Ordinaria amministrazione con l'elmetto

Buongiorno,

in questi giorni sta passando un po' troppo in sordina  la questione relativa alla partecipazione italiana alla spedizione militare in Mali, complice il fatto che si tratta di un contingente estremamente limitato e destinato almeno per ora a compiti di supporto logistico, anche se alcuni parlano anche di invio di addestratori e di utilizzo di droni.

So pochissimo di quanto sta succedendo laggiù, e quel poco che so indica la presenza di una situazione pericolosa ed estremamente caotica:
  • vaste aree del Paese sono in balìa di ribelli di ispirazione qaedista alleati ai touareg
  • in marzo una parte delle truppe impegnate nella repressione della rivolta touareg ha deposto il Presidente democraticamente eletto Tourè per mettere al potere il capitano Sanogo
  • il Mali confina con vari Stati che rientrano nella sfera di interesse della Francia, e ne è esso stesso parte
In questa situazione il governo italiano decide di partecipare ad una missione militare intrapresa dalla Francia (mi pare di capire sotto l'egida di una qualche risoluzione ONU), che prevede l'utilizzo delle forza aerea e, almeno per le truppe francesi, operazioni anche a terra.

Confesso che, se mi è chiaro che si combatte contro i ribelli qaedisti, non mi è chiaro nè se lo si faccia a favore della fazione democratica di Tourè piuttosto che di quella golpista di Sanogo nè quali siano i rapporti di forze in campo ipotizzabili, nè, conseguentemente quali gli scenari ipotizzabili in termini di impegno e durata futuri, nè, infine, se lo si faccia nell'interesse del Mali, nostro o francese (perchè, come hanno dimostrato le primavere arabe in Tunisia e Libia, lì gli interessi nostri e di Hollande non sempre coincidono...).

E, mi pare, questa scarsa conoscenza della situazione non sia solo un problema mio, visto che:
  •  l'orizzonte che sino a poco tempo fa si ipotizzava per varare un forza di intervento ONU si dava come obiettivo l'autunno prossimo
  • i mediatori che stavano lavorando alla sua predisposizione (tra cui Prodi) sono stati sorpresi dal golpe mentre si trovavano nella capitale
  • alcune informazioni giungono un tantinello edulcorate, visto che si parla dei 41 ostaggi occidentali catturati dai ribelli come rappresaglia per l'intervento francese, ma si minimizza (o non si cita proprio) il fatto che per ogni occidentale sono stati sequestrati anche10 locali, il che dà alla già preoccupante notizia una dimensione ben diversa, in quanto evidenzia delle capacità offensive dei ribelli molto superiori a quanto la notizia addomesticata lascia intendere).

Bene, tutto ciò premesso, e fermo restando (lo scrivo e lo sottolineo) che non contesto e non contesterò mai un intervento miliitare mirato a limitare i danni di terroristi di stampo qaedista, mi chiedo se queste decisioni competano ad un governo tecnico non eletto, dimissionario e in carica solo per l'esercizio ordinario. E mi chiedo se vadano prese senza una previa informazione e consultazione almeno del Parlamento, come sembra stia avvenendo. Perchè nell'ordinaria amministrazione credo possa rientrare la conferma dei sottomarini e degli F35, ma non l'inizio di una missione dal perimetro incerto.

Ciao

Paolo

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