Fiero di essere (definito) buonista

Buongiorno,

l'abominevole vicenda del respingimento dei profughi da parte dei facinorosi che avevano bloccato la strada di accesso all'ostello della frazione di Gorino, ha riproposto un aspetto piccolo e quasi solo lessicale, ma usato spessissimo per squalificare a priori gli argomenti e le persone stesse che li avanzano, su cui vorrei soffermarmi.

Sono fiero e orgoglioso di poter essere a pieno titolo definito BUONISTA.

E lo sono perchè è sotto questa etichetta dispregiativa che viene incasellato chi non vuole volgere lo sguardo dall'altra parte davanti a chi è in difficoltà, chi è convinto che si debba provare a dare una mano a chi ne ha bisogno, chi ritiene un dovere proteggere chi rischia di essere perseguitato, chi pensa che sia giusto provare a salvare chi rischia di morire annegato o in guerra o di fame, chi capisce che i genitori che cercano di garantire una possibilità di vita ai loro figli vanno aiutati, chi prova a comprendere ed affrontare i problemi che originano queste situazioni anche se sono lontani da noi.

Ma tutto ciò non basta: sono fiero ed orgoglioso di essere buonista perchè l'alternativa è essere uno di quelli che ti incasellano come tale. Gente che considera Goro una vittoria di cui menar vanto, incapace di guardare una spanna più in là del prorpio ombelico, determinata a non voler capire perchè avvengono certe cose, votata alla mistificazione di quanto sta avvenendo e di chi stiamo cercando di accogliere, rigida nel voler rifiutare qualsiasi forma di empatia e solidarietà a chi non rientri nella propria ristrettissima cerchia, convinta che il volume e la ripetizione dei propri ragli possa avere la dignità di un'argomentazione e l'ignoranza esserne a fondamento, spesso orgogliosa della propria grettezza e ferocia.

Gente che dal mio punto di vista non merita di essere considerata tale, visto che rifiuta tutte le più importanti cose che ci rendono degni d'esser definiti uomini, ma degna di essere a sua volta incasellata sotto un'altra etichetta: quella di BESTIE.

Potendo scegliere come farmi etichettare, tra l'esser chiamato bestia o buonista non c'è partita.

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

nessun rispetto per chiunque usi il termine buonista in relazione a queste cose. Ma in fondo nessun rispetto per chi lo ha inventato, il termine buonista.

Bestie appunto, semianalfabeti e ignoranti, peccato siano legione.

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

Legione? Le bestie si raggruppano in greggi, mandrie, branchi...

Ciao

Paolo