La colonna delle tette?

Buongiorno, 

anche oggi Tommaso sopperisce alla mia pigrizia, cosa di cui non lo ringrazio mai abbastanza.
 
Ho già scritto altre volte quanto disprezzi i giornalisti per la responsabilità che hanno circa la melma in cui si dibatte il Paese. 

Emilio Fede: un esempio della categoria
I giornalisti televisivi sono in larga parte al di là del commentabile per quanto riguarda pressapochismo, scarsa onestà intellettuale e a volte anche volgarità. 

Si comportano un po' meglio coloro che scrivono sui giornali: tra questi esistono persone competenti, almeno in qualche settore, anche se il massacro della lingua italiana, la propaganda involontaria di bufale e il risalto dato a notizie di nessuna importanza sono all'ordine del giorno.

Vorrei però focalizzare la mia furia censoria su un particolare relativo ai quotidiani online che pretendono di essere seri.
  1. Il Corriere della Sera: il punto di riferimento, l'autorità. 
  2. La Repubblica: espressione di chi non ama Berlusconi e il suo stile, di chi non ne condivide l'etica. 
  3. La Stampa: altro autorevole punto di riferimento "terzista" e non schierato.
Finalmente ho il pretesto per ...:-)
Mi chiedo perché in tutti e tre i siti di questi giornali devo trovare quella che sono solito chiamare "la colonna delle tette", vale a dire i piccoli riquadri laterali con le notizie che spaziano appunto dalle tette di qualche peripatetica televisiva al gol incredibile fatto in Arabia Saudita, dalla nuova love story di un decerebrato attore di fiction agli importanti scoop su GF o Sanremo. 

Tali inutility sono sempre collocate in modo che l'occhio vi cada sopra, in parallelo con le notizie serie. Vi sono decine di persone, nelle redazioni di questi cosiddetti giornali seri, che guadagnano denaro per produrre queste non-notizie. Trovo che gli articoli di Mauro, De Bortoli e Calabresi o dei loro pochi colleghi rispettabili, perdano un po' di credibilità quando compaiono affiancati allo stesso livello da articoli del tipo "La coppia scoppierà" o "La nuova fiamma di Balotelli è una pornostar inglese". 

Bisogna dare lavoro a chi scrive questa spazzatura? Diamoglielo, ma almeno separiamo il letame dalle notizie con qualche valenza. Come si fa, altrimenti a presentarsi come testate autorevoli? 

Saluti 

Tommaso

Tre sole note da parte mia: 

Sono abbastanza d'accordo, anche se capisco il gollonzo arabo, capisco e la love story del decerebrato, ma non riesco a trovare nulla di sbagliato nella pubblicazione di una robusta quantità di tette. E approvo anche i culi, ovviamente. :-)

Sei sorprendentemente in accordo con un articolo pubblicato non molto tempo fa da un Filippo Facci che rimpiangeva non fosse questo il mestiere che voleva fare: il suo pezzo si trovava proprio sopra la rubrica "La donna del giorno" con cui Libero svela quotidianamente le grazie di qualche bellona. E' proprio vero: la credibilità ne risente.

Comunque adesso vediamo se è vero che un par di tette aumenta le letture. Nel qual caso, ho già visto un piccolo spazio di spalla (e uno, ovviamente in basso, per i culi)... :-)
Ciao

Paolo

17 commenti:

renzo ha detto...

D'accordo con Tommaso: infatti nelle testate online estere ritenute "autorevoli" (NYTimes, Le Monde, Times, ElPaìs etc) in prima pagina non sono mai presenti tette-culi-test-minchiatevarie, ma hanno sempre una sezione dedicata.

Non è che le testate giornalistiche italiane rispecchiano (o vogliono rispecchiare) l'italiano medio che HA BISOGNO di tette e culi per essere accalappiato? La televisione non sono 30 anni che fa la stessa cosa?

Ho diversi conoscenti all'estero che certe volte guardano programmi italiani esclusivamente perchè ci sono tette e culi a volontà.

Credo che tutto questo sia molto triste.

F®Ømß°£ ha detto...

Siamo sicuri che sia l'italiano medio che vuole tette e culi?

O sono i nostri pessimi giornalisti, selezionati tra i peggiori, che per pigrizia ce li propinano?

Se voglio tette e culi, internet è pieno, non capisco perché devo trovarli quando cerco altro.

Trovo sconfinatamente miserabile l'accostamento tra le notizie e la gnocca.

Saluti

T.

Cristina ha detto...

Ciao Tommaso, ti parlo da donna amareggiata dalla quotidiana e continua mercificazione del corpo femminile che ovunque si può constatare: dalla televisione alla carta patinata di quotidiani come pure a quella dei giornali, e non mi dilungo oltre.
Convengo con te che leggere articoli di giornalisti apprezzati e stimati accanto a notizie di "cronaca rosa" faccia del male al giornalismo ma... quello che viene offerto è ciò che la maggioranza degli italiani richiede: legge della domanda e dell'offerta...
Ciò che fa male, dal mio punto di vista, è constatare che sempre più persone abbiano bisogno di queste non-notizie, è osservare che sempre più persone abbiano bisogno di seguire trasmissioni spazzatura tipo il Grande Fratello, L'isola dei Famosi o altri reality invece di appassionarsi alla lettura di articoli "seri" o di ricercare il miglioramento delle proprie conoscenze anche attraverso programmi "culturali" che invece, sempre meno seguiti, sono sempre meno presenti nei palinsesti televisivi: è questo che ritengo davvero scandaloso.

renzo ha detto...

La speranza che l'italiano medio non sia così esiste.
Tuttavia (purtroppo) molti indizi dicono un'altra cosa: il successo costante, ogni anno, di trasmissioni tette-culi tipo GF, tipo Pupa e Secchione, tipo Colorado Cafè, di pseudo "TG" tipo studio aperto e rotocalchi vari. E potrei andare avanti con altri esempi desolanti.
Qualcuno di voi farà sicuramente parte di una ditta più o meno grande: quali sono i discorsi più frequenti tra colleghi maschi se non tette-culi-sesso?
E non dimentichiamoci che l'innominabile che abbiamo al governo lo hanno votato gli italiani, e lo hanno pure confermato dopo tutti gli scandali di escort e mignotte varie.

Che piaccia o meno (e a me fa schifo) credo che l'italiano medio abbia bisogno di tette e culi. E ci vorrà del tempo, anni e anni, per cambiare questa miserabile mentalità.

renzo ha detto...

@ Cristina

Hai espresso meglio quello che ho cercato di scrivere subito dopo.
Completamente d'accordo con te.

PaoloVE ha detto...

@ tommaso:

non so bene cosa sia successo, ma in qualche modo devo aver programmato male l'uscita del tuo post... avevo intenzione di tenerlo da parte per altri momenti. Vabbè, non è che per questo sia meno interessante e sono sicuro che non me ne farai mancare un altro :-).

Al di là delle facili battutine nelle note sono anche io convinto che mediamente la "colonna delle tette", come ben la definisci, incontri i gusti del grande pubblico, ma quello che trovo più preoccupante non è la sua esistenza (in fondo le rubriche su sport, moda, enigmistica, cucina, oroscopi, tempo libero,... ci sono sempre state e le trovate dappertutto e, dal punto di vista dell'informazione non sono poi 'sto granchè), ma il tipo e la natura delle immagini che vi vedo veicolato.

Perchè mi pare (magari sbaglio) che queste immagini abbiano progressivamente e sempre più rinunciato a qualsiasi velleità artistica e di valorizzazione estetica del corpo, per diventare uno strumento che confina la donna ad uno stereotipo che la vede unicamente in funzione della sua capacità di sedurre ed essere accondiscendente ai desideri degli uomini.

In sintesi, e molto rozzamente: avrei poco da dire davanti all'esibizione di un nudo, anche quotidiano, ma vedo troppi nudi, raramente belli e tutti a pecorina. E qui c'è il grosso problema.

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

...ovviamente il problema è che se rappresenti SEMPRE qualcuno (le donne) in un certo modo, sarà ovvio che queste vengano ridotte (e si riducano) a quel solo ruolo.

E, credo, non è un problema di stampa maschile: le riviste di moda magari non mostrano nudi, ma l'immagine resta di fondo quella...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Condivido quanto scritto da tutti voi, sull'ampio tema.

Vorrei però puntualizzare che il tema del post è meno ampio.

Il problema che sollevavo è la posizione (no pun intended) di certe non-notizie. Non parlo solo della star che sente il bisogno di condividere con noi per tramite di un bavoso giornalista le sue abitudini sessuali "trasgressive".

Mi fa schifo che, a fianco delle notizie vere o degli editoriali spesso severi e moralistici devo trovare il risultato delle ricerche su internet di "giornalisti" indegni, sia esso il gollonzo del campionato dilettanti o la pubblicità occulta di un iPad.

Inoltre credo che chi si reca sul sito del Corriere non stia cercando tette e culi o gol di culo. Se li sta cercando lì è perché si è abituato a trovarli. E questo è responsabilità dei direttori.

Saluti

T.

Roberto ha detto...

Parlando di cose serie, dov'e` che ha trovato la seconda foto, carissimo amico?

Silvio

PaoloVE ha detto...

@ Roberto:

...ho fatto un paio di scatti a qualche mia amica?

:-)

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

Anch'io sono d'accordo con Tommaso. E anche Feliciano che già tempo fa definì, quella di Repubblica, la colonna infame. Anche se ogni tanto qualche cazzata (passami il termine caro Paolo) attira la mia curiosità, non posso fare a meno di notare che tutti i media si sono adeguati allo stile della televisione "drive in" che da allora ha cominciato a pervadere i media di tette e culi all'aria. Eppoi il nostro pseudo premier si arrabbia perché gli italiani si interessano della sua privacy, quando l'artefice di questo è stato soprattutto lui stesso. Chi è causa dei suoi mali, pianga stesso.

E perdonate se sono andato un pò OT.

Pale ha detto...

La legge del numero di click e' l'unica cosa importante per editori di notizie online per una questione prettamente pubblicitaria.

Inoltre, se ci pensate, i siti della Repubblica, Corriere, ecc, non sono filtrati dai firewall aziendali, magno cum gaudio dei maschietti.

Certo, la mercificazione del corpo della donna e' un tema di fondo, ma non siamo gli unici, basti pensare alla terza pagina del Sun. Cio' pero' non inficia tutte le considerazioni che Tommaso e tutti voi avete fatto, che condivido al 101%.

PaoloVE ha detto...

@ roberto:

invece di prendermi per la maniglia, da abile fotografo quale sei, dimmi un po': sbaglio nel dire che si sta perdendo nella qualità delle rappresentazioni di nudo?

Forse nella memoria uno si porta solo le immagini migliori, ma ho veramente l'impressione che una volta se ne vedesse di meno, ma migliori...

Ciao

Paolo

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Pale

il numero di click sulla pubblicità esplicita, magari quella che si apre a tradimento quando passi sopra col mouse, lo capisco.

Ma il click sulle non-notizie?

Lo chiedo da ignorante, immagino che possa essere remunerativo per le pubblicità presenti nella pagina linkata, o c'è dell'altro?

Ciao

T.

Roberto ha detto...

@Paolo

Ma che dice la dolce meta` delle tue "amiche" e delle foto che fai?

E lasciamo perdere "abile fotografo", ormai da anni i miei soggetti sono i due *x!@^%& che ho contribuito a generare... :-)

Comunque, per quanto riguarda quantita` e qualita`, penso che soprattutto ci siamo desensibilizzati noi (e gli anni hanno calmato gli ormoni).

Rimanendo al di fuori del tema nudo artistico (perche` in quello di cui si parla di artistico non c'e` proprio nulla), francamente dubito che tette e culi che si vedevano (un po' meno) trent'anni fa fossero fotografati o filmati meglio che ora. Pero` non posso dire di essermi mai soffermato sulla qualita` della rappresentazione, all'epoca.

Ciao,
Roberto

PaoloVE ha detto...

@ roberto:

la dolcissima ed onorevolissima metà non dice nulla: è la più assidua non lettrice di questo blog.

Penso che potrei pubblicare filmati di ammucchiate sadomaso tra alieni ed animali di grosse dimensioni e non sentirmi dire bao :-)

Quanto all'abile fotografo, ricordo tra le altre cose un magnifico calendario che avevi fatto (e lo cito perchè in questo contesto alimenta l'equivoco...)

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

A proposito della colonna di notizie sul corriere, oggi ho trovato particolarmente interessante la seguente notizia:

Anna Valle: "La colite mi perseguita"


Geniale