Il coming out di un buonista orgoglioso

Buongiorno,

preso atto che il pessimo aggettivo "buonista" è diventato il leit motiv per liquidare in maniera sprezzante ed acritica in ogni discussione chi sostenga le posizoni in cui mi riconosco, non posso far altro che dichiararmi (in altri ambiti si parlerebbe di  fare coming out).

Sono un buonista, fiero ed orgoglioso di esserlo.

Sono orgogliosamente un buonista perchè, dove vi siano debolezze, povertà, mancanza di rispetto dei diritti, credo sia doveroso (e quasi sempre anche conveniente) porsi il problema di provare a capire cosa stia succedendo e come migliorare la situazione, anche quando queste situazioni possono sembrare lontane dal mio ombelico nel tempo e nello spazio. E mi aspetto che, conseguentemente, anche per me, per chi mi somiglia e per chi mi sta più vicino, queste problematiche trovino orecchie altrettanto attente e analogo supporto.

Sono orgogliosamente un buonista perchè credo che la tutela di alcuni valori fondamentali come il diritto alla vita, alla salute, ad un relativo benessere, alla libertà, vengano prima del luogo di nascita, del sesso, della religione o del colore della pelle. E mi aspetto che, conseguentemente, anche  per me, per chi mi somiglia e per chi mi sta più vicino, l'assicella del  livello di questi diritti sia destinata ad innalzarsi.

Sono orgogliosamente un buonista perchè trovo ovvio chiedere a chi gode di condizioni migliori e di maggiori opportunità di provare a fare qualche minimo sacrificio (spesso solo apparente) per favorire chi sogna di poter accedere a condizioni spesso anche molto meno comode. E mi aspetto che, conseguentemente, anche  per me, per chi mi somiglia e per chi mi sta più vicino, eventuali difficoltà non possano risolversi in condizioni troppo dure.

Sono orgogliosamente buonista perchè constato che negare e non affrontare i problemi degli altri più deboli e rifutarsi di provare a migliorare il mondo finisce col generare una guerra al ribasso che peggiora le condizioni di vita attuali e future per me, per chi mi somiglia e per chi mi sta più vicino.

Sono orgogiosamente buonista perchè constato che le maggiori conquiste in termini di miglioramento della qualità della vita sono state ottenute battendosi per il diritti di tutti, in primis chi era meno tutelato, invece che per il privilegio di pochi.

Sono orgogliosamente buonista perchè se guardo l'alternativa, quelli che oscillano tra un tweet #iononmisentoresponsabile ed un "...e allora portateli a casa tua tutti i negri dall'Africa. Insieme ai rom...", non riesco a provare che un misto di pena e disprezzo.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

non so se avrò tempo e voglia per un post completo su questo, ma mi chiedo: e i grillini?
Vogliamo ancora raccontarci che "c'è del buono"?
Al governo oggi c'è di fatto Salvini, che porta avanti posizioni molto più nere che verdi e che alle elezioni ha preso il 17%. E i grillini con il loro 30+%?
Cosa dobbiamo dire di Toninelli? Le sue posizioni sono tra il patetico e lo schifoso. Viene da chiedersi da che parte sarebbe stato Toninelli negli anni '40.
E viene da chiedersi cosa sia davvero la classe dirigente grillina: qual è la vera agenda di Casaleggio.

C'è da essere veramente preoccupati. Entrambi questi partiti sono stati in grado di camuffare la loro vera natura reazionaria e grazie a questo, oltre alle bestie indegne di diritto di voto che affollano il Paese, anche persone lievemente più presentabili possono appoggiarli senza riserve mentali.

L'assenza di un'idea alternativa unita alla propaganda folle di cui fa parte tutto il discorso assurdo sul buonismo, rendono nerissime le prospettive.

Se si prova a leggere i commenti social alle dichiarazioni di un legastellato o di qualcuno dell'opposizione, si nota subito la differenza. Il primo viene sì attaccato, ma gode di un esercito di difensori iperattivi che ribatte colpo su colpo a ogni critica - lasciamo stare gli argomenti - il punto è che ogni commento ha una risposta. Il secondo viene attaccato e basta. Non ho le informazioni necessarie per esserne ragionevolmente sicuro, ma il sospetto che questo inquinamento non sia del tutto genuino è forte.

E d'altra parte questo è quello che Casaleggio sperimentava già negli anni '90, come scrive Jacoboni nel suo libro l'Esperimento, che consiglio.

Saluti

Tommaso preoccupato

PaoloVE ha detto...

@ T.:

...in realtà la Lega non ha mai nascosto la propria natura reazionaria e di destra. E talvolta pulsioni di destra, pur tra molte contraddizioni, trapelavano anche dal M5S.

Quello che si sta verificando adesso credo vada oltre le più nere previsioni, con il M5S che, abbandonata qualsiasi velleità politica che vada oltre lo stare al governo, sembra contento del ruolo di utile (anzi, bisognerebbe dire utilissimo, dato il rapporto di forze tra i due partiti) idiota della Lega salviniana. O comunque incapace di andare oltre.

E in presenza di una ipotesi di opposizione votata alla conflittualità interna come non mai, sperare di vedere una reazione a questa politica che vada oltre le magliette rosse (cui ho aderito) è una mera illusione. Persino sui social...

Ciao

Paolo

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

la Lega non ha mai nascosto il suo essere reazionaria. Vero. Tuttavia, con argomenti capziosi, si evita di chiarire che si tratta né più né meno di un partito neofascista.

I grillini, ancor peggio, sono tuttora considerati da alcuni un qualcosa di non negativo e pericoloso. In realtà la "classe dirigente" grillina non è mai stata molto distante dalla Lega su moltissime posizioni, pur rastrellando voti da utili idioti illusi.
Il progetto M5S è pernicioso e potenzialmente peggiore di quello leghista, proprio perché basato su malintesi e non-detti.

Non esiste un M5S buono. È evidentissimo ormai, ma era chiaro anche prima.

Sull'opposizione ormai c'è poco da farsi illusioni, sono dilaniati dalla loro pochezza e dalla terribile propaganda contraria, alla quale hanno partecipato tutti - comprese le schienedritte di la7. L'opinione pubblica ha ormai un riflesso pavloviano contro il PD, che è molto al di là dei suoi oggettivi demeriti, ma questo è ormai un fatto acquisito.

Non saranno le magliette rosse a salvarci. Anche io ho partecipato, ma non è coi girotondi che ne usciremo.

Saluti

T.