Spezzeremo le reni all'Europa. Forse.

Buongiorno,

in questi giorni è passata praticamente sotto silenzio mediatico la risposta dei vicini europei alle prese di posizione del nostro Ministro degli Interni in materia di chiusura dei porti italiani alle imbarcazioni che abbiano soccorso profughi in mare ed al conseguente tentativo di reindirizzarle verso porti europei di altra nazionalità.

E, contrariamente a quanto probabilmente si aspettava chi apprezza l'idea di battere i pugni e rovesciare il tavolo, non mi pare sia una risposta accomodante. 



Se ciò non bastasse, in una corrispondenza di amorosi sensi, dalla Francia Macron, tra i molti dettagli snocciolati a confermare il crescente allineamento franco tedesco, suggella il tutto con un ancora più esplicito "Concordiamo sul fatto che quei migranti che vengono registrati in un Paese e vanno in un altro devono essere rimandati indietro al più presto".

Tiriamo le somme? Francia Germania ed Austria ci stanno dicendo che così stiamo andando intenzionalmente a sbattere contro una realtà che ci vede tra l'incudine delle fughe dalla Libia ed il martello dei nostri principali partner che vogliono sigillare le nostre frontiere e rimandare indietro i migranti transitati dall'Italia e già giunti in altri Paesi Europei...

Ciao

Paolo

Nessun commento: