Cosa ci dice l'altra nave (morti di pacchia)

Buongiorno,

dopo la presa di posizione del neo ministro dell'interno che ha precluso alla nave Aquarius la possibilità di sbarcare in un porto italiano il suo carico di 629 migranti soccorsi in mare davanti alle coste libiche, imponendone il trasferimento verso la Spagna, personalmente credo che si debba spostare lo sguardo un po' più in là, alla nave Diciotti, che sta portando a Catania 937 migranti e 2 cadaveri raccolti in condizioni non dissimili da quelle delle persone a bordo della Aquarius.

Non per partecipare alla gara tra chi sostiene che Salvini abbia ragione nel suo procedere ed abbia vinto contro tutto e contro tutti e chie invece pensa che, invece, da un punto di vista diplomatico e delle politiche internazionali, sia invece stata una mossa sbagliata di cui si è approfittato l'astuto leader spagnolo Sanchez e che comunque non riusciremo a fermare gli sbarchi.

Ma, invece, per interrogarci se davvero riusciamo a raccontarci senza farci schifo che i due cadaveri a bordo della Diciotti siano morti di pacchia.

La stessa pacchia che si manifesta nelle lussuose crociere trascorse a bordo dei gommoni sovraccarichi che si inabissano nel Canale di Sicilia.

La stessa pacchia che li porta ad essere ospitati nel sibaritico resort della base missilistica dismessa a Conetta.

La stessa pacchia che gli dona una invidiabile abbronzatura acquisita sotto il sole dei campi di pomodoro, degli agrumeti, degli uliveti delle imprese agricole del nostro sud.

La stessa pacchia che gli permette di venire a rubare il lavoro agli italiani, bighellonando senza far niente in cerca di collegare i loro invidiabili smartphone al nostro wifi, con le tasche dei loro abiti sportivi di marca gonfie di quanto resta dei 35 € giornalieri con cui sono remunerate le onlus che su di loro lucrano...

La stessa pacchia che li rende oggetto di qualsivoglia ingiustificata maldicenza che li additi come motivo primo di ogni male da parte di bestie scarsamente umane che si arrogano il ruolo di esseri superiori e privilegiati.

Quella pacchia che sembra essere il preoccupante punto fermo pregiudiziale da cui partono tutte le considerazioni e le scelte in materia di immigrazione del nostro nuovo governo.

Ciao

Paolo

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