Erdogan: repetita iuvant

Buongiorno,

pur apprezzando il fatto che il governo italiano ci abbia risparmiato le rutilanti coreografie e le buffonesche rappresentazioni inscenate anni fa quando ospitammo a Roma il caravanserraglio da cui il Colonnello Gheddafi esercitava una propria diplomazia spesso debordando nel folklore (peraltro trovando in questo una ottima spalla nell'allora Presidente del Consiglio), trovo francamente la visita del satrapo turco quasi altrettanto imbarazzante per noi italiani.

Ben rendendomi conto che persino con il peggiore dei dittatori il dialogo è la forma di interazione migliore tra quelle possibili, trovo che anche in questo caso l'Italia stia dando l'impressione di muoversi in maniera inopportuna per almeno tre ordini di motivi:
  • permettere in una visita ufficiale che l'ospite, di dubbio afflato democratico e ancor meno attento ai diritti umani, possa sottrarsi completamente ad una benchè minima conferenza stampa, mi pare una capitolazione alle sue peggiori inclinazioni
  • ricevere, ancorchè senza onori particolari, il capo di uno Stato che sta attualmente reprimendo e massacrando quei Curdi cui la Turchia nega per l'ennesima volta e persino al di là dei propri confini il dirtto ad una propria Patria e cui invece, specialmente in questo momento, i Paesi liberi e democratici devono moltissimo per l'impegno profuso contro l'Isis, è una evidente doppia abdicazione rispetto ai nostri valori
  • davvero possiamo ritenere opportuno sostenere diplomaticamente una Turchia candidata all'ingresso nella UE avente simili tendenze autoritarie e nazionalistiche (se non proprio imperiali neo ottomane) nel momento più buio della coesione europea?
 Mi auguro, ma non sono così ingenuo da ritenerlo realmente possibile, che nelle stanze ovattate della diplomazia, ci sia stato lo spazio per affrontare in modo costruttivo queste tematiche, diversamente, una volta di più, avremo dato l'ennesima attestazione di amicizia ad un autocrate, col rischio di dover affrontare un nuovo caso Regeni in terra anatolica o peggio.

Ciao

Paolo

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

in principio sono in accordo. Immagino ci siano considerazioni economiche e di realpolitik che vadano tenute presente. Sarebbe bello che alcune fossero espresse con chiarezza.

Trovo che evitare la conferenza stampa aiuti anche a evitare figuracce nostri coraggiosissimi giornalisti.

Saluti