De webete

Buongiorno,

oggi post di Tommaso, che come sempre ringrazio.

Mi riservo solo la chiusa, per una volta in parziale disaccordo.

Buondì,

siamo a un punto tale per cui ieri si discuteva, sui social, nei TG e in radio su "webete". Si discuteva oltretutto sull'irrilevante dettaglio se l'offesa sia un neologismo o meno.

Di che si tratta per il fortunato che se lo fosse perso.

Un giornalista molto famoso*, potente e ricco, da qualche tempo suole rispondere per le rime a chi commenta la sua pagina, siano essi persone con opinioni diverse, perfetti imbecilli o - peggio - grillini. A uno di questi ha dato del "webete", riscuotendo enorme successo tra altri webeti.


Si può trovare un campionario delle uscite del nostro qui. Come si osserva ci sono sia battute ironiche sia offese vere e proprie.

Ora, non c'è offesa verso un grillino che crede alle scie chimiche o che non vaccina i figli che non sia meritata, ma per una volta non è questo il punto.

Il punto è che c'è un potente che insulta un cittadino qualsiasi - non importa se a torto o a ragione. E nel farlo non solo non contribuisce al dibattito minimamente, non solo sfrutta un meccanismo miserabile per acquisire fan - ebeti con o senza w, ma anche li incita ad abbassare ancora un po' l'asticella, a scendere ancora un po' più a fondo nel fango.

Il clima dei social network è una schifezza per colpa delle legioni di analfabeti funzionali, ma anche dei Mentana.

Una persona degna di rispetto, non offende gli imbecilli - li percula se è capace (a volte il nostro ci riesce, lo riconosco), li ignora, ma l'insulto diretto no, troppo facile e del tutto controproducente, se si è interessati a un dibattito civile. Se invece si è dei narcisisti meschini allora è l'ideale.

Saluti

Tommaso

*Quello che per anni e anni ha fatto da foglia di fico a Berlusconi contribuendo al suo successo e allo sfascio del Paese, arricchendosi. Quello che lo ha mollato per motivi di denaro. Quello che in seguito si è ricreato una verginità da schienadritta un tanto al chilo. Quello che è un grande giornalista solo perché in Italia i giornalisti sono sotto la soglia della decenza. Adesso ti offende su FB, come un Gasparri qualsiasi. Con la differenza che piace.

Riprendo la linea per una mia considerazione su un assunto del post di fondamentale importanza che metterei in dubbio, e cioè che a quello che Mentana ha definito "webete" debbano applicarsi le categorie del ragionamento e del dibattito. 

Il contenuto del messaggio che ha originato il sarcasmo di Mentana oggettivamente fa sospettare l'opposto: magari starò applicando un luogo comune sbagliato, ma mi pare che si allinei perfettamente con i "sperando non siano state usate tutte per gli extracomunitari" di quelli che "e allora perchè non li ospiti a casa tua, loro ed i loro fantastici cellulari?", tanto beceramente fuori dalla realtà da non permettere risposta civile.

Insomma, Mentana secondo me non merita i titoli da geniale eroe della tastiera, ma nemmeno ha abbassato l'assicella. Al più mi pare si sia calato nel fango.

Ciao

Paolo

1 commento:

MS ha detto...

Probabilmente è proprio la scelta del mezzo comunicativo che impone il tono delle repliche.
Nel senso, utilizzando FB per i suoi post, ha ridotto enormemente le distante tra lui e i commentatori, per cui:
- i commenti di basso livello si sono moltiplicati (rispetto un mezzo non social);
- le sue repliche sono divenute doverose (altrimenti ha poco senso utilizzare il social).

Quindi... è sceso nella mischia.

bye,
Mariano