L'intervista

Buongiorno,

Luca Zaia, l'intervistato
Una intervista andata in onda al TGR serale Veneto domenica sera mi porta a sconfinare in un territorio che è più di Tommaso che mio.

La giornalista probabilmente intercetta il Presidente della Regione Luca Zaia a un distributore di benzina, o comunque è lì che lo intervista, e, agganciandosi alle abbondanti precipitazioni di questi giorni, alle alluvioni liguri ed all'anniversario dell'alluvione delle province di Padova e Vicenza, gli chiede cosa sia stato reso operativo nell'arco dell'anno per evitare il ripetersi di situazioni analoghe.

La risposta è una sequela di dati sulle opere finanziate, progettate, cantierate, in attesa di finanziamento, in cui il Governatore della Regione Veneto sottolinea che l'attuale Giunta sta iniziando recuperare con un'opera energica gli effetti di un eccessivo sfruttamento del territorio da parte dei cementificatori ed un ritardo di ottant'anni nella pianificazione delle opere di salvaguardia ambientale.

Ad una prima impressione la decisa e fluente risposta sembrerebbe dare indicazioni positive sull'aumentata sicurezza idrogeologica del Veneto, ma a ben vedere non è stata citata una singola opera attivata (il che è anche piuttosto ingiusto, visto che alcune nuove opere, magari parziali, sono già operative). Il tono deciso e rassicurante della risposta non corrisponde quindi ad un altrettanto tranquillizante contenuto.

E, a ben vedere, anche le, chiamiamole così, giustificazioni per essere arrivati a questa situazione, meriterebbero un minimo di approfondimento. Saranno forse anche ottant'anni che in Veneto non viene effettuata una pianificazione delle opere di contenimento del dissesto idrogeologico, ma la coalizione di cui Zaia è esponente amministra la Regione amministra la Regione sostanzialmente dal 1994. Quindi è responsabile per almeno il 20% di quel periodo di trascuratezza che chiama a sua discolpa (in realtà, se andiamo a vedere certe continuità politiche tra DC / PSI e Forza Italia / PdL si andrebbe ben oltre, ma non voglio infierie).

E ancora, ha senso che il Governatore Zaia si lamenti dello sfruttamento del suolo, quando la regione sta approvando ogni centro commerciale possibile ed in generale ogni speculazione che preveda di cementificare suolo ed immaginabile ovunque in regione (preferite che vi parli di Veneto City a Dolo o dell' Ikea a Treviso? del nuovo ospedale di Padova o dei nuovi svincoli sul Passante? e potrei continuare a lungo...)?

Ebbene, davanti a queste perplessità, la giornalista che realizzava l'intervista non ha fatto una singola domanda che cercasse di conciliare le dichiarazioni di Zaia con i fatti citati. Nessuno chiede ad ogni giornalista di essere figlio di Iacona da parte di padre e della Gabanelli da parte di madre, ma fermarsi allo Zaia dixit, senza fiatare mi è parso francamente troppo accondiscendente.

Questo non è essere giornalisti, ma fare il portavoce, ed il Governatore del Veneto di una portavoce a Rai3 non ha bisogno.

Ciao

Paolo

  It's raining again...

6 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

in effetti se attacchi i giornalisti mi troverai sempre al tuo fianco :-D.

Quanto spesso capita che, a fronte delle dichiarazioni del politico di turno, un giornalista ribatta con dei dati differenti, magari più precisi e circostanziati?

Raramente (quanto sono buono oggi!)

E perché il giornalista non fa quello che sarebbe il suo lavoro, vale a dire fornire un'informazione completa e affidabile?

1) È ignorante
2) Ha paura
3) Se ne strafotte

Non tutte le componenti sono valide per tutti, ma tant'è.

I risultati di questa qualità di informazione sono sotto gli occhi di tutti.

Saluti

Tommaso

PS1: Condivisibile la critica al nostro ex PR Zaia che finge di rappresentare il nuovo, pur essendo parte della tradizione di governo del Veneto.

PS2: Da povero illuso, continuo a credere che l'italiano dovrebbe essere per un giornalista come la racchetta per il tennista. A Prima Pagina "legge" gli articoli il vicedirettore de il Giornale: in mezzo a mille "ahem" e errori di lettura, ho dovuto anche sentire alvèo e gàmeti. Ovviamente i congiuntivi sbagliati li trascuriamo, tanto ormai...

Michele R. ha detto...

Non ho visto quest'intervista ma come quella che hai raccontato ne ho viste troppe a cominciare da alcune passate dalla rai a mr. B. E' un vizio di troppi giornalisti, meglio dire portavoce fare così.
Qualche giornalista che fa seriamente il suo lavoro per fortuna c'è. Per esempio domenica a report l'inviata che cercava d'intervistare Tremonti e questo che si nascondeva nell'armadio degli ombrelli ben conscio del fatto che a quel microfono ca**ate non ne può raccontare.

Michele R. ha detto...

OT

I grandi sondaggi di libero
tanto per farsi delle (amare) risate, avete provato a leggere i commenti di questo referendum Silvio, tieni duro?

Nonostante tutte le evidenze... persino i mercati finanziari sono diventati comunisti... pure lo spread...

PaoloVE ha detto...

@ MR:

il sondaggio di Libero ha certificato che il 90% dei lettori di Libero vuole che SB resti in sella.

Credo che il 10% restante non abbia capito la domanda.

Ciao

Paolo

Cristina ha detto...

Aggiungerei alle tre tipologie di "giornalisti" che non fanno il loro lavoro evidenziate da Tommaso questa: - È colluso con il potere che dovrebbe invece denunciare. Il non dire, il non porre domande acute, l'essere accondiscendente con persone che detengono una qualsiasi forma di potere è spesso indicativo della speranza di un futuro tornaconto. In Italia, purtroppo, funziona così...

Ciao, Cristina

PS: concordo con l'analisi di Paolo: il 10% dei lettori di Libero che non ha risposto al sondaggio non ha capito la domanda :-D

Michele R. ha detto...

@Paolo,

invece mi sa che il 90% dei lettori di libero non a capito un ca**o del terremoto che sta scuotendo il paese, a parte dare la colpa ai soliti comunisti. Tristezza e rabbia :-(