Buongiorno,
a distanza di qualche mese, probabilmente anche stimolato da una serie di amari post di Uriel su darknet, libertà e privacy, torno sul problema delle intercettazioni condotte ai nostri danni dai sistemi di sicurezza statunitensi, perchè la nostra già ridicola mancata reazione alla prima notizia si sta confermando ancor più grottesca a fronte dell'evoluzione (che poi tale non è) delle cose di questi giorni.
Infatti, mentre vediamo che la Francia, a valle della scoperta/conferma che il sistema di intercettazione dei suoi cittadini è ancora operante e molto esteso (si parla di decine di milioni di comunicazioni intercettate in un mese), cerca di ottenere un passo indietro e delle scuse da una amministazione statunitense che per ora fornisce risposte al limite dell'arroganza o oltre (sostenendo la normalità della cosa e la pretesa di rispondere solo alle proprie leggi, benchè in casa d'altri), scopriamo nell'ordine che:
- lo stesso sistema sta continuando ad operare anche da noi (e mi permetto di dire serenamente che lo fa ai nostri danni)
- lo abbiamo appurato da almeno tre settimane quando una delegazione del Copasir se l'è sentito confermare in via ufficiale dalle agenzie di intelligence e dalle commissioni parlamentari USA
- la cosa non preoccupa più di tanto i nostri politici, visto che se ne parla unicamente e tardivamente a corollario dell'indignazione dei francesi e visto che non ne è tuttora scaturita alcuna presa di posizione a nostra tutela nei confronti degli USA
- la cosa non sconvolge più di tanto nemmeno la gente, visto che il rilievo che viene dato alla notizia dai media è di secondo piano, ampiamente dopo ai borbottii di Napolitano sulle tutele a SB.
Come è già stato ed è tuttora in materia di politica economica, dove ci stiamo facendo dettare gli indirizzi da seguire dalla UE a causa di una classe dirigente incapace (e non è nemmeno detto che si sia in grado di rispettarle), mi pare che anche in questo campo si stia accettando con singolare entusiasmo di declassare la nostra sovranità nazionale a sudditanza nazionale e non sarà certo un bene per noi.
E quindi, davanti alle continue abdicazioni dell'esercizio della sovranità nazionale -di volta in volta a favore della finanza anglosassone, della UE, della Germania, degli USA, del Vaticano (!), ...- a cosa ci serve un governo, visto che comunque lasciamo che a decidere cosa dobbiamo fare siano comunque altri, presumibilmente più in accordo ai loro interessi più che ai nostri?
Ciao
Paolo
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