Buongiorno,
vorrei mettervi a parte di un mio personale occasionale "esperimento", che verte attorno ai temi del revisionismo di cui ogni tanto mi occupo su questo blog.
L'antefatto è che, cercando altro, una settimana fa sono finito quasi per caso a leggere un non più recentissimo articolo su Il Secolo d'Italia intitolato "Almirante mai razzista. Ecco chi firmò quel manifesto (e ha strade intitolate)" relativo ad una polemica di un paio di mesi fa circa l'opportunità di intitolare a Giorgio Almirante una via di Roma, polemica di cui avevo già accennato qui.
Poichè leggendo ho rilevato alcune cose che a mio modo di vedere stanno tra l'imprecisione e la mistificazione e poichè mi sono accorto che i potenti mezzi di internet mi permettevano di dare il mio costruttivo apporto ad una più corretta definizione della cosa, mi sono avvalso della casella dei commenti per scrivere una cosa tipo:
Buongiorno,
desidero segnalare che:
- il manifesto di Grosseto non era una bufala ed era effettivamente firmato da Almirante: fu ritrovato in originale, assieme ai telegrammi inviati in tutta la provincia per sollecitarne la pubblicazione. Le cause intentate da Almirante contro chi lo accusava si ritorsero contro di lui, e fu condannato al pagamento dei danni e delle spese processuali.
- Almirante nella RSI non fu solo un giornalista, ma anche un politico (capogabinetto del ministero della cultura popolare) ed un militare (prima capomanipolo della GNR poi tenente della Brigata Nera: in tale veste operò in funzione antipartigana contro gli sbandati della Repubblica Partigiana della Val d'Ossola)
- Almirante fu segretario di redazione della rivista "La difesa della razza" che pubblicò entusisticamente il cosiddetto "Manifesto per la difesa della razza" nel suo primo numero, cosa che probabilmente è a fondamento dell'equivoco (peraltro assolutamente non sostanziale) per cui alcuni lo considerano un firmatario del manifesto stesso,
- Almirante firmò su "La difesa della Razza" articoli di aperto sostegno alle politiche razziste italiane
Mi pare che questo insieme di cose fornisca una immagine di Giorgio Almirante ben diversa da quella presentata nell'articolo, sia riguardo alle responsabilità relative alla persecuzione di partigiani e disertori, sia riguardo all'adesione a politiche razziste.
Saluti
Potete controllare voi stessi: il commento di cui sopra non è stato pubblicato (1) e mentirei se vi dicessi che mi aspettavo il contrario. Il che riporta a come ai giorni nostri la Storia venga riscritta da un lato asserendo (intenzionalmente o meno) cose non vere, dall'altro omettendo (e qui evidentemente l'intenzionalità diventa praticamente certa) non dico rettifiche, ma anche solo la pubblicazione di punti di vista diversi (persino quando meglio documentati di quelli sostenuti), col risultato di radicalizzare intenzionalmente e deliberatamente su posizioni lontane dalla realtà i lettori meno attenti.
Interessante potrebbe essere il fatto che queste forme di riscrittura avvengano in qualche modo a senso unico, sempre nella direzione di rivalutare chi politicamente stava a destra e denigrare chi invece stava a sinistra. Ma forse sono io che sbaglio e sarò probabilmente subissato di indicazioni di articoli e scritti in cui si scoprono aspetti di inaspettata umanità in Togliatti o di sino ad oggi sconosciuti eroismi da parte degli aderenti alle Brigate Garibaldi...
Saluti
Potete controllare voi stessi: il commento di cui sopra non è stato pubblicato (1) e mentirei se vi dicessi che mi aspettavo il contrario. Il che riporta a come ai giorni nostri la Storia venga riscritta da un lato asserendo (intenzionalmente o meno) cose non vere, dall'altro omettendo (e qui evidentemente l'intenzionalità diventa praticamente certa) non dico rettifiche, ma anche solo la pubblicazione di punti di vista diversi (persino quando meglio documentati di quelli sostenuti), col risultato di radicalizzare intenzionalmente e deliberatamente su posizioni lontane dalla realtà i lettori meno attenti.
Interessante potrebbe essere il fatto che queste forme di riscrittura avvengano in qualche modo a senso unico, sempre nella direzione di rivalutare chi politicamente stava a destra e denigrare chi invece stava a sinistra. Ma forse sono io che sbaglio e sarò probabilmente subissato di indicazioni di articoli e scritti in cui si scoprono aspetti di inaspettata umanità in Togliatti o di sino ad oggi sconosciuti eroismi da parte degli aderenti alle Brigate Garibaldi...
Se vi va vi propongo un ulteriore esperimento, semplice e veloce: dopo aver verificato le fonti in esso contenute, provate voi a fare un cut&paste nei commenti dell'articolo della parte scritta qui sopra in corsivo (che ho astutissimamente -sono acutocomeunapalla, ricordate?- reso in modo da rendere minimo lo sforzo necessario alla cosa) e vedete da soli cosa succede (e magari fatemi sapere).
I lettori di questo blog sono sufficientemente pochi da escludere che la cosa possa trasformarsi in qualcosa di anche lontanamente simile ad una forma di mailbombing e, per me, si tratterebbe comunque di un gioco win/win: se va male avrete avuto una conferma del fatto che non racconto balle (una sorta di embedded fact checking), se va bene sarò riuscito a far comparire per interposta persona le mie obiezioni su quel sito...
Ciao
Paolo
(1) mi prendo un piccolo margine di rischio: il commento non è stato pubblicato mentre scrivo. Magari alla volta della pubblicazione del post ... :-)
2 commenti:
Buondì,
interessante e sintomatico di quanto ben descrivi come "riscrittura a senso unico".
Si finge di aver vissuto in una Repubblica Socialista e ci si atteggia come riscopritori di una verità celata dai bolscevichi cattivi.
Ed è con questo senso di riscoperta di ciò che era nascosto che i lettori di quotidiani spazzatura formano la loro cultura "storica" revisionista. Vallo a spiegare a gente che non ha mai aperto un libro di storia che ci sono omissioni e falsità.
In questo modo, piano piano, si crea una verità storica parallela, completamente in malafede di cui si fanno forti i soliti criptofascisti, con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi.
Non se ne esce, ormai.
Saluti
T.
@T.:
vai a spiegare quanto del mito del soldato italiano mite e buono sia legato proprio a quelle omissioni (lager italiani? genocidio dei senussiti? villaggi bruciati?...)...
Ciao
Paolo
P.S. Caso vuole che oggi sia l'anniversario della pubblicazione del Manifesto per la difesa della razza.
Fossi stato un po' accorto me la giocavo come una provocazione legata alla ricorrenza :-)
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