Buongiorno,
in attesa di vedere dove
porteranno le trattative per la formazione di un esecutivo, in molti
nel PD continuano ad interrogarsi sui motivi della disastrosa
sconfitta elettorale appena subita.
Si va da chi sostiene che
il Pd abbia fatto sostanzialmente bene, ma abbia sbagliato la
comunicazione, a chi, come avevo già segnalato, ritiene che siano
stati gli elettori a sbagliare, a chi insiste sul fatto che si siano
inseguite le destre sul terreno dell'immigrazione e delle riforme
solo troppo tardi e troppo timidamente. Qui uno degli ultimi esempi, che a mio avviso mostra bene perchè il PD sia diventato quello che, con feroce sarcasmo, alcuni definiscono ormai il partito della ZTL.
Il mio punto di vista è
un po' diverso e si fonda sulla constatazione che chi ha vinto queste
elezioni ha preso atto che per la maggioranza degli italiani le cose
negli ultimi dieci anni sono andate molto male, che i limitati
miglioramenti della situazione economica che si intavedono
nell'ultimo periodo non hanno riguardato che limitatissime parti
privilegiate della nostra società e che la china su cui ci stiamo
muovendo non migliorerà la loro situazione.
A questa analisi i
vincitori hanno risposto con programmi politici che erano un mix di
correttivi (veri o presunti, efficaci o meno) che permettessero ad un'ampia fascia
della popolazione di sperare di invertire il proprio personale trend
negativo: stop all'immigrazione clandestina per ottener sicurezza ed
un mercato del lavoro meno depresso, ritorno alla valuta nazionale ed
al deficit per ripristinare una crescita fondata sul debito, ritorno
ai dazi per escludere dai nostri mercati i prodotti importati
dall'Asia o dall'Africa mediterranea che schiacciano le nostre
imprese, nuove tasse su robot e acquisti on line che penalizzano i
nostri lavoratori…
Ed hanno ottenuto i voti
di quanti, a ragione o a torto, siano stati convinti della bontà
della ricetta, in primo luogo per sè stessi.
Sul fronte del PD invece non si
è stati in grado (o non si è voluto) vedere il disagio ostinandosi a rivendicare orgogliosamente dei risultati in realtà
tutt'altro che brillanti (Gli 80 euro hanno portato alla crescita del
PIL! Il Jobs Act ha portato alla crescita dell'occupazione!... e poco
importa se praticamente tutto il resto d'Europa cresce di più e se
l'occupazione cresce “grazie” alla riforma Fornero e le
remunerazioni calano per colpa del Jobs Act).
Il risultato è stato
quello di presentarsi come quelli che dicono a chi sta male o vede
peggiorare le proprie prospettive di farsi piacere la situazione,
perchè non hanno intenzione di proporgli nulla di meglio di quanto
già gli si stia ammannendo, che, se non è il meglio in assoluto, ci
si avvicina abbastanza: unica alternativa
possibile, aumentare il dosaggio della stessa ricetta e, come dicevo sopra, al massimo rincorrere tardivamente e timidamente le destre sul loro terreno.
E quindi quelli cui la ricetta non era piaciuta si sono rivolti all'alternativa (1): se in un ristorante ciò che mangi non ti piace ed il cuoco invece ti dice che devi star contento perchè il menù è ottimo, che fai, ci torni o la volta successiva cerchi altro? E, consentitemelo, se il tuo locale per questo motivo si svuota, la colpa è dei clienti o del ristorante?
Ciao
Paolo
(1) qualcuno potrebbe forse meravigliarsi del fatto che proprio io non prenda in considerazione come offerta politica alternativa quella della sinistra, ma in realtà in queste elezioni questa alternativa non è stata udibile, sempre che sia in qualche modo stata espressa, coperta com'era dai rumors sul suo astutissimo burattinaio.
Nessun commento:
Posta un commento