La sinistra degli altri

Buongiorno,

ultimamente ho iniziato a guardare con un certo sospetto per come mi sembra stia approcciando le analisi relative a Syriza e Podemos un blog che continuo a trovare stimolante ed interessante come è Piovono Rane.

L'attenzione a cosa avviene nella sfera della sinistra politica in Italia e non solo è sempre stata una cifra di quel blog, per cui magari la mia impressione è completamente fuori luogo (cosa che mi auguro), ma le analisi e le considerazioni che leggo nei post mi fanno riandare un po' indietro nel tempo e mi fanno ricordare come la sinistra italiana da decenni viva nell'adorazione sterile dei partiti di sinistra (ma ancor più dei loro leader) che all'estero vincono.

Ricordo come a sinistra si sia contraddittoriamente inneggiato a Zapatero, Blair, Obama. Persino a Gordon Brown e Hollande e addirittura Chavez (!).

Emblematico il fatto che la sinistra italiana osannasse lo Zapatero che su quel fronte portò ad una fortissima accelerazione la ex cattolicissima Spagna, ma affondasse dal proprio interno i timidissimi progetti di Paola Concia.

E, viste le enormi differenze tra le politiche economiche e sociali promesse / messe in campo dai vari campioni delle sinistre mondiali, spesso antitetiche se non proprio antagoniste tra loro, e dato che sono diventato piuttosto malfidente nei confronti dei nostri politici, tutto mi appare come se ci si sia compiaciuti non tanto del fatto che venisse portata avanti una linea politica che in qualche modo si condivideva, quanto del mero successo di una parte politica a questo punto putativa e svuotata di un reale significato concreto. 

E che, per di più, lo si sia fatto prescindendo dalle differenze tra i contesti in cui quelle affermazioni avevano luogo, praticamente solo ad uso e consumo del marketing, perchè, nel momentin cui Zapatero o Blair erano vincenti, era moderno, progressista e cool dichiararsi zapateriani, blairiani o obamiani (de noantri).

Su questo fronte mi pare che le analisi di Giglioli siano un po' meno vacue di quanto si sentiva allora (sempre che i soliti hip hip hurrà di un tempo potessero passare per  analisi), ma temo che continuino però a mancare di un qualche reale ruolo propositivo legato alla nostra realtrà.

Come dire che possiamo apprezzare moltissimo Podemos o anche Syriza, ma mi pare che il contesto italiano e le figure politiche che potrebbero essere interessate a sviluppare una politica analoga in Italia non abbiano lo spessore, le possibilità e le prospettive necessarie a poter per la prima volta vedere una politica italiana di sinistra.

Ciao

Paolo

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