Siamo una squadra fortissimi

Buongiorno,

mi ritrovo a commentare due episodi che, nel piccolo e locale come nel sistema generale, dimostrano che l'Italia è un Paese alla rovescia.

Sul più importante piano generale la notizia è quella relativa alla rivisitazione della finanziaria effettuata in questi giorni dalle migliori teste del nostro governo (!), che rinuncia a chiedere soldi a chi ne ha di più, stralciando il cosiddetto contributo di solidarietà, annulla per fortuna il ventilato aumento dell'IVA e posticipa sine die i tagli alla politica (salvando i piccoli comuni e rinviando in sede costituzionale l'abolizione delle province ed il dimezzamento dei parlamentari -a quando? boh! probabilmente mai.-).


Per cercare di compensare il tutto mantenendo invariati i saldi posticipa la pensione a chi, volente o nolente, è stato chiamato a svolgere un compito per lo Stato (il servizio militare) oppure a chi ha scelto di investire sulla propria formazione ed ha studiato per ottenere una laurea, cosa da cui uno Stato normale trae indirettamente un bel beneficio.

La logica è chiara: in Italia se hai sarai tutelato, se hai già dato dovrai dare ancora, se ti impegni verrai osteggiato.

Perchè in Italia è più importante tutelare chi ha un buon reddito ed una classe politica privilegiata ed inefficiente (e la cosa è sotto gli occhi di tutti) piuttosto che chi può far crescere il Paese e chi ha già contribuito con il proprio tempo, impegno e fatica al servizio della comunità.

Cassa integrazione per Gruppo Mastrotto
Che si usino il binocoli alla rovescia mi viene immediatamente confermato dalla notizia che vengono concessi i benefici della cassa integrazione per un ammontare di oltre dieci milioni di euro a quattrocento dipendenti del Gruppo Mastrotto.

Lo stesso Gruppo Mastrotto che, secondo la Guardia di Finanza, si sarebbe reso protagonista di una maxi evasione di oltre un centinaio di milioni di euro gestita attraverso società estere.

'A chi ha sarà dato, a chi non ha, a quello sarà tolto': alla nostra italietta politica pare piacere molto questa citazione.

La utilizzò Primo Levi per descrivere il feroce mondo dei Lager nazisti e la società che si sta disegnando in Italia, con la sua iniquità e con la rinuncia dello Stato al suo ruolo di tutela dei deboli è in effetti ogni giorno più feroce, meno civile e destinata ad un futuro cupo, come già prefigurava il fatto che in Italia si sovratassa da sempre chi non può eludere, ma non si perseguitano gli evasori, si è burocraticissimi nel concedere un permesso, ma si concede ampi condoni a chi viola le regole, si stabiliscono pene severissime, ma si fa in modo che per il colpevole sia facile giungere a prescrizione...

Questa nuova versione della Finanziaria, contrariamente a quanto vorrebbero Libero o il Giornale, di cui riporto le prime pagine di ieri, è il trionfo di un Bossi che è ritornato anche nelle dichiarazioni pubbliche a mire secessioniste (peraltro sempre rimaste nell'articolo 1 dello statuto della Lega) e che riesce in un colpo solo a rendere l'Italia uno Stato più iniquo e meno efficiente -e quindi meno attraente- a tutto vantaggio di chi promuovere la fantomatica Padania.

Senza contare il fatto che, se i conti della finanziaria non dovessero tornare oppure se non fosse più adeguatamente tempestiva nel correggere le storture della nostra economia -come appare molto probabile- i mercati riprenderanno a bastonare l'Italia a gran mazzate (già ieri lo spread con i bund tedeschi è ovviamente aumentato), il che sembra di gradimento per dei leghisti cui le pratiche sadomaso evidentemente piacciono.

E' infine evidente l'ovvia sensazione di sbandamento totale che giunge dal governo di un Paese che ogni giorno decide e smentisce tutto ed il contrario di tutto e che assegna ruoli fondamentali a personaggi che hanno lo scopo dichiarato di attentare alla sua integrità. 

Mi cito: "Tremonti sostanzialmente afferma il falso quando dice che il sistema pensionistico italiano è stabile: la verità è che per i giovani, con le attuali regole e l'attuale mercato del lavoro, di fatto non esisterà sistema pensionistico (i loro pochissimi contributi servono essenzialmente a pagare le pensioni degli altri).". Lo scrivevo il 20 maggio 2010. Oggi, il governo ci dice che il sistema pensionistico è talmente stabile che deve metterci mano con urgenza persino per motivi diversi da quelli che indicavo (e che restano irrisolti, più gravi e non affrontati).

Per quanto mi riguarda sono toccato sia marginalmente (nel mio caso si tratta di pochi mesi se non ho capito male) dal taglio della possibilità di riscatto del servizio militare, sia, in maniera ben più sensibile, da quella relativa al periodo universitario: trovo oltraggioso da parte del Governo ripagare l'assoluzione di un obbligo in questo modo (peggio ancora confrontandomi con chi, magari furbescamente, il militare l'aveva evitato, inserendosi prima e meglio nel mondo del lavoro), e trovo semplicemente stupido penalizzare la volontà di accrescere cultura e professionalità dei cittadini, disincentivandone il percorso universitario.

Dobbiamo però ricordarci una cosa: al di là delle vane promesse elettorali la storia pratica e concreta dei nostri politici non garantiva nulla di diverso: come italiani li abbiamo votati e ce li meritiamo, nè il fatto che si sia alla ricerca dell'ennesimo uomo della provvidenza (Montezemolo, Vendola, Fini o Renzi che sia) mi fa sperare in molto di meglio.

Ciao


Paolo

2 commenti:

Roberto ha detto...

Bossi evidentemente e` un fine estimatore della sega tibetana.

Comunque, signori, sono qui che mi tocco dove non batte il sole in vece vostra.

La vedo molto nera. O il circo berlusca toglie le tende in fretta, ma proprio in fretta, o si fa la fine della Grecia. Forse peggio, perche` mi sa che stavolta non ci sia piu` ciccia per gatti. O, se ce ne fosse ancora, Germania e Francia non la darebbero di sicuro all'Italia.

PaoloVE ha detto...

@ Roberto:

"O, se ce ne fosse ancora, Germania e Francia non la darebbero di sicuro all'Italia."

In effetti l'ennesimo tentativo di fare i finocchi col culo degli altri di tremonti che preme per gli eurobond non sembra riscuotere gran successo... Chissà perchè :)

Ciao

Paolo