Oltre la maschera

Buongiorno, 

anche oggi il contributo è di Tommaso, che ringrazio. La mia ispirazione continua a latitare.

uno degli effetti del governo tecnico è il sollevarsi del velo che ricopriva i reali orientamenti e talenti di alcuni personaggi che tanto hanno contribuito al dominio incontrastato di Berlusconi e, in parte, all'indebolimento del PD. 

Vediamone un po' qualcuno.
 
Antonio Di Pietro
1) Antonio Di Pietro

Il suo voto contrario al governo Monti svela in nitidamente la sua irresponsabilità.
Il solito giochetto per cui chiede qualcosa che non è realizzabile stante la situazione concreta, e poi attribuisce a inciuci del PD il fatto che non la si prenda nemmeno in considerazione. 

Aggiungo inoltre che si può permettere il voto contrario esclusivamente perché sa di non essere decisivo, in quanto la parte raziocinante del suo elettorato non gli perdonerebbe la responsabilità nella caduta del governo. Almeno per ora. 


2) Michele Santoro 

Michele Santoro
Leggo che il martire milionario del giornalismo italiano si è lamentato di come l'Auditel calcola gli ascolti. 

Senza entrare nel merito, che francamente non è un argomento per me appassionante, pare sia un fatto che gli ascolti di "Servizio pubblico" siano un po' in calo. Qualcuno ha scritto che gli manca il nemico, riferendosi più che al Cavaliere, al povero Mauro Masi. 

Parole sacrosante dal momento che il direttore di rete veniva strumentalizzato dallo scaltro presentatore per sublimare il proprio ruolo di vittima. Forse però i velenosi monologhi travagliesco-santoriani hanno stufato alcuni degli spettatori ora che il collante antiberlusconiano è meno forte. 


3) Il fatto quotidiano 

T&T: Travaglio e Telese
Già durante il governo precedente governo abbiamo dovuto subire le prediche di questa testata al Presidente della Repubblica.  

Adesso che, grazie anche proprio a Napolitano, l'Italia non ha più al governo una compagnia di giro, ancora bisogna sentire rampogne perché sarebbe stato scelto un pericoloso complottista massonico o perché il Presidente della Repubblica firma ciò che non dovrebbe.

Insieme a molti altri fattori queste persone soffiano sul fuoco dell'antipolitica. Le conseguenze nefaste saranno loro responsabilità. 

Saluti 

Tommaso 

Riprendo la linea solo per un consiglio: state ben attenti a non finire nel mirino dell'inesorabile e tagliente (ma purtroppo preciso) Tommaso... :-)

Ciao

Paolo

5 commenti:

cipper ha detto...

Caro Tommaso,
e' curioso di come, ogni volta che il PD perde consensi, si tende ad addossare la colpa a qualsiasi soggetto politico/mediatico pur di non incolpare il PD stesso. A differenza di Di Pietro il PD ha avuto modo di governare l'Italia in piu' occasioni, e non mi pare che abbia fatto una legge sul conflitto di interessi, sulla revisione delle licenze TV (ricordiamo la famosa promessa di Violante a Berlusconi, "abbiamo fatto un patto con il Cavaliere, non toccheremo le sue televisioni"), sul precariato, sul costo della politica, etc.

Tornando al topic, e' ormai idea diffusa che con la scusa della crisi stanno spalmando il debito sui cittadini senza pero' colpire le banche e gli speculatori che hanno generato la crisi stessa (vedi l'ultimo regalo dei prestiti all'1% alle banche: http://goo.gl/j8tkk ).

In molti, come i 3 soggetti da te elencati e la stragrande maggioranza dei cittadini, ritengono che questa politica sia inaccettabile.
Tu dici che e' troppo facile lamentarsi stando all'opposizione. Forse e' altrettanto facile fare come il PD, ovvero cercare il compromesso a tutti i costi, anche se si tratta di uno zuccherino per il somaro che e' appena stato bastonato a sangue.


Mi viene in mente un caso recente di "irresponsabilita'", quando dopo la sconfitta in Regione Piemonte il PD ha avuto il coraggio di incolpare il M5S invece di capire che devono cambiare atteggiamento ( http://goo.gl/thuRJ ).
La storia sta dando ragione a Moretti: con questa dirigenza il PD non va da nessuna parte!

F®Ømß°£ ha detto...

@cipper

ho scritto diverse altre volte sul perché secondo me sul masochismo che io vedo nell'impegnarsi ad attaccare il PD da sinistra, con il risultato concreto di offrire la vittoria a gente come Cota e Berlusconi. Comprendo molte delle ragioni che tu sintetizzi bene nel tuo commento, ma ci sono due elementi che mi rinforzano nelle mie idee.

1) Nella mia poca conoscenza dell'economia e nella mia pigrizia quasi mai ho trovato istanze concretamente realizzabili ascoltando le proposte di coloro i quali tuonano contro le malefiche banche. Anzi troppo spesso vi ho visto un misto di utopia e di ignoranza.

2) La mia opinione personalissima è che, per come siamo messi ora, le cosiddette "rivoluzioni dal basso" non siano sufficienti nella migliore delle ipotesi. Dove con "rivoluzione dal basso" intendo idee del tipo: "se tutti nel nostro piccolo ci impegniamo, è sicuro che potremmo risolvere tutti i problemi". Nella situazione attuale servono politiche di lungo periodo, e il ricorso alle utopie può risultare persino dannoso.

Con questo non voglio naturalmente sostenere che il PD risponda all'esigenza del momento, ma semplicemente sottolineare che si tratta pragmaticamente del meglio che c'è oggi.

Quello che i personaggi citati nel post non vedono o fingono di non vedere è che la situazione italiana, europea, occidentale e infine globale, non lasciano molte possibilità di scelta per cui è purtroppo necessario il compromesso dello zuccherino di cui parli.

C'era possibilità di scelta nel 2008, come ho scritto fino alla noia del povero Paolo. Si parla sempre dei cosiddetti "inciuci" del PD o del mefistofelico D'Alema, ma la strada imboccata da Prodi era quella giusta. Però, siccome pagare le tasse non piace a nessuno, si è deciso che Visco era un vampiro e alla caduta del governo la maggioranza ha preferito la politica improvvisata e irresponsabile alle persone serie.

Mi scuso per la lunghezza del commento.

Saluti

Tommaso

PS: Di Pietro non ha mai governato? E meno male! De Gregorio, Razzi, Scilipoti: tutti sue creature. Come ho scritto nel post, nel momento della responsabilità vedi il valore di uno come Di Pietro. Vorrei proprio vedere se dal suo voto dipendesse la caduta del governo.

PS2: Sul tema del Piemonte e di Cota ho scritto l'altro giorno. Vero che il PD si guarda bene dal fare autocritica, e questo dal punto di vista del partito è foriero di sventura. Ma dal punto di vista del risultato, un elettore M5S può essere soddisfatto sino in fondo?

cipper ha detto...

Il problema non e' come "attaccare il PD da sinistra" ma e' come difenderlo da sinistra. Io non vedo come.

Per cui mi viene da (sor)ridere quando dici che il PD sia il meglio che c'e'. Ma neanche pragmaticamente. Io abito in Emilia e ti assicuro che qui il PD sta perdendo consensi per politiche locali agghiaccianti.

Di Pietro, M5S, e altri movimenti stanno provando ad offrire un'alternativa, anche con proposte concrete: hai letto la manovra alternativa proposta da IdV?
E' chiaro che se vogliamo che le cose, per quanto rivoluzionarie (piu' che utopiche), diventino realizzabili, serve che il PD trovi il coraggio del cambiamento.
A maggior ragione sapendo che le rivoluzioni dal basso sono quasi impossibili.

Riguardo a Scilipoti et al., osservazione giusta che e' sempre bene ricordare all'amico Di Pietro allorche' controlli meglio chi mette in parlamento, ti ricordo che nei Responsabili sono confluiti anche Bruno Cesario e Massimo Calearo del Pd, e che se vogliamo tirare le somme, il numero di "traditori" nel PD e' stato maggiore che in IdV, sia in termini assoluti che relativi ai seggi. Ma ovviamente Repubblica non ce lo dice.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

nemmeno io parlerei di attacchi del PD da sinistra, non foss'altro perchè il PD è stato negli ultimi anni il peggior nemico della sinistra, cui ha sistematicamente impedito qualsiasi politica, nella pratica, e che ha condannato con il "noi corriamo da soli" (aggiungerei verso il suicidio) di Weltroni.

Ciononostante la penso come te: da parte di Di Pietro sto vedendo troppa demagogia e troppe proposte frettolose e non percorribili.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@cipper

sulle politiche locali ti credo sulla parola. Credo che un'amministrazione che dello stesso colore per decenni corra facilmente il rischio di diventare sede di clientele, nepotismi e cattiva gestione.

Quando dico che il PD è il meglio che c'è pragmaticamente mi riferisco al governo nazionale, e nella situazione attuale (dopo Monti è tutto da vedere cosa accadrà).

La controproposta di Di Pietro è nel solco del suo solito giochetto: proporre qualcosa che si sa che non sarà accettato per poter dire che chi l'ha rifiutato è meno puro dell'IDV. Di Pietro fa così perché sa di non dover realizzare in concreto le proprie proposte.

Io concordo con te e Paolo sull'auspicio per il PD di avere una linea realmente di sinistra, senza il cerchiobottismo che spesso lo contraddistingue. Trovo però poco costruttivo il continuo attacco nei suoi confronti da parte di chi fa solo finta di essere interessato a una reale forza di sinistra che possa governare.

Testate come Il Fatto Quotidiano, personaggi come Santoro e Travaglio (peraltro non di sinistra) e opportunisti della politica come si rivela in questi giorni Di Pietro (anche lui non di sinistra), trovano molto facile e piacevole attaccare il PD (e anche Repubblica, visto che tu la citi). Qui non si tratta quasi mai di critiche costruttive, il vero obiettivo è indebolire il PD, non creare una forza di sinistra in grado di vincere e governare.

Al di là del numero di "traditori"*), De Gregorio che cambia partito un mese dopo le elezioni, la figura tragicomica di Scilipoti e la surreale iattanza di Razzi sono un fardello che dovrebbe pesare sulla coscienza di Di Pietro.
Cesario e Calearo sono senz'altro stati un errore da parte di Veltroni, una delle figure peggiori del Partito Democratico IMHO, ma francamente la gente che trova Di Pietro non la trova nessuno.

Ciao

T.

*Anche se Repubblica non me lo dice, le statistiche che ho trovato io dicono questo:

Dal PD, tra deputati e senatori, in 18 sono passati al gruppo misto e in 7 all'UDC.
Su un totale di 312 -> percentuale attorno all'8%
IDV sempre deputati e senatori. In 9 al gruppo misto, uno al PD.
Su un totale di 33 -> percentuale di quasi il 30%

Tonino doveva scegliere 32 persone: non c'era niente di meglio di Scilipoti e Razzi?

fonte: http://parlamento.openpolis.it/gruppi_senato