Oltre il terrorismo

Buongiorno,

la prima lettura di quanto succedesso a Peshawar (1) mi sta facendo tornare in mente quanto avvenne ormai oltre dieci anni fa a Beslan, in Ossezia, quando un gruppo di terroristi indipendentisti ceceni ritennero di vendicare le atroci violenze commesse nel loro Paese dall'esercito russo e massacrarono oltre trecento persone, in gran parte bambini e ragazzi al primo giorno dell'anno scolastico.

Purtroppo il contesto e le proporzioni dei fatti sembrano se non simili almeno confrontabili, mentre la disumanità degli attentatori è assolutamente la stessa. Persino l'iconografia si assomiglia: al di là dei militari in posizione d'assedio dietro al proprio mitra, tra le foto che cominciano a circolare ve n'è una che ricorda in maniera drammatica quelle degli spetznat che portavano in braccio di corsa qualche bimbo verso un luogo più sicuro, mentre  più d'una mostra i bambini che si aiutano l'un l'altro a fuggire tenendosi per mano.
 
Sembrano cambiare solo dettagli poco significativi, ma rimane ben chiara l'inaccettabile scelta di andare un passo oltre il terrorismo, perchè la scelta di esporre eventualmente anche degli innocenti agli effetti delle proprie operazioni violente oppure quella di colpirli in quanto rappresentanti di una civiltà diversa e vissuta come nemica a costoro non basta: l'innocenza dei bambini è l'obiettivo primario e preferenziale, malgrado un bambino non sia in grado di operare una scelta rispetto al modello di civiltà cui vuole aderire e quindi non possa certo esserne eletto a rappresentante, men che meno degno di rappresaglia.

E questo, a mio modo di vedere, cambia pesantemente le carte in tavola, perchè spazza via tutte le remore che si possono avere rispetto a quella che sino ad un attimo prima poteva essere considerato il lato sporco di una cosiddetta guerra asimmetrica: l'unica asimmetria che rimane è che di certo da un lato della barricata è scomparsa qualsiasi benchè minima forma di umanità.

Confesso molto amaramente che in una simile situazione non riesco a sostenere che per chi si macchia di efferatezze di tale portata ci si debba porre il benchè minimo problema di rispetto dei diritti umani fondamentali: hanno scelto di chiamarsi al di fuori dal perimetro dell'umanità, non vedo perchè accordargliene i privilegi.

Per chi mette una scuola e dei bambini nel mirino del proprio fucile non esiste sofferenza sufficiente, nè remora che possa sensatamente trattenerla.

Ciao

Paolo

(1) notizia cui i nostri media stanno colpevolmente dando un rilievo drammaticamente inadeguato

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

non mi è molto chiaro cosa voglia dire "non esiste sofferenza sufficiente" per chi si è reso responsabile di questi atti atroci.

Se vuol dire che essi vadano trovati e puniti, e se muoiono nell'operazione, ce ne faremo una ragione, d'accordo.

Se vuol dire che - una volta trovati - vadano messi a morte, bisogna capire qual è il limite di gravità del reato per cui la pena di morte è accettabile.

Se vuol dire che piuttosto che a morte essi vadano in qualche modo torturati perché meritano di soffrire, bisogna un po' chiedersi la differenza tra la vendetta di chi tortura l'attentatore e la vendetta del terrorista vigliacco che se la prende con i bambini.

La differenza c'è, e sta tutta nell'innocenza del bambino, confrontata con la colpevolezza del terrorista, ma non mi sento - a mente fredda di teorizzare e auspicare una cosa del genere.

Trovo inoltre che se c'è una cosa che è proprio umana, nel senso di tipica dell'umanità, sono le stragi di innocenti e l'imposizione di sofferenze senza un fine concreto.

Sulla copertura dei media, non l'ho trovata così scarsa, in fondo sono sempre bambini. Il piccolo Loris eccita molto di più le nostre iene televisive e i loro degni spettatori dei bambini pachistani. Per non dire che una trasferta in Sicilia è molto più comoda e gradevole in questa situazione.

Infine, senza riferimenti al post, chissà quali commenti vomiterebbe "il web" contro gli stessi bambini di Peshawar se essi fossero in un centro di accoglienza dietro casa.

Saluti

Tommaso il cinico

PaoloVE ha detto...

@T.:

probabilmente a parlare è la rabbia, per cui è forse più uno sfogo che un ragionamento, ma in questo momento e per un atto di questa portata non vedo motivo di rispettare per i colpevoli i minimi diritti umani, morte e tortura compresi.

La differenza tra le vittime è enorme e sta nella responsabilità dei propri atti e, in questo caso, persino nella possibilità di potersela assumere.

La differenza tra i colpevoli è ancora maggiore e sta nello scegliere come unico obiettivo chi è certamente indifeso ed innocente, non solo accettarlo come effetto collaterale.

Per quanto mi possa ripugnare anche chi metteva bombe suio treni nella stagione dello stragismo era più degno di rispetto di questi: la morte di bambini (in una scuola!) qui è l'obiettivo, in quel caso era una eventualità.

La cosa tragicamente ironica è che l'effetto che costoro ottengono è paradossalmente l'opposto di qua nto si prefiggono, almeno nel mio caso e benchè probabilmente a sproposito.

Ricordo che dopo Beslan la mia indignazione per quanto accadeva in Cecenia si ridusse di molto: in maniera sicuramente irrazionale non sono più riuscito nelle mie valutazione dei ribelli ceceni a prescindere dal fatto che avevano in qualche modo generato, portato avanti e coperto quei mostri.

Ciao

Paolo

MS ha detto...

Io però non capisco perché scrivi "oltre il terrorismo".
Ammetto che l'efferatezza sia estrema, ma credo che quest'atto possa essere incluso a pieno titolo nella politica del terrore.

In altre parole obiettivo primario del terrorismo è la risonanza con gesti estremi, quindi in maniera algida affermerei che abbiano raggiunto l'obiettivo.

Sulla questione dei diritti umani la questione ritengo sia meno netta/più complessa di quanto sostiene Tommaso.
In particolari in alcuni tavoli internazionali si sta rialzando la voce del "diritto alla difesa", che taluni ritengono l'unico diritto supremo. Per cui il diritto alla vita, quandunque fondamentale, sarebbe secondario rispetto al diritto di difendersi dagli attacchi, in particolare quelli terroristici.

bye,
MS

PaoloVE ha detto...

@ MS.:

non è una questione di efferatezza, ma del fatto di aver scelto deliberatamente come vittime principali (e non aver accettato come effetti collaterali) dei bambini che, in quanto tali, non possono nemmeno essere considerati consapevolmente aderenti al fronte avversario.

Non so come spiegarlo bene: non sono stati scelti come vittime dei pachistani innocenti (cui in qualche modo puoi eventualmente imputare di non essersi impegnati abbastanza contro il loro governo), ma, deliberatamente bambini e studenti il cui tratto distintivo è non poter ancora essere ascritti ad una parte e quindi cui non puoi imputare proprio nulla...

Meriterebbe forse una ulteriore considerazione il fatto che è stato colpito chi prova ad uscire dall'ignoranza ed avere una cultura, che potrebbe essere l'indizio di quali siano i valori e gli obiettivi degli attentatori...

Quanto al rispetto dei diritti civili fondamentali, fatta la tara che determinati discorsi rimangono da parte mia avelenati dalla situazione, resto convinto che siano riservati agli uomini, e che costoro di umano abbiano solo il DNA.

Ciao

Paolo