Buongiorno,
torno sui fatti di Macerata, ed in particolare sulle reazioni di quei tanti che, senza aver il coraggio di schierarsi dalla parte dell'attentatore, gli stanno riservando il minimo sindacale della riprovazione (non che non mi sia accorto che c'è chi non gli riserva nemmeno quella, e non solo nei sempre più beceri commenti delle testate online) per passare volontieri e con maggior energia alle attenuanti (se non proprio alle giustificazioni).
Chi lo sta facendo, da Salvini a Berlusconi che si è affrettato a promettere il rimpatrio di 600mila immigrati definiti una bomba sociale, sta utilizzando un meccanismo che ben conosciamo quando applicato ad altro ambito, dove, per fortuna, abbiamo ormai maturato una sufficiente attenzione da individuarlo e condannarlo.
Quando il politico X afferma che "Traini (o Casseri, o Mancini, o Manzo, o ... è un criminale, non doveva usare violenza, ma L'INVASIONE INCONTROLLATA DEGLI IMMIGRATI CLANDESTINI CRIMINALI E' UNA BOMBA SOCIALE CHE HA PROVOCATO LA SUA REAZIONE", incontrando tutto sommato orecchie accondiscendenti, sta ripetendo mutatis mutandis lo stesso ragionamento marcio, mistificatorio e controproducente che abbiamo da anni imparato a rifiutare quando sentiamo condannare sbrigativamente lo stupratore, concludendo però il discorso con considerazioni sulla lunghezza delle minigonne e dei tacchi delle vittime, sul loro trucco e la loro inclinazione al bere o al volersi divertire.
E il risultato desiderato di questo passaggio pseudo logico è quello della colpevolizzazione delle vittime per assolvere i colpevoli, che non è mai un buon punto per fare giustizia e migliorare la situazione, perchè il problema resta il fatto che Mancini, come Casseri, come Traini, come ... sono razzisti e violenti cui andrebbe impedito di diventare pericolosi, non il fatto che ci siano in giro delle loro potenziali vittime.
E, permettetemi, se un'area politica esprime continuativamente con discreta assiduità simili crminali, è opportuno farsi qualche domanda sulla sua intrinseca pericolosità.
E, permettetemi, se un'area politica esprime continuativamente con discreta assiduità simili crminali, è opportuno farsi qualche domanda sulla sua intrinseca pericolosità.
Ciao
Paolo
3 commenti:
Buondì,
concordo, naturalmente.
La cosa rivoltante è che - a seguito di un episodio in cui un cittadino italiano ha sparato a delle persone scegliendole sulla base del colore della pelle - oggi si parla di quanto sia pericolosa l'immigrazione e non dei numerosi episodi violenti legati all'estrema destra.
Il problema - appunto - sono le vittime, non chi spara o bastona.
E di questo sono complici per primi i media che danno per scontato il nesso causale tra la morte della ragazza romana e il raid del tatuato, ci informano delle preghiere sul luogo dove hanno trovato le valigie, fanno di tutto per spingerci a comprendere l'esasperazione di questo delinquente. Poverino, voleva fare giustizia.
Sparando in mezzo alla strada a persone che non c'entrano niente.
A parti invertite starebbero intervistando anche i cugini di settimo grado delle vittime, in cerca di quello che bercia di pena di morte.
Solo sfruttando questa totale amoralità del nostro giornalismo, i politici possono metterci del loro per proseguire sulla strada ben descritta nel post.
Saluti
T, che non ne può più degli italiani che non ne possono più.
@ T.:
già. Un tempo quando sentivi "non sono io ad essere razzista, sono loro che sono negri" sapevi di essere in presenza di un deficiente che sparava una pessima barzelletta.
Adesso la barzelletta è diventata un argomento imprescindibile.
Ciao
Paolo
Buonasera,
"Quando il politico X afferma che..."
... meno tasse per tutti, la giustizia funziona male, ecc ecc
Sono i soliti discorsi acchiappacitrulli, fatti in libertà, poi tanto quando i mestatori dell'odio hanno il volante in mano, lo abbiamo visto già troppe volte quanti danni fanno. Con l'aggravante che in questo caso si prendono i voti di dementi aventi diritto al voto che non sono in grado di mettere insieme un ragionamento decente.
Sempre peggio.
Saluti.
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