Buongiorno,
come accennavo nella chiusa del post di ieri, ho qualche timore che il QE di Draghi possa portare ad effetti meno rilevanti di quanto in Italia vorremmo, perchè, in realtà, negli Stati Uniti le politiche anti crisi, tra cui il massiccio QE tuttora operato dalla FED, hanno portato i mercati a festeggiare anni di crescita (mi segnalavano che tra poco sarà il sesto consecutivo), ma con un impatto sui cittadini allo stato attuale di segno molto diverso.
Perchè per gli Stati Uniti i dati macroeconomici dicono che:
- gli indici di borsa hanno pienamente recuperato quanto avevano perso nella crisi ed anzi stanno segnando nuovi record
- rispetto all'inizio della crisi il tasso di disoccupazione negli USA, anche se in calo e molto inferiore ai tassi nostrani, è ancora di oltre l'1% superiore a quello che c'era prima dell'inizio della crisi
- i redditi familiari statunitensi sono ancora ampiamente al di sotto di quelli pre - crisi (il dato statistico più aggiornato che trovo è di settembre scorso e riferito.al 2013 e segna un -8%)
- il debito pubblico USA è poco meno che raddoppiato dal 2007 e sfiora ormai il 100% in rapporto al PIL
Non sono personalmente così negativo, ma allargando lo sguardo dal perimetro di una Borsa sicuramente festante e considerando anche gli impatti a venire (un elevato debito pubblico impone spese per interessi e tagli agli investimenti ed ai livelli dei servizi pubblici), credo che ci siano tre questioni da porci quando ci aspettiamo che il solo QE di Draghi metta in moto una ripresa di stampo americano:
- il modello USA di ripresa, che, almeno per ora, ha impoverito i più deboli per arricchire i più ricchi, è davvero quello che ci interessa?
- è un modello i cui risultati saranno replicabili, in una realtà in cui non è più esclusivo di un solo Stato (e quindi concentra in questo gli eventuali benefici) ma è già diffuso altrove (e quindi ridistribuisce i suoi benefici su una platea di Stati più ampia) (1)
- ma, soprattutto, è un modello per noi praticabile e sostenibile, visto che partiamo da un livello di indebitamento pubblico molto superiore a quello USA?
E temo che, ad andarci a vedere dentro, non sia scontato che tutte le risposte possano essere positive.
Ciao
Ciao
Nessun commento:
Posta un commento