La futura mancata catarsi della politica italiana

Buongiorno,

Vedo, prevedo,...
come sapete anche io ritengo che in questi anni Silvio Berlusconi abbia rappresentato uno dei principali scogli che hanno paralizzato il rinnovamento politico italiano (scoglio peraltro intensamente bramato dagli italiani, inguaribilmente conservatori).

Quando però provo tra me e me ad ipotizzare cosa succederà in futuro (crisi permettendo), mi scontro comunque davanti alla figura del Silvione Nazionale nelle vesti di garanzia dello status quo, persino nel caso di un suo improbabilissimo completo ritiro dalla politica.
 

Ciao, Silvio, ciao.

Perchè sarà anche vero che da tempo non ha più la forza di governare (anche se ha i numeri per non essere costretto a smuovere le sue algide chiappe dallo scranno del Presidente del Consiglio) ma, paradossalmente, con il suo ultimo periodo di scelte immancabilmente e clamorosamente dannose per il paese ed inerzie ingiustificabili (giocate nella speranza di restare comunque politicamente in sella se sarà l'Europa a prendersi in sua vece la responsabilità dei sacrifici che dovremo fare -anche se così saranno moooolto più pesanti per noi-), oltretutto tutte sistematicamente ostentate sotto i riflettori, SB sta costruendo il migliore degli alibi ed il più solido degli scudi per chi, nell'attuale vergognosa classe politica, vorrà traghettarsi nel panorama politico di domani e per chi avrebbe un serio bisogno di riflettere sul modo in cui ha scelto di farsi rappresentare e sulle conseguenze del proprio voto.

Il periodo berlusconiano è stato tutto gestito in maniera così personalistica  che nel momento in cui dalla scena politica scomparisse l'attuale Presidente del Consiglio, per tutti gli altri sarebbe sin troppo semplice nascondersi dietro alla ingombrante figura del Premier e della sua più stretta cerchia di collaboratori per scaricare su di loro ogni responsabilità.

Amarcord c'as sparèva al Silvio...
Quindi prepariamoci a sentire un monte di "La colpa è solo di Berlusconi" anche tra le fila di chi sino ad oggi lo ha assecondato come una pecora nel gregge, sia come politico che come elettore. Probabilmente più gattopardi che pecore.

Prepariamoci a sentire le giustificazioni di chi, ignaro, eseguiva gli ordini superiori.

Prepariamoci dall'altro lato a sentire la litania di chi rivendicherà a proprio merito l'essere stato contro SB (quasi sempre senza proporre un'alternativa), come se avesse combattuto tra i sostenitori della Repubblica Partigiana della Carnia.

E prepariamoci quindi a vedere rispuntare le pecore di oggi nel gregge di domani, che così sarà, ancora una volta, costituito da politici vecchi ed inadeguati privi di idee al passo coi tempi. Gli stessi che l'hanno, in un modo o nell'altro, tenuto in sella per quasi vent'anni.

Ecco, potrebbe essere intelligente riconoscere e segnalare prima i futuri salvatori del nulla, in modo da provare a tenerli lontani dalla cosa pubblica. Ma non sperateci troppo.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

ci saranno di sicuro quelli che addosseranno tutte le colpe al capo cui hanno leccato il posteriore fino a ieri e nel cui piatto hanno crapulato.

Ci sarà chi eseguiva solo gli ordini.

E ci sarà chi cercherà di far valere il suo essere stato contro. E qui vorrei notare che tra centrosx, UDC e FLI i tempi devono avere un valore nel giudizio.

Trovo però un po' crucianiano, absit iniuria verbis, il riferimento alla Repubblica di Carnia. Mi fa pensare a quando il nostro reazionario preferito sfotte chi usa toni accesi contro il cavaliere dicendo che "Se siamo in un regime, allora dovete prendere i fucili e andare in montagna".

Ma soprattutto e qui so che insisto su qualcosa su cui non possiamo concordare, tu scrivi:

"SB sta costruendo il migliore degli alibi ed il più solido degli scudi [...]per chi avrebbe un serio bisogno di riflettere sul modo in cui a (correggi, ti prego!!!)scelto di farsi rappresentare e sulle conseguenze del proprio voto."

E le conseguenze del non voto?
Forse le opposizioni non hanno preso i fucili per andare in montagna, ma se noi abbiamo permessi questa maggioranza di forzaleghisti, evidentemente giudicando non abbastanza pernicioso il cavaliere da fare uno sforzo e votare personaggi imperfetti, ma incommensurabilmente migliori, ce la siamo un po' cercata.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

tutto giusto quello che dici (tranne che gli ingiuriosi ( :-) ) riferimenti al crucianianismo: son pronto a scommettere che tanti che hanno ben ben puntellato SB si autoattribuiranno presunti enormi meriti.

Siamo un paese di infallibili pavidi trasformisti ed opportunisti: i partigiani, che a combattere in montagna erano quattro gatti (magari velenosi, ma pochi), a fine guerra si sono ritrovati ad essere in milioni. A loro insaputa. Con SB secondo me succederà lo stesso: quando uscirà di scena non esisterà più nessuno che l'abbia appoggiato. Scilipoti rivendicherà l'avergli votato contro all'ultima fiducia, Casini la sua politica inflessibile, la Lega la sua posizione di lotta,...).

Quanto al non voto: la mia scelta si è dimostrata un errore, e alle prossime politiche voterò.

Non sono però convinto che con un governo diverso le cose sarebbero andate poi molto diversamente.

SB è il primo problema, ma l'assenza di una cultura politica alternativa non è molto da meno, secondo me.

Mi auguro che da parte del partito che vorrei votare ci sia una analoga autocritica (finora assente se non in frange che mi paiono minoritarie) sulle scelte sin qui fatte. E che analogamente faccia un passo nella direzione di chi ha sinora deluso con una politica più assente che sbagliata. Ma non ci spero poi troppo.

Se no sarà un voto sprecato come è stato sprecato il non voto precedente.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Sarà come dici, i topi scappano dalla barca che affonda.

E come topi andrebbero considerati.

E invece, grazie anche ai nostri giornalisti incompetenti o venduti, avremo prima la fase in cui tutto sarà attribuito al cattivo B, e in seguito, vedremo quanto breve, lo rivaluteremo.

Come Mussolini, come Craxi.

Ciao

T.