Grillo: da megafono a burattinaio?

Buongiorno,

magari sarà stato un momento di sbroc sbroc, ma le espulsioni di Favia e Salsi mi sembrano segnare una svolta significativa nell'evoluzione del M5S.

Intendiamoci, le regole a giustificare l'espulsione c'erano - in TV i grillini non devono andarci-, ma i tempi con i quali si sono verificate le espulsioni fanno pensare che siano stati piuttosto degli appigli formali per espellere due elementi critici rispetto ad alcune scelte del movimento.

Elementi per motivi diversi molto fastidiosi: Favia e la Salsi avevano ottenuto una visibilità ed un apprezzamento anche in termini personali sia in ambiti istituzionali che nel circuito dell'informazione, per cui le loro osservazioni finivano con l'avere un peso ben diverso da quel "uno vale uno" che nel M5S evidentemente si deve applicare a tutti tranne che a Casaleggio e Grillo.

Insomma, le loro parole non avevano certo il peso di quelle possenti e vagamente messianiche di Grillo, ma valevano comunque molto più dell'indistinto rumore di fondo che finiva con l'essere l'apporto che ogni singolo partecipante poteva portare al sovraffollato blog.

In un normale sistema civile questo sarebbe motivo di apprezzamento: se esperienza e capacità dimostrano il tuo valore, il tuo contributo ci rafforzerà. Ed è a questo che sta rinunciando il M5S.

Con l'espulsione di Favia e Salsi Grillo ha in un colpo solo:
  • dimostrato che per il M5S "uno vale uno" è uno slogan e non una filosofia. La presa di posizione è stata molto da "Io so' io e voi nun siete un cazzo". Tragicamente vicino ai troppi slogan (e troppi "omicidi politici") prodotti dall'uomo di cui Grillo vorrebbe essere la nemesi: SB
  • che nel M5S la democrazia dal basso è tale finchè non entra in contrasto con il pensiero del fondatore, cioè non è democrazia perchè elimina gli oppositori (si, l'avevo detto anche di Renzi versione rottamatore: spero apprezziate la coerenza)
  • che Grillo di conseguenza non è il megafono del M5S, ma ne è il signore assoluto, postosi al riparo dal giudizio del voto, e gli aderenti ne sono le marionette
  • che il M5S, decapitando le proprie voci critiche interne, è inesorabilmente destinato ad avere una deriva verso una struttura monolitica ed oltranzista. Anche in questo caso il brutto parallelo è con il partito di SB
Intendiamoci: non ho motivo per ritenere che queste cose non siano lecite: mi pare di capire che il blog ed il movimento siano nati come proprietà di Grillo, e come tali Grillo ha pieno diritto di disporne come meglio gli aggrada. Il fatto è che la maggioranza dei grillini credo fossero convinti (o almeno sperassero) che il M5S fosse qualcosa di diverso, e probabilmente alcuni di loro applicheranno quindi anche al M5S il metro che applicano agli atri partiti e dal "noi siamo diversi" passeranno al "allora sono tutti uguali".

Insomma, mi verrebbe da dire che l'esistenza di elementi critici all'interno del M5S poteva aver rallentato un po' la crescita del potenziale elettorato grillino, imponendo una adesione un po' più meditata, ma la loro defenestrazione con queste modalità probabilmente segna l'inversione di un trend.

Per dirla in maniera matematica adesso secondo me la derivata seconda dell'elettorato grillino nel tempo è negativa. Magari l'elettorato cresce ancora, ma a queste condizioni è destinato a raggiungere un apice e crollare. Il che non esclude la possibilità di un ottimo risultato elettorale alle prossime elezioni, sia ben chiaro.

Ciao

Paolo

1 commento:

renzo ha detto...

Io, come ho ripetuto più volte, votai Favia alle elezioni regionali, e l'ho sempre giudicato e lo giudico tutt'ora come una ragazzo preparato, onesto e che crede fermamente in quello che fa.
L'evoluzione (involuzione?) di Grillo, e insieme del M5S, somiglia sempre di più (ovviamente con le debite proporzioni) all'evoluzione del gruppo di studenti del film L'Onda, non so se qualcuno di voi l'ha visto, ve lo consiglio.

PS: Paolo, veramente apprezzabile la metafora matematica :)