Buongiorno,
la rilettura a posteriori di un po' di mie (ovviamente acutissime) riflessioni espresse tempo addietro sulla crisi di una destra italiana, destra che vedevo sostanzialmente appiattita sulla figura declinante di Silvio Berlusconi, mi fornisce lo spunto per qualche revisione "postuma".
Immaginavo infatti che il fatto che Berlusconi avesse di fatto annullato qualsiasi dialettica nell'area politica attorno a sè prima ancora che qualsiasi prospettiva di evoluzione della sua area politica (ricorderete certo la strage di aspiranti delfini che ha contraddistinto l'ultimo decennio) avrebbe comportato un periodo discretamente lungo di ricostruzione. Mi aspettavo la sopravvivenza di una destra che si presentasse in forme marginali e slegate (oscillanti tra posizioni antieuropee, nostalgiche e radicali), ma non la possibilità di veder crescere rapidamente una destra moderata italiana.
Mi aspettavo invece che sul fronte opposto l'abitudine ad una continua dialettica (malgrado la cronica incapacità di sintesi che ha sempre polverizzato la sinistra italiana e malgrado il progressivo appiattimento su posizioni troppo schematicamente antiberlusconiane) avrebbe permesso una evoluzione più semplice e veloce e credevo che le affermazioni in molte elezioni amministrative di personaggi di sinistra non ortodossa al PD (Pisapia, Vendola, Podda, Doria,...) potesse essere l'inizio di un necessario percorso di rinnovamento e modernizzazione.
Nei fatti la mia immaginazione si è dimostrata molto limitata e oggi mi ritrovo a misurare l'enorme distanza tra quanto prevedevo (sbagliando) e quanto si è realizzato, constatando come secondo me, nei fatti, da un punto di vista della politica la situazione si sia quasi completamente ribaltata.
Quello che vedo nel panorama politico italiano è infatti un PD che appare solidamente ancorato al governo, sprezzante verso qualsivolgia istanza di sinistra (1) e fermo sostenitore di politiche che appaiono sempre più chiaramente essere politiche di una destra europea moderata moderna, una destra nostalgica frammentata tra tentativi di lepenismo e nostalgie berlusconiane, un fronte antipolitico caratterizzato da un M5S che mi pare abbia perso appeal e una sinistra frammentata in un cul de sac.
Pur avendo sempre temuto che il progressivo ampliamento dell'area dell'astensionismo potesse trasformarsi in un elemento destabilizzante della politica italiana, non avevo immaginato che il fastidio per la politica dello scontro muro contro muro tra berlusconiani ed anti berlusconiani (cui ci si era progressivamente ridotti per lustri) sarebbe stato in grado di coagulare (2) una enorme quantità di delusi / insoddisfatti attorno ad un M5S in grado di incrinare un percorso orientato da un po' di tempo verso il bipolarismo e, soprattutto, indebolendo la capacità di esprimere qualsivoglia governo da parte dei vecchi partiti.
Ma, soprattutto, non avevo immaginato che la destra avrebbe potuto impossessarsi politicamente del principale partito del centro sinistra (apparato e struttura il primo luogo) utilizzando spregiudicatamente il meccanismo delle primarie del PD come un'Opa ostile per conquistare la dirigenza del partito con Renzi ed il meccanismo del consenso plebiscitario generato da un sistema di marketing / comunicazione efficacissimo ed unito ad un ferreo spoil system per consolidarne il controllo.
Perchè questa è la lettura che mi sento di dare rispetto a quanto avvenuto negli ultimi due / tre anni e ho l'impressione che per la sinistra politica italiana, frammentata, spazzata via e confinata in un ambito pressochè unanimemente disprezzato il percorso per potersi confrontare con l'avversario (che a questo punto è il PD) sarà un lunghissimo cammino nel deserto.
Ciao
Paolo
(1) con l'eccezione forse solo di quelle relative ai diritti civili cui non si oppone più nemmeno la destra se non nelle fronde più conservatrici
(2) forse anche solo temporaneamente
4 commenti:
Buondì,
ricordiamo con piacere chi, a suo tempo, si stracciava le vesti ripetendo il mantra: "Ah se ci fosse stato Renzi!"
Oggi c'è Renzi, sorridiamo!
Saluti
T.
@ T.:
penso che la maggior parte di loro stia sorridendo.
In fondo ha portato il PD al 40% ed ha sconfitto Berlusconi, che è più di quanto la maggior parte degli antiberlusconiani hanno chiesto invano per molti anni.
Ciao
Paolo
Buonasera,
Il 33% SEL PD ai tempi si Veltroni era stato ottenuto con un affluenza degli aventi diritto sopra l'80%. Quel 40% che ricordavo (alle europee si badi bene) è stato ottenuto con il 50% degli aventi diritto. In democrazia, lo so, conta chi partecipa. Ma un buon politico, cosa che da noi manca da eoni, invece di crogiolarsi su una vuota percentuale si dovrebbe interrogare sul perché dell'assenza e come recuperare. E qui ahimè casca l'asino!
Saluti.
@ T.:
la politica attuale impone al tuo precedente commento la seguente risposta:
"Certe rosicate inquadrano chi le scrive nella categoria dei gufi".
E' il nuovo che avanza: qualche anno fa la risposta sarebbe stata:
"Antidemocratico e liberticida"
Non c'è che dire, si nota la differenza di contenuti nel merito...
:-(
Ciao
Paolo
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