L'altra versione della notizia (hanno scritto una stronzata)

Buongiorno,

nell'ultimo post segnalavo il ritorno dellla solita rassicurante bufala che vorrebbe che i giovani non trovino lavoro principalmente perchè non lo vogliono trovare, preferendo una vita di mollezze sibaritiche sulle spalle dei genitori (che ovviamente invece si sarebbero meritatamente costruiti la loro posizione di privilegio attraverso anni e anni di sacrifici e di indefesso e durissimo lavoro).

Segnalavo anche quanto poco verosimile fosse la notizia, peraltro riportata nei siti di informazione un po' ovunque nei termini sopra esposti e apparentemente senza alcuna previa verifica.

Qualcuno potrebbe sostenere che si sia trattato di un effetto collaterale dell'ansia da scoop che in situazioni di carenza di notizie rischia di portare in prima pagina cose difficilmente verificabili ma in grado di attirare il lettore: un misto tra "il mani sul volante" e il "la carta costa" delle trasmissioni mattutine di Alessandro Milan su Radio 24.

Mi permetto di dubitarne, sia perchè era ancora in corso la polemica sul blocco navale ai barconi dei migranti, sia perchè con quello che con grande facilità si trovava era possibile scrivere anche il pezzo di Giglioli che ho già citato, ma anche una cosa simile a quella che segue, altrettanto in grado di attirare l'occhio dei lettori e a mio avviso ben più verosimile di quanto massicciamente pubblicato:

Sprechi e inefficienze anche nel reclutamento del personale EXPO
Non solo tangenti e ritardi ma anche disorganizzazione nelle selezioni dei lavoratori
 
La segnalazione che ben l'80% del personale selezionato da una nota azienda di lavoro temporaneo cui l'ormai incombente EXPO ha affidato il reclutamento del personale avrebbe rinunciato all'incarico scopre un altro fronte su cui l'ormai prossimo evento evidenzia significative approssimazioni e carenze organizzative.
 
Da quanto risulta sembrerebbe che i numerosissimi candidati a lavorare per Expo -circa 27mila giovani attirati da promesse di retribuzioni attraenti (1300 - 1500€ al mese) malgrado la breve durata prevista per i contratti e la richiesta di disponibilità a lavorare anche in orario nottutrno e festivo- siano stati esaminati svariati mesi fa (spesso più di quattro) dai selezionatori che ne avrebbero individuato il 2/3% che dovrebbe avere le caratteristiche migliori.
 
Purtroppo per i candidati da allora non vi sarebbe stata più alcuna comunicazione in materia, ma solo un ostinato silenzio sino a quando, pochi giorni fa ed ormai a ridosso dell'inaugurazione, sarebbero stati ricontatti telefonicamente spesso in maniera molto confusa e contraddittoria per presentarsi con pochissimi giorni di preavviso e senza alcun impegno scritto a prendere servizio per incarichi la cui retribuzione sarebbe però molto inferiore di quella sopra citata, addirittura spesso più che dimezzata (per la maggior parte degli incarichi si parlerebbe di 500 - 600€ al mese).

Malgrado l'entusiasmo che c'è attorno all'evento, testimoniato anche dalle migliaia di volontari (si parla di oltre 16mila persone) che si sarebbero offerti a titolo gratuito, è facile capire:
  • che anche se siamo ancora in periodo di crisi, molti di questi selezionati candidati (stiamo parlando del migliore 2/3% dei candidati, ricordiamocelo) nei mesi trascorsi senza alcun feedback sull'esito delle selezioni possano con una discreta probabilità aver  trovato altro lavoro
  • come la bassa retribuzione offerta per lavorare per EXPO e l'impossibilità di una prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i sei mesi dell'evento possano facilmente rendere preferibili a questa soluzione anche una enorme massa di lavori precari e sottopagati, per i quali è almeno ipotizzabile una conferma nel posto di lavoro, la possibilità di veder adeguare nel tempo le remunerazioni o di un minimo di carriera
  • che anche volendo, chi avesse nel frattempo trovato qualche lavoro, anche precario, sottopagato e senza prospettiva di durata nel tempo, a fronte dello scarsissimo preavviso dato dai reclutatori sarebbe adesso realisticamente in grossa difficoltà nel rispettare i tempi di preavviso di pochi giorni per potersi licenziare, ammesso anche che ve ne fosse convenienza, perchè ai loro attuali datori di lavoro non è richiesta la stessa flessibilità nel gestire i dipendenti che questi ultimi sono tenuti a dare a chi li impiega: il lavoro può essere precario, la disponibilità del lavoratore no
  • che nemmeno le modalità apparentemente abborracciate con cui i selezionati sarebbero stati contattati hanno permesso loro di riporre fiducia in chi li avrebbe voluti assumer, per cui non è improbabile che qualcuno abbia peersino potuto preferire di mantenere qualche lavoretto in nero
In definitiva sembra che le modalità di reclutamento scelte (non sappiamo se direttamente da Expo o dalla azienda selezionatrice incaricata) non si stiano dimostrando adeguate a garantire l'assunzione dei candidati migliori, ma solo dei migliori che a distanza di moltissimo tempo dalla loro candidatura e dalla selezione non hanno una occupazione e sono disposti a dar credito ad una organizzazione che nei loro confronti non sembra essersi dimostrata affidabile.
 
E la prevedibile inferiore qualità dei servizi che gli assunti saranno in grado di erogare (minore qualità a fronte di minori attitudini e competenze dimostrate rispetto a chi era stato originariamente selezionato, ovviamente), risulterà essere un ulteriore piccolo spreco nell'organizzazione dell'evento ed un velo opaco sull'immagine che l'Italia vorrebbe dare mostrando invece al mondo il meglio di sè nel corso della tanto attesa manifestazione da cui, ricordiamocelo, il governo dichiara di attendersi  un significativo impulso alla ripresa economica del Paese.
 
Ma forse davanti a simili leggerezze è lecito dubitarne e pensare che in fondo si tratti solo di dichiarazioni propagandistiche.

Potete però, se preferite, tirare un sospiro di sollevo e bearvi dell'idea che ai nostri bamboccioni sia stata fatta l'offerta della vita e che sia una vera fortuna che l'80% più svogliato di loro, avendo rinunciato, non abbia modo di mostrare la parte peggiore del nostro Paese alle decine e decine di miliardi di visitatori che assalteranno l'EXPO sommergendoci di ricchezza e prosperità.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

condivido il post che va nella stessa direzione di una mia discussione su FB.

A mio parere la malafede di chi ha diffuso la notizia inizialmente è evidenziata dall'uso dei numeri: molti giornalisti credono di poterli usare con la stessa sciatteria con cui trattano l'italiano. "Tanto si capisce lo stesso" è la tipica autoassoluzione.

Si è detto 80% di rinunce, ma Manpower ha corretto la cifra in 46%.
Si sono presi per buoni i 1300-1500 euro netti, ma un minimo di approfondimento ha rivelato cifre diverse - e inferiori.

La discussione è stata impostata quindi su dati falsi: "L'80% rinuncia a 1500 euro netti" non è lo stesso di "il 46% rinuncia a 600 euro netti". O no?

E la domanda che pongo è sempre la solita: come mai i nostri media insistono a pigiare sui soliti tasti per alimentare un'indignazione che ormai è la caricatura di se stessa? E che è diretta verso i bersagli sbagliati?

RITORNELLO: Questo giornalismo superficiale è uno dei più grossi problemi che abbiamo.

Amen

T.


PaoloVE ha detto...

@ T.:

"La discussione è stata impostata quindi su dati falsi: "L'80% rinuncia a 1500 euro netti" non è lo stesso di "il 46% rinuncia a 600 euro netti". O no?"

La cosa drammatica è che la maggior parte di quelli che si sono acriticamente indignati per la notizia in versione "dopata" si sarebbero indignati allo stesso modo per la notizia vera ed anche se fosse stato il 10% a rinunciare ad un piatto di ceci senza olio.

Ormai il luogo comune è così radicato...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

credo che, pur essendo vero che molti si sarebbero indignati comunque, il numero falso - e quindi il cattivo giornalismo - sia il vero punto.

È quell'80% che rinuncia ai 1300 euro che ti permette di "urlare" la notizia. È il numero che permette di usare come scudo la frase: "La notizia c'è".

Il numero vero avrebbe forse fatto indignare molti, ma l'80% farà indignare tutti, per sgombrare il campo dai distinguo. E dai ragionamenti non superficiali, unico vero terrore di giornalisti spesso incapaci di portarli avanti tra un tweet e l'altro.

Saluti

T.