Buongiorno,
per mancanza di tempo vi sto da qualche giorno rifilando una serie di fill - in (anche un tantinello stiracchiati) di cui spero di essere giunto al termine con questo post. Portate pazienza, prima o poi finirà...
L'articolo che mi ha dato il la è questo, in cui si constatano i progressi realizzati nei sondaggi da parte della nuova Lega di Matteo Salvini (erodendo parte del consenso grillino e berlusconiano), ma si sottolinea anche come, in una regione chiave per il voto del centro destra come il Veneto, la Lega continui a vivere tra tensioni e divisioni.
La situazione veneta in realtà è più complessa di come il giornalista la sta riportando, perchè in regione attualmente i referenti politici che si contrappongono non sono due come il giornalista sostiene, ma tre: Luca Zaia, Flavio Tosi e Massimo Bitonci.
E lo fanno con esiti talvolta grotteschi che vanno oltre alla suicida "guerra delle fiere" di cui si parla nell'articolo, come segnalavo tempo fa relativamente ai giochi attorno al nuovo ospedale patavino, la cui realizzazione è stata bloccata dal sindaco maggiormente interessato (Bitonci) con una operazione che sta irritando la sua città ed uno stizzitissimo Presidente di Regione (Zaia, presidente uscente e, sembrerebbe, ricandidato), e sta contemporaneamente rendendo felice il Sindaco di Verona Tosi, che ha buon gioco nell'approfittare dell'attuale inadeguatezza strutturale della sanità patavina per ottenere la promozione dei centri di riferimento veronesi.
In quest'ottica il problema della Lega in Veneto non sarebbe solo quello delle divisioni interne, ma è ancora e sempre quello legato all'irrilevanza dei leghisti veneti rispetto al fatto che la Lega, un tempo a parole federalista, ha sempre operato sul piano politico verso un forte centralismo lombardo. Situazione che ha sempre creato tensioni e disagio tra i federalisti / indipendentisti locali, che hanno generato una pletora di micromovimenti politici autonomisti locali (il PNE per citarne uno).
Non credo però che queste contraddizioni possano penalizzare Salvini più di tanto: non hanno affondato la Lega precedentemente, quando si ispirava agli ideali federalisti ed indipendentisti, lo farà ancor meno adesso, quando svolge funzioni di supplenza nello schieramento di Destra ad una FI massacrata in Regione dalle inchieste sulle grandi opere e lo fa presentandosi apparentemente in maniera rinnovata.
Purtroppo, perchè mi pare che i richiami a xenofobi e razzisti continuino a farsi sentire con forza, probabilmente più di un tempo.
Ciao
Paolo
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