Il diavolo si annida nei dettagli

Buongiorno,

Papandreou, Primo ministro greco
Nei giorni scorsi il terromoto borsistico innescato dalla decisione del primo ministro greco di far ratificare le scelte in materia economica da un referendum popolare a causa della debolezza politica del suo esecutivo (che si regge su un unico voto di maggioranza ed è attaccato molto violentemente dall'opposizione di destra) ha generato un pofluvio di analisi, riconducibili sostanzialmente a due elementi di riflessione:
  1. Non è che la Grecia vuole sfilarsi dalle sue responsabilità e preferisce il default ai sacrifici già richiesti?
  2. Non è che un esito anche positivo del referendum genererebbe dei risultati tardivi rispetto a quanto i mercati giudicano necessario, di fatto rendendo più difficile e costoso evitare il default?
Si, lui è uno di quelli
C'è però un aspetto del quale pochissimi hanno parlato da subito e che, per la storia recente di quel Paese, dovrebbe suonare come un campanello d'allarme particolarmente grave, anche per quelli che ritengono che i principi della democrazia e la sovranità dello Stato non debbano avere nulla a che vedere con la crisi economica (come alcuni nostri immeritevoli politici hanno sostenuto anche abbastanza recentemente).

Il primo ministro Papandreou, contestualmente all'indizione del referendum, ha decapitato completamente i vertici delle forze armate.

Il che non si fa da nessuna parte, pena creare pesanti inefficienze nella catena di comando, in assenza di situazioni di gravità assoluta - sto parlando della sopravvivenza stessa dello Stato-.

I colonnelli greci
Men che meno ci si dovrebbe aspettare una cosa simile da uno stato che ha sperimentato una dittatura militare ancora in tempi abbastanza recenti (sino al 1974), ed in cui i militari hanno un peso rilevante, a fronte di una mai risolta questione cipriota che vede la Grecia contrapposta alla Turchia e come dimostrato dal fatto che la Grecia è uno degli stati che hanno le spese militari più alte se rapportate al PIL (per la Grecia il rapporto è al 4,3% del PIL: per intenderci da noi è al 1,8%, in Svizzera all'1%).

A meno che, per l'appunto, quei vertici possano essere visti o temuti come un problema di primaria importanza per la democrazia e lo Stato.

E questo forse comincia a sembrare possa essere un problema reale in Grecia.

Adesso non vi sentite un po' più nervosetti?

Ciao

Paolo
Vogliamo i colonnelli

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

intanto noi abbiamo i vertici dell'Aeronautica che hanno a disposizione 2.300.000 euro per le pulizie di 9 alloggi di generali.

Come ha ben detto Barisoni, con Forze Armate così c'è da stare tranquilli, ché non si preoccupano di fare colpi di Stato.

http://tinyurl.com/Aviocolf

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

Su questa notizia ti confesso che sono rimasto perplesso: si batte molto sull'ammontare dell'appalto, che però non mi pare fuori dalla grazia di Dio: sono 9 appartamenti per 4 anni, ognuno, per il tipo di servizio richiesto, richiede una o più persone.

Come ho ripetutamente scritto, è' sbagliato ragionare sullo stipendio della colf come se fosse una dipendente diretta: dovete aggiungerci l'IVA, il ricarico della ditta, il margini di rischio, ... insomma tutti quesi costi accessori che in moltissimi casi rendono non convenienti gli outsourcing per la PA (che li fa lo stesso).

Il vero problema è a monte: quello che invece dovrebbe colpire è la descrizione degli appartamenti: "399 metri quadri di parquet, 143 di marmo, 275 di terrazzo, 48 di pianerottolo interno. Ha inoltre 188 metri quadri di maioliche, 78 di «superfici vetrate», 240 di rivestimento in legno..."

Mancano solo le maniglie d'oro e potremmo far contento il Re Sole: siamo ben oltre il lusso, figuriamoci quanto oltre il necessario.

E' una situazione che ha molti parallelismi con le 19 Maserati blindate: sono sicuro che ai 14 aventi diritto all'auto blu sarebbero bastate 16 vetture blindate (due ce le teniamo a scorta per gestire gli imprevisti) meno lussuose. Ed i costi si sarebbero dimezzati.

Ma la soluzione, almeno per gli immobili, c'è: si venda l'immobile per trovare una soluzione abitativa meno sibaritica ai suoi inquilini ed anche i costi di gestione scenderanno.

Così contribuiremo un pochino a ridurre Debito e Deficit, se quelle cifre non servono ai militari che operano sul campo (ho dei ricordi di dotazioni di qualità pessima quando ero ufficiale).

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Confesso che non ho approfondito molto la notizia, per cui sulle colf il caso potrebbe essere meno scandaloso.

Il problema è però alla base, come scrivi tu a proposito delle dimensioni della casa.

Non capisco perché un generale dell'esercito debba vivere come un nababbo.

E allo stesso modo si può fare un parallelo in qualsiasi organizzazione gerarchica.

Chi si trova vicino al vertice si trova a "guadagnare" in modo ormai del tutto sproporzionato rispetto a chi è alla base.

Dovunque.

E in Italia va peggio che all'estero se è vero che almeno lo stipendio di un impiegato o di un operaio è spesso la metà rispetto ai paesi civili.

Si vede che a noi va bene così.

Ciao T.

PaoloVE ha detto...

@ tommaso:

"Si vede che a noi va bene così"

In realtà nel tuo post di oggi segnali uno dei motivi per cui a noi va bene così: i giornalisti normalmente per mestiere individuano e rendono chiare determinate situazioni.

Da noi a farlo sono praticamente solo i team di Iacona e della Gabanelli...

Gli altri ptreferiscono la colonna delle tette...

Ciao

Paolo