Buongiorno,
i risultati delle elezioni regionali i Emilia Romagna ed in Calabria, che hanno visto prevalere Renzi in un contesto di elevatissimo astensionismo, sono a mio modo di vedere le ennesime conferme di una serie di indizi su come si stia muovendo l'attuale panorama politico.
La prima conferma è che Renzi (1) rimane il riferimento principe per la politica italiana, persino in Regioni, come la Calabria, dove il radicamento del centro sinistra è sempre stato piuttosto debole (per usare un eufemismo): nel confronto con gli altri stravince, o quantomeno gli altri perdono molto più di lui, che in fondo è una condizione che potrebbe anche somigliare alla vittoria (2).
La seconda conferma è che il Movimento 5 Stelle e Forza Italia sembrano precipitare parallelamente nelle preferenze, senza peraltro essere in grado di generare al proprio interno una alternativa al personalismo del patriarca fondatore in grado di risollevarne le sorti. Credo che una parte degli elettori da loro persi siano passati a Renzi, che qualcosa sia passato da FI alla Lega (almeno in Emilia Romagna), mentre molto sia finito nel non voto.
Mentre personalmente considero un pericolo avere un'ampia area di astenuti che non trovano rappresentanza politica, specialmente in condizioni di scontento e magari di tensione (3), non mi pare che Renzi condivida i miei timori, visto l'entusiasmo calcistico con cui ha commentato il 2 - 0.
E da questo fatto derivo la terza conferma: e cioè quella del fatto che Renzi, in una singolare accezione della democrazia, resta fermamente ed opportunisticamente intenzionato a riconoscere valore di legittimazione al voto solo per quanto gli conviene e andando a mio avviso molto oltre il ragionevole nello scegliere di volta in volta il metro di valutazione:
- vanta legittimazione del suo ruolo di Primo Ministro e di Segretario del PD a valle di un 41% raccolto alle Europee, ma che ha valore nullo nell'ambito politico nazionale in cui governa senza essere stato eletto e con voti e seggi raccolti da
ladrialtri - vanta l'eliminazione di Province e Senato, evidentemente sull'unica base di aver loro tolto l'investitura del voto popolare, visto che queste strutture politche restano e resteranno in piedi benchè non più eleggibili dal dal popolo
- vanta i successi alle Regionali, benchè le buone percentuali siano state realizzate sulla base di un numero di elettori francamente risibile, al punto che abbiamo invalidato dei referendum per mancato raggiungimento del quorum per situazioni analoghe (peraltro raggiunte unicamente attraverso l'esplicito invito all'astensione da una delle parti interessate)
A valle della scrittura di questo post ho letto quello di Giglioli Gilioli che, con accenti diversi, mi pare si ponga le stesse preoccupazioni. Ne sono lieto, perchè non sono del tutto convinto che la cosa si possa liquidare con un semplice "Se vi piace così..."
Ciao
Paolo
P.S. in realtà c'è una quarta piccola conferma, a guardare i risultati in controluce, ed è quella relativa al fatto che certe candidature di capilista donne alle elezioni europee da parte del PD erano fatte a mero uso e consumo del marketing. Infatti alla prima occasione in cui non si è stati esattamente al centro dei riflettori, tutto è tornato come prima, se non peggio, come mostra l'unica eletta nel consigli regionale calabro...
P.S. in realtà c'è una quarta piccola conferma, a guardare i risultati in controluce, ed è quella relativa al fatto che certe candidature di capilista donne alle elezioni europee da parte del PD erano fatte a mero uso e consumo del marketing. Infatti alla prima occasione in cui non si è stati esattamente al centro dei riflettori, tutto è tornato come prima, se non peggio, come mostra l'unica eletta nel consigli regionale calabro...
(1) Renzi, non il PD, ovviamente.
(2) No, mi pare che i successi il successo nella sola Emilia Romagna della Lega non sia sufficiente a giustificare le pseudoanalisi di Salvini che vedrebbe un pallone che si sgonfia.
(3) Avere un serbatoio di potenziali voti pronti ad essere catalizzati da una qualche "Sirena" è un fattore di instabilità politica e di ingovernabilità, come ha dimostrato il boom del M5S alle ultime politiche.
5 commenti:
Buondì,
mi pare che si confermi la totale assenza di una possibilità di scelta.
O voti Renzi o qualcuno che perderà. Dinanzi a questa scelta, la maggioranza non vota, rendendo apparentemente più schiacciante la vittoria del fiorentino.
Renzi se ne frega della democrazia? Mi pare lapalissiano, non ci vuole Giglioli, ma ...quindi? Cosa si può fare, adesso?
Bisognava pensarci prima, nel 2008 o nel 2013.
Segnalo il post di Leonardo (http://goo.gl/ZdEMYU) da cui cito:
"Quanto all'astensionismo: se davvero credete che abbia un significato e che significhi protesta, Renzi ve lo meritate per altri mille anni."
Saluti
T.
"Renzi, in una singolare accezione della democrazia, resta fermamente ed opportunisticamente intenzionato a riconoscere valore di legittimazione al voto solo per quanto gli conviene".
A tale proposito, dal post di Gilioli (ehm... non GiGlioli) mi permetto di porre in rilievo un commento che potrebbe interessare.
[Bric. 44
25 novembre 2014 alle 19:42
Ma quello che considera un astensionismo così «un problema secondario» è sempre quello che diceva queste cose:
“L’astensione è la vera vincitrice delle elezioni. Il partito di maggioranza relativa in questo Paese è il partito di chi si astiene o vota scheda bianca o nulla. Su questo tutti dobbiamo riflettere”.
(regionali Marzo 2010)
“Chi gridasse al trionfo e stappasse champagne farebbe un errore: abbiamo vinto, però c’è stata un’astensione strabiliante che supera la maggioranza assoluta. E il Pd quasi dimezza i suoi voti sulle ultime regionali”.
(Elezioni Siciliane Ottobre 2012)
“Il Pd ha eletto tanti sindaci, ma un sacco di gente non è andata a votare e l’astensionismo fa paura: dobbiamo recuperarlo.
“Abbiamo fatto il sorpasso in retromarcia. C’è stata una altissima astensione; abbiamo perso meno degli altri, ma decine di migliaia voti sono andati via. Non è importante che poltrona occupi, ma avere idee. Mi piace la politica come passione e coinvolgimento, è il modo per dire alle persone che sono state a casa ‘venite a darci una mano’”
(Elezioni Comunali 2013)]
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/25/i-peli-della-moretti-e-la-democrazia-in-uggia/
@ T.:
chi lo vota se lo merita, chi si astiene se lo merita, ma chi vorrebbe opporsi trova come alternativa Salivini...
:-(
@ Serguio59:
grazie per la segnalazione Giglioli/Gilioli.
Quanto al resto, purtroppo, piovono conferme del fatto che il per Renzi voto sembra essere significativo solo per giustificare la sua autoreferenzialità.
Chiamatelo post democrazia o fantasma della democrazia, ma non mi piace...
Ciao
Paolo
@Paolo
ieri ho dimenticato di segnalare
"governa senza essere stato eletto e con voti e seggi raccolti da ladri"
è voluto, o è lapsus? :-)
Purtroppo opporsi a Renzi - oggi - è difficile.
È impossibile - oggi - per chi la pensa come me votare qualcuno che sia contemporaneamente presentabile e con possibilità di vittoria.
Certo, astenersi è il modo più inefficace, dal momento che ogni voto non dato all'amico Matteo, fa aumentare la percentuale di cui egli potrà bullarsi.
Il gioco è ormai truccato: bisognava pensarci prima.
@Sandro59
sulla coerenza del PdC è inutile anche perdere tempo. Ha già dimostrato abbastanza la pasta di cui è fatto per quel che mi riguarda.
Saluti
T.
@ T.:
"seggi raccolti da ladri"
Refuso. uno dei tanti che ho corretto nel post. Grazie della segnalazione.
O forse per un istante si è impossessato della tastiera il grillino che è in me :-)
Ciao
Paolo
Posta un commento