tecniche indispensabili per dimostrare la loro idoneità per professioni delicate per la vita di tutti. I giornalisti accedono all’Ordine dopo un esame una tantum consultando testi che, come nell’esame di guida, verranno dimenticati il giorno dopo l’acquisizione dell’obbligatorio tesserino". Davvero c'è scritto che per i primi, a fronte di un corso di studi che li prepara ad affrontare il proprio mestiere, l'appartenenza ad un Ordine sarebbe più giustificata che per i giornalisti che invece accedono alla professione senza nulla che li abbia adeguatamenrte formati al loro?).

Personalmente mi pare che quello di Facci non sia un articolo, ma un pallido e patetico tentativo di imitare le già scarsamente consistenti intemerate anti islamiche di Oriana Fallaci, con dei mezzi ed in un contesto che peraltro non raggiungono certo il livello di quelli della giornalista toscana e del quotidiano che le ospitò.

In entrambe i casi si tratta unicamente di franche dichiarazioni d'odio, "fondate" sulle solide basi delle proprie emozioni personali e, nel caso di Facci, anche su una robusta dose di luoghi comuni. Nulla a che vedere con notizie, ragionamenti, argomentazioni, o altre cose che abbiano a che fare con giornalismo ed intellettuali, insomma. Nulla che meriterebbe di finire su un giornale, nè, pertanto, di essere oggetto dell'attenzione dell'Ordine dei giornalisti.

Ciao

Paolo

4 commenti:

Michele R. ha detto...

Buongiorno,
segnalo questo link.

Non dice nulla su Facci.
Ma dice molto sulla categoria GIORNALISTI e la sua (in)utilità.

Saluti.

PaoloVE ha detto...

@ M.R.:

secondo me hai sbaglaito link :-)

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

No Paolo,

Mi rendo conto che è una amenità quel link che segnalo. Ma in realtà c'è molto di più...

Titolo
"Ho solo tagliato i rovi"

Svolgimento
... "produttore vinicolo “eroico” della zona sud dell’isola. Di quelli che sfidano la natura impervia e buttano il cuore oltre l’ostacolo per tirare fuori il meglio del territorio e valorizzarlo nel calice. Solo che questa volta il vignaiolo commette, per sua stessa ammissione, un errore. Disbosca un’area, che è privata, ma tutelata dal Parco, senza chiedere l’autorizzazione. Secondo gli inquirenti, il suo scopo era costruire un sentiero per unire due vigneti. E così taglia di netto eriche e ginestre, vegetazione che fa parte della macchia mediterranea."

Quello che mi fa incazzare è che il taglio che hanno dato all'articolo facendo comparire il povero agricoltore un EROE massacrato da istituzioni matrigne, soprattutto a chi da un occhiata al solo titolo di sfuggita, ricavandone l'idea dell'agricoltore vessato e non di quello che ha fatto una cazzata gigantesca.
Questo è uno dei tanti esempi su come i giornalisti alterano i fatti per presentarli al pubblico in maniera totalmente distorta rispetto a cosa è successo. Se da una parte è vero che siamo un popolo di analfabeti di ritorno, loro contribuiscono con cose così al peggioramento della situazione.
Lo stesso Facci come molti altri non è esente da tutto ciò. Anzi!

Saluti.

F®Ømß°£ ha detto...

Ciao,

torno a commentare dopo un bel po'.
Trovo che la condanna per Facci non sia esagerata, sono molto d'accordo con quanto scritto qui e qui.

In sintesi:

o si decide che il giornalista professionista ha una deontologia da rispettare, oppure smettiamola con i giornalisti. A quel punto ha lo stesso valore quello che scrivo io qui che quello che scrivono i pensosi editorialisti.

La differenza deve esserci: affidabilità, verifica delle fonti, responsabilità e -grazie tante - niente hate speech.

Saluti.

PS: la difesa di Facci è sgradevole in quanto in malafede e capziosa. Il suo articolo è una bestialità scritta male che ha come unica conseguenza quella di legittimare persone molto peggiori di Facci stesso. Impedire che certi discorsi possano ammantarsi della presunta autorevolezza di una testata giornalistica è un dovere.
Specialmente coi tempi che corrono.