Attenzione e coraggio, Bersani!

Buongiorno,

cominciano a intravvedersi i contorni delle Primarie per i Parlamentari che il PD svolgerà tra il 29 ed il 30 dicembre. E quel che si vede non mi pare onestamente granchè, almeno nell'ottica di garantire la possibilità di rinnovamento e di aggirare le peggiori clausole del porcellum.

Come saprete alle primarie per il candidato premier avevo scelto Puppato al primo turno e Bersani al secondo, e ritenevo inadeguato l'approccio "chi vince prende tutto" che aveva voluto dare alla fase iniziale della propria campagna Renzi, ritenendo che l'approccio dichiaratamente più inclusivo dato da Bersani potesse rappresentare meglio l'intero PD, piuttosto che la sua sola parte maggioritaria.


Le regole delle candidature alle primarie prevedono che siano candidabili i parlamentari uscenti aventi meno di 15 anni di attività parlamentare alle spalle, i 10 grandi vecchi che hanno chiesto (ed ottenuto in blocco, non singolarmente) la deroga al limite di candidature, mentre gli altri devono raccogliere in tempi brevi firme per il 5% degli iscritti su base provinciale.

Insomma, sono regole che, nel bene e nel male, danno a chi è già dentro un ulteriore vantaggio oltre a quello dell'esperienza e, a fronte di un modesto taglio nelle candidature storiche, premono per mantenere in carica chi già c'è.

Il fatto è che, oltre a questo, a Bersani spetta la nomina di un listino del Segretario pari al 10% dei candidati (mi pare di capire per circa 120 persone), nonchè la nomina dei capolista.

E, in questa situazione, queste nomine diventano cruciali nel discriminare per il PD tra un futuro conservatore e ed uno progressista, nel momento in cui Bersani non lo popolasse ampiamente di personaggi innovatori e giovani, visto che la designazione potrebbe giungere a toccare oltre un terzo degli eletti in Parlamento.

Il che è già di per sè un parziale colpo di spugna sull'intenzione di utilizzare le Primarie come strumento per restituire ai cittadini la sovranità sulla scelta del proprio candidato sottrattagli dal vergognoso Porcellum.

La speranza è che ancora una volta Bersani dimostri di essere più avveduto e lungimirante di come in molti lo dipingono e trasformi il listino (che mi pare ancora in fase di definizione) in un elenco di persone di particolare valore piuttosto che di fedelissimi.

Insomma, come sempre si poteva fare di più e di meglio, e speriamo non venga fatto troppo poco, ma il PD, anche se queste regole venissero interpretate nel peggiore dei modi, sembra destinato a restare un luminoso esempio di democrazia interna per tutti i partiti / movimenti politici che stanno operando in Italia, come dimostrano le semidisertate e troppo limitanti Parlamentarie del M5S da un lato e le abortite primarie del PdL dall'altro.

Nel mentre, il consiglio è che chi va a votare si scelga un candidato giovane e riformatore, perchè quella è la parte che possono fare i votanti, al di là delle regole, per garantire il rinnovamento.

Ciao

Paolo

9 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

rimando a http://goo.gl/Az50e giusto per far notare che queste primarie sono un passo avanti, un altro, da parte di un partito che è nettamente il meglio dell'offerta politica attuale. Paolo lo ricorda alla fine del post.

Purtroppo in Italia c'è un problema da psicoanalisi legato ai feroci bolscevichi che spinge una larga fetta del mondo dell'informazione a fare di tutto per indebolire il PD criticandolo ben al di là di quanto si faccia con le altre forze politiche.

Questo a lungo andare genera una visione distorta anche nei suoi sostenitori, per cui bisogna sempre trovare qualcosa che non va bene, e che poteva essere fatto meglio.

Esempio uno del pensiero unico: "Mi aspettavo che Renzi fosse più coinvolto, dopo il risultato delle Primarie". Dopo che egli stesso aveva detto che non voleva "premi di consolazione", come se non fosse evidente che al Sindaco non è mai interessato il rafforzamento del PD in quanto tale, ma solo l'utilizzo del PD per il suo successo personale.

Esempio due del pensiero unico: "Le primarie non permettono realmente di rinnovare, ci sono ancora i dinosauri". Fino ad arrivare a lamentarsi che votano solo gli iscritti e i partecipanti alle primarie.
C'è una cosa che si trascura secondo me: a parte il 10% riservato al segretario, il restante 90% (novanta per cento!) dovrà essere votato, e sarà quindi legittimato democraticamente, anche se fosse un "dinosauro".

Condivido con Paolo che sarà determinante la scelta che farà Bersani riguardo al listino, e personalmente sarei molto contento di vedere alle primarie alcuni di quei dieci che hanno avuto la deroga, non per vederli "rottamati" come piace agli amanti del nuovo un tanto al chilo, ma bensì per vederli legittimati una volta per tutte.

E anche per sentire cos'altro si inventeranno i vari detrattori per dire che ancora una volta non va bene, che il PD è vecchio, che sono i soliti comunisti.

Saluti

Tommaso

renzo ha detto...

Le parlamentarie del PD segnano un solco, anzi un fossato, sempre più ampio tra il PD stesso e le altre forze politiche, vistosamente impreparate alle elezioni.
Il regolamento poteva essere sicuramente fatto meglio, tuttavia l'unica cosa che mi lascia veramente perplesso è la data, 29 o 30 dicembre.
Non era proprio possibile tentare di programmarle intorno al 13 gennaio, soprattutto in vista di un probabile slittamento della data delle elezioni di 1-2 settimane (per cui dovremo ringraziare quella m... di B. che, chiaramente, pensa ai ca... suoi e non al Paese)?
Così si avrebbe più tempo per la raccolta firme e ci sarebbe un'affluenza molto più elevata.

La mia è una domanda da ignorante, non ho idea dei tempi minimi necessari per far funzionare tutta la macchina delle parlamentarie.

F®Ømß°£ ha detto...

@renzo

il possibile slittamento delle elezioni è notizia di ieri.

@Paolo

Avevo postato un lungo commento che è andato perduto, puoi fare qualcosa?

T.

F®Ømß°£ ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

ho due tuoi commenti identici (uno era stato considerato spam da blogger, l'altro no (!)).

Non ho altro: se non si tratta di questo temo di non poterci fare nulla... :-(

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

@ Tommaso

Mi sono espresso male.

Le cose che mi chiedo sono due:

- non si poteva programmare le primarie intorno al 13 gennaio? Cioè, non è stato fatto perchè dal punto di vista organizzativo non era possibile o per altri motivi?

- mettiamo caso che oggi o domani si decida che le elezioni slittano di 2 settimane: avrebbe ancora senso, secondo voi, mantenere la data del 29 o 30 dicembre?

renzo ha detto...

PS x T.

hai scritto "...Esempio uno del pensiero unico: "Mi aspettavo che Renzi fosse più coinvolto, dopo il risultato delle Primarie". Dopo che egli stesso aveva detto che non voleva "premi di consolazione", come se non fosse evidente che al Sindaco non è mai interessato il rafforzamento del PD in quanto tale, ma solo l'utilizzo del PD per il suo successo personale."

Concordo sul fatto che sia ridicolo che alcuni sostenitori di Renzi pretendano un maggiore coinvolgimento del sindaco. Però attenzione, non è Renzi che lo sta chiedendo, ma ALCUNI suoi sostenitori. Renzi (per ora) non ha montato nessuna polemica a riguardo, ed è rimasto fedele a quanto ha specificato durante la campagna elettorale, cioè che non intende chiedere premi di consolazione. Spero di non essere smentito in futuro, ma per il momento è così.

Non sono d'accordo neanche quando scrivi che Renzi l'avrebbe fatto solamente per il suo successo personale e non per rafforzare il Pd. Potrei dire la stessa cosa di Bersani, ma sarebbe ingiusto, da una parte e dall'altra.

F®Ømß°£ ha detto...

@renzo

Da quanto ho letto, se le elezioni fossero il 17 come si credeva fino a ieri, la data per presentare le liste era circa a metà gennaio, rendendo impossibile la data del 13, e piuttosto complicata anche quella del 6.

Sullo spostarle ora, non ho proprio idea, tranne che è enorme l'irritazione che mi provoca il teppismo parlamentare del PDL volto a spostare la data del voto politico.

Per quanto concerne Renzi, riconosco che non ha personalmente fatto polemiche, anche se Reggi è stato una volta di più insopportabile. Invece insisto che uno dei motivi per cui non ho mai pensato di votare il rottamatore è la sensazione che mi ha dato di avere in mente solo il proprio successo personale, indipendentemente dal PD e dai valori che esso rappresenta. Il rifiuto ad avere un ruolo importante nel dopo primarie a me sembra un modo per non avere responsabilità in questo momento che rimane assai difficile e potersi giocare un domani la possibilità di criticare ancora una volta gli errori, che volontariamente non ha contribuito ad evitare.
Questo mi pare un atteggiamento legittimo, ma tutto pro domo sua e non certo utile né a un rafforzamento del PD, né quindi a una possibile vittoria ampia alle elezioni.

Saluti

T.

renzo ha detto...

Condivido l'irritazione sia per l'atteggiamento del PDL (più che irritazione è incazzo) sia per le uscite di Reggi, che credo facciano solamente danni a Renzi.

In quanto a Renzi, il personaggio probabilmente è un grande paraculo, però io personalmente non credo abbia fatto una battaglia esclusivamente per i proprio interessi personali, ma per tentare sul serio di svecchiare il suo partito e cambiare rotta (poi sarebbe stata ovviamente tutta da verificare la rotta).

In merito alla rinuncia di eventuali premi di consolazione non penso che l'abbia detto per evitare le responsabilità in questo particolare momento storico, ma semplicemente perché è giusto NON PRETENDERE alcunché. Sta poi in Bersani la decisione se vale la pena affidargli un qualche incarico/mansione/responsabilità per il bene del PD.

Infine, per riprendere quanto ha scritto Tommaso, vorrei aggiungere un altro tipo di pensiero unico che è circolato in questi mesi grazie ai nostri fantastici media: il fatto che Renzi avesse un programma totalmente privo di contenuti.
Tra tutte le critiche legittime che si potevano fare a Renzi (l'appoggio a Marchionne, la visita ad Arcore etc.), quella sul programma era assolutamente RIDICOLA e INFONDATA. Bastava fare un salto sul suo sito per leggere il programma e verificare, per esempio, che fosse addirittura più completo di quello che presentava il sito di Bersani.