Trump, Reagan, Laffer. E noi, purtroppo...

Buongiorno,


Le promesse di Trump ricordano molto quelle fatte a suo tempo da Reagan e basate su (o più probabilmente giustificate da) alcune errate assunzioni circa il posizionamento sulla curva di Laffer dell'economia americana

Il risultato fu un effettivo forte impulso alla crescita del PIL Statunitense, cui però, contrariamente a quanto si diceva di attendersi, non corrispose un'analoga crescita del gettito fiscale, situazione da cui derivò una non proprio simpatica esplosione del rapporto tra debito e PIL a tutt'oggi non rientrata.

Poichè ho una enorme stima di chi compulsa questo blog dubito che qualcuno nascosto tra le sterminate e multiformi torme dei miei affezionati lettori si starà sicuramente ponendo la domanda: "...e anche se fosse? Cosa può interessare a noi se Trump decide di portare il rapporto debito PIL USA a valori superiori a quelli italiani, ammesso e non concesso che ci riesca?".

La crisi dei debiti sovrani, da cui di fatto come Italia non siamo ancora usciti (anche perchè abbiamo sistematicamente alimentato il nostro debito pubblico con entusiasmo e ricette economiche non meno pittoresche di quella di Laffer -come altro definire l'idea di ridurre il debito pretendendo di lasciar correre a briglia sciolta il deficit come da anni chiediamo di poter fare alla UE?-), ci ha già mostrato come per i mercati vi sia una visione sistemica che si affianca a quella relativa al singolo stato debitore. 

Ragion per cui l'eccessivo debito pubblico della Grecia ha finito col trascinarsi dietro anche le economie (non esattamente solide, eh!) di Italia, Spagna, Portogallo, ...

E, se nell'immediato le annunciate politiche protezionistiche USA fanno pensare che non saranno le nostre esportazioni a beneficiare di una eventuale maggior disponibilità di liquidi dei consumatori americani (ed anzi le imprese USA saranno incentivate a rientrare all'interno dei confini da una tassazioni particolarmente bassa), nel lungo periodo, quando per arginare il prevedibile aumento del crescente debito pubblico i cittadini statunitensi saranno chiamati ad una maggiore austerità, le cose non promettono di andare meglio, perchè per gli americani il problema non sarà quello di aver difficoltà ad acquistare all'estero a causa dei dazi, ma di aver meno soldi da poter spendere.

Spiegatelo a quelli che tanto ammirano l'uomo forte alla Casa Bianca.

Ciao

Paolo

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