Tanta destre, nessuna sinistra

Buongiorno,

il post di oggi prende spunto da questa stoccata portata da Civati alla attuale segreteria del PD, cui viene rimproverato di usare a sproposito l'argomento dell'essere di destra conto il candidato alle Primarie Renzi.

Perfetto, sono d'accordo sul fatto che un segretario del PD che si batte per allearsi con l'ultimo erede della DC nella prospettiva di una politica conservatrice abbia molto poco di sinistra.

Quello che gravemente sfugge a Civati é che in questo momento il PD sta offrendo ai suoi elettori l'alternativa tra due destre: quella economica liberista leggermente più laica e moderna di Renzi contro quella tradizionale conservatrice e clericale di Bersani.

E questo è IL problema, visto che l'elettorato del PD dovrebbe essere di sinistra ed il PD dovrebbe essere il partito più rilevante della sinistra italiana.

Comunque si arrivi alle elezioni la scelta sarà tra amministratori più o meno capaci ed onesti, ma improntati alla stessa matrice ideologica di destra che ha marcato gli ultimi 30 anni in Italia (no, non prendiamoci in giro, i governi Prodi non hanno fatto politiche di sinistra) con una profondità tale da permettere a Monti e ai suoi ministri di affermare che la concertazione è l'origine di tutti i mali italiani, senza essere sommersi di contumelie ed obiezioni (non so, ad esempio che la Germania è il Paese che se la passa meglio ed è quello dove la concertazione è più radicata, a partire dalla partecipazione sindacale alla gestione delle aziende). 

Purtroppo sappiamo quali risultati abbia avuto questo monocolore politico negli anni.

Ciao

Paolo

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Ammesso e non concesso che quanto scrivi sia vero, il fatto che non esista una credibile alternativa realmente di sinistra sarà anche un po' colpa della vista corta dei tanti pulciosi leader di chi si dice alla sinistra del PD?

Trovo pernicioso il continuo tralasciare le enormi differenze tra i governi Prodi e Berlusconi e il cercare sempre di accomunarli come se la loro responsabilità per l'orrore degli ultimi vent'anni possa essere suddivisa equamente.

Saluti

T.

MS ha detto...

Per chiarire il mio punto di vista, evidenzio che tra i partiti maggiori nel panorama politico italiano sono
agli antipodi rispetto al PDL, ma trovo estremamente difficile votare il PD.
Quando penso a valori che identifico appartenenti alla sinistra, mi rimane difficile identificarli nel PD. E quando li trovo in un esponente del PD, ce ne sara' almeno un altro che dichiara il contrario.

Sicuramente la colpa[1] potrei identificarla nell'estrema eterogeneita' degli esponenti PD.

Lo stesso si riflette in Renzi vs Bersani. Quale processo decisionale mi dovrebbe far scegliere uno al posto di un altro?
Non e' pensabile trovare i maggiori punti di accordo. L'unico metodo applicabile e' contare le minori differenze. Ed e' veramente dura affidare il proprio voto al meno peggio.

In questo contesto, ho difficolta ad affidare il mio consenso verso un personaggio formalmente di sinistra ma in molti aspetti sostanzialmente di centro/destra.

saluti,
MS

Nota:
[1] -> piu' di qualcuno sarebbe disposto ad affermare che e' merito della democrazia

PaoloVE ha detto...

@tommaso:

non confondiamo le carte in tavola: dire che le politiche di Monti e Prodi non hanno nulla a che vedere con la sinistra non significa metterli sullo stesso infimo piano di Berlusconi.

Ci sono tante desrte alcune vanno sotto le bandiere dei nostalgici come Forza Nuova, altri sotto quelle populiste del PdL, altri sotto quelle particolariste della Lega, altri sotto quelle della finta sinistra del PD e dell'IdV.

Ma non è detto che destra sia necessariamente male e scarsa serietà...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo,

ho letto meglio, hai ragione.

@MS

La mia opinione è che, dati gli attori in campo, votare il meno peggio sia doveroso. E a mio parere Bersani non è così male, lo ripeto.

Saluti

T.