L'allegro referendum autonomista

Buongiorno,

domenica dalle mie parti si terrà un referendum consultivo che il Governatore delle mia Regione vuole utilizzare per poter esercitare una più decisa pressione sul governo nazionale al fine di ottenere autonomia amministrativa anche su temi attualmente gestiti centralmente in ambito statale. 

Nulla in stile catalano, quindi, anche se sicuramente vi sarà chi lo vorrà utilizzare come un primo passo in quella direzione.

L'esito plebiscitario del referendum è scontato, non altrettanto l'affluenza, ma non vi è quorum nè conseguenza pratica immediata del risultato e la stragrande maggioranza dei partiti in regione è favorevole a richiedere maggior autonomia: quale politico non ambirebbe a tenersi in casa la gestione di una quota più ampia del gettito fiscale.

Personalmente sono tuttora indeciso tra l'astenermi e il votare No: tra governo Regionale e Nazionale attualmente non ho idea di chi sia la padella e chi la brace,  ma ho ben chiaro un dato che purtroppo i miei corregionali non hanno modo di vedere, vuoi perchè richiede di essere in qualche modo un tecnico e/o un insider, vuoi perchè i media non hanno sviscerato criticamente l'argomento, che maggioranza ed opposizione regionali intendevano comunque affrontare utlizzando la stessa semplicistica e demagogica ricetta.

E questo dato è la gestione e la riforma del sistema sanitario regionale, che a mio modo di vedere da anni pare vivere la propria eccellenza quasi unicamente in virtù di quanto diffusamente spesso ben fatto in passato e solo limitatamente in virtù di pochi ma onerorosissimi (se non insostenibili) investimenti più recenti, il tutto in apparentemente in una sostanziale assenza di programmazione e logica. 

Riforma che reputo cristallizzi un modello di sanità le cui leve decisionali e di controllo stanno passando sempre più e sempre più saldamente nelle mani di investitori privati che hanno doverosamente il legittimo scopo di guadagnare prima che di garantire un servizio efficiente al pubblico e di decisori politici che stanno dimostrando in materia grossi limiti, ma ampia discrezionalità.

E, se considerate che la gestione della spesa sanitaria è di gran lunga la prima attività della Regione, non vedo come una simile referenza possa spingermi a chiedere al governo nazionale di dlegare altre competenze al mio governo regionale...

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

segnalo che il quorum, per la legge del Veneto pare avere un valore.
Per questo se l'intenzione è votare No, meglio astenersi.

Personalmente mi pare che il malaffare diffuso nelle Regioni sia equivalente (se non superiore, a causa della minore attenzione mediatica) a quello del Governo centrale. Preferisco che delinqua uno, piuttosto che venti.

La classe dirigente veneta non è certo migliore delle altre, come dimostrano Mose, banche, PFAS e chi più ne ha più ne metta.

Ok, adesso sembro grillino.

Smetto.

Notte.

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@T.:

hai ragione: in Veneto il referendum prevede il quorum al 50%...

Ciao

Paolo