Il governissimo: "logiche" fintoterziste

Buongiorno,

permettetemi di riepilogare in un sommario estremamente succinto la legislatura appena conclusa perchè credo che i punti che seguiranno siano una premessa necessaria (anche se magari scontata) alle considerazioni ed alle conclusioni che seguiranno nel post:
  • il governo Prodi II, nato debolissimo nel 2006 ed indebolito ulteriormente da una campagna acquisti della destra che gli toglie l'appoggio di De Gregorio (ex IdV), viene sfiduciato dopo meno di due anni dai soliti feroci comunisti tra i quali amo ricordare Barbato e Mastella (entrambi dell'Udeur) e Dini, Scalera e Fisichella (ex della Margherita). Inoltre votò contro anche Turigliatto (ex Rifondazione Comunista)(1)
  • nel 2008 la destra conquista alle elezioni una maggioranza parlamentare straripante, mai verificatasi prima nella storia della Repubblica Italiana
  • per due anni la destra resta al potere, lacerandosi in scandali, polemiche e divisioni interne, rifiutandosi di affrontare ed anzi ingigantendo gli effetti di una crisi economica di dimensione colossale
  • per un anno rimane paralizzata ed avvinghiata alle poltrone grazie al contributo non esattamente disinteressato di personaggi politici di chiara statura "acquisiti" in corsa alla causa della destra come Razzi, Scilipoti, Grassano, Calearo, ...
  • nel frattempo la sinistra si oppone gonfiando gli effetti mediatici di comportamenti sicuramente "non ortodossi", spesso riconducibili alla sfera privata del premier, ma senza realmente proporre una reale offerta politica alternativa
  • per questo motivo lo spazio dell'opposizione viene progressivamente occupato dal M5S, che precedentemente si era fatto vedere solo in poche realtà locali ed in clamorosi quanto episodici happening
  • la deflagrazione del debito pubblico e dei relativi interessi costringe la destra alle dimissioni, situazione cui il presidentre della Repubblica cerca di porre un argine inventando una possibile exit strategy rappresentata da un sostanziale commissariamento da parte di Mario Monti
  • il centro sinistra rinuncia ad invocare le immediate elezioni che probabilmente premierebbero l'opposizione, ma che lascerebbero per mesi l'Italia in balìa della bufera finanziaria
  • per un anno Monti porta avanti un governo di salvezza nazionale esteso a tutte le forze politiche (Lega esclusa), tra crescenti mal di pancia specialmente della destra che alla fine lo fa affondare, incapace di accettare che Monti stia riuscendo a fare quanto (alcuni le chiamano riforme, io no) lei non era stata in grado o interessata
  • a questo punto la destra ripropone agli elettori la stessa ricetta politica e la stessa classe dirigente degli ultimi vent'anni, il centro sinistra si affida alle primarie per avviare un parziale rinnovamento, Monti scende in campo con una propria lista formalmente centrista, tutti sottovalutano un fenomeno Grillo che sta montando
  • il sostanziale pareggio a tre (2) di questi giorni entusiasma un Berlusconi che solo tre mesi fa era dato per morto, sbigottisce un Bersani che pensava di poter vincere, esalta un Grillo che conquista un elettore su quattro partendo da zero,  relega Monti all'irrilevanza politica e, cosa importante, porta l'Italia alle soglie dell'ingovernabilità, ridimensionando pesantemente sia la destra che il centro sinistra
Credo che la sintesi, per quanto stringata, sia sostanzialmente corretta, mi scuso per le brutali semplificazioni e adesso vi dico dove voglio andare a parare.


Ovviamente un governo di larghe intese, che rimetta insieme una destra ed un centro sinistra pesantemente ridimensionati nei numeri (e quindi ancor meno in grado di garantire stabilità) con un irrilevante centro di un Monti non più super partes e quindi meno autorevole escludendo l'opposizione grillina che si è dimostrata molto forte ed agguerrita (3)

L'AeSNPFT ritiene quindi opportuno riproporre con numeri minori la stessa situazione di un anno fa, che ha già dimostrato di essere impercorribile ed è già miseramente fallita persino in assenza di una reale opposizione

In sintesi meno che provare a tornare indietro nel tempo facendo arretrare le lancette dell'orologio.

Il motivo è ovviamente che bisogna escludere il M5S per gli stessi motivi per i quali sinora bisognava escludere i trinariciutissimi eredi del PCI: sostanzialmente il M5S non è un partito sufficientemente moderato, non garantirebbe sufficiente stabilità ed aprirebbe degli scenari poltici diversi da quelli attuali.

Bene, mi sento di accordare un luminoso consiglio all' AeSNPFT che dimostra cotanta capacità di analisi, raffinata strategia politica, libertà di pensiero ed onestà intellettuale e che pertanto occupa colonne di rilievo nel più autorevole quotidiano italiano, e forse vi stupirà che si tratti dello stesso consiglio che immagino gli accordi anche Beppe Grillo:
(4)

E' vergognoso che uno con una incapacità logica simile abbia passato l'esame di seconda elementare.

Figuriamoci scrivere su un giornale.

Ciao

Paolo

(1) riporto i protagonisti perchè le proporzioni numeriche rendono chiaro se sono i centristi o le estreme (che non saranno mai tagliate a sufficienza) a far cadere i governi di centro sinistra. Ma possiamo continuare a raccontarci il contrario come abbiamo sempre fatto, ovviamente...

(2) interessante che chi ha iniziato a rinnovarsi e dimostrato attenzione alle sorti del Paese come il PD sia stato bastonato da un elettorato improntato al "sono tutti uguali" quanto chi è rimasto perfettamente immobile e ha ben instradato verso la bancarotta l'Italia come il PdL

(3) il tutto ben prima che il M5S si fosse dichiarato indisponibile a votare la fiducia al governo, scoglio che già segnalavo nei giorni scorsi a Michele e che, comunque, trova anche smentite all'interno del movimento

(4) la redazione si scusa perchè una serie di errori e coincidenze ha portato alla inesplicabile pubblicazione (a mia insaputa) di una immagine che non rispecchia il pensiero del blog e, colpevolmente, ne trasgredisce le regole di civile convivenza. Ce ne scusiamo con gli interessati. Nelle intenzioni della redazione doveva essere pubblicata l'immagine seguente:

8 commenti:

Michele R. ha detto...

Demente, mi accodo al tuo mavaffanculo.

Ad urne chiuse ho detto ai miei colleghi che il M5S potrebbe essere come un forcone appoggiato sulle natiche di chi ci ha portato qua, pronto a piantarsi nelle dure carni alla prima cazzata. La migliore maniera per fare quelle cose che da anni vengono invocate e mai fatte. Con B. mestamente in un angolo condannato all'irrilevanza.

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

se Grillo ha a cuore il Paese, cosa di cui personalmente dubito, avrà il ruolo di forcone che MR auspica, in modo costruttivo.

Se invece Grillo ha come ambizione il potere, deve solo arroccarsi e aspettare, negando il suo appoggio e sperando che le pressioni esterne spingano verso l'abbraccio mortale PD-PDL. Alle prossime elezioni il M5S sarebbe il primo partito.

C'è ancora una strategia più subdola: fare il forcone per finta. Adottare cioè la "strategia" Di Pietro, chiedere la Luna e lamentarsi per non averla ottenuta attribuendo al cattivo PD le colpe.

In ogni caso il miliardario genovese vince. E in ogni caso il PD perde.

Ciao

T.

Michele R. ha detto...

Non si tratta di PD perde M5S vince. Ma di paese che vince o perde. Resta il fatto che hanno governato loro in questi ultimi 20 anni in cui si sono fatti i ca**o loro ci hanno portato dove ci hanno portato. Alla fine è arrivato il conto da pagare come si è potuto vedere. Penso alla legge elettorale che non è stata fatta perché il PD credeva di non averne bisogno, e ieri colmo dei colmi è ricomparso l'ometto di Arcore in versione statista che diceva cose tipo "serve governabilità altrimenti pagheremo prezzo alto" quando l'altro giorno l'unica cosa che riusciva a fare era di dare del comunista ai magistrati.

Il M5S in ogni caso ci guadagna sempre: può spingere il PD verso il PDL così saranno entrambi asfaltati alle prossime elezioni. Può aspettare le inconcludenze di quella massa di deficenti e tornare quasi immediatamente alle urne col solito esito del primo caso.

PS *ULTIMORA* l'ometto è indagato a Napoli e Ferrara. Voglio proprio vedere se ha il coraggio di ritornare alla carica con la solita solfa della magistratura (naturalmente me lo aspetto)

Michele R. ha detto...

@T
sono 160 parlamentari del M5S molti dei quali con un discreto bagaglio culturali: E' possibile che si facciano telecomandare come dei burattini? Io non ci credo. E non credo nemmeno - spero di non illudermi - che BG sia un assetato di potere, altrimenti tutto quello che ha fatto dal 2007 ha oggi non ha alcun senso.
Sono convinto che la direzione giusta è quella di dare un ultima chance al PD. E' nell'interesse del paese.

F®Ømß°£ ha detto...

Mi auguro che tu abbia ragione MR. Condivido con te che la cosa importante sia il Paese e l'opportunità politica.
Non sono per nulla certo che la priorità sia condivisa da Grillo e Berlusconi, i quali secondo me faranno meri calcoli di breve respiro per le prossime elezioni.
Non così, Bersani, spero.

Vedremo quanto preparati sono gli eletti, vedremo se sapranno liberarsi delle follie di Grillo, vedremo se loro hanno a cuore davvero il Paese oppure no.

Saluti

T.

PS: Già ieri abbiamo avuto la grillina che ignora il numero dei senatori.

PaoloVE ha detto...

Che Bersani sia attento anche all'interesse del Paese è secondo me dimostrato dal fatto che non ha preteso le elezioni alle dimissioni di SB. Avrebbe potuto non accordare la fiducia a Monti.

@ MR:

Non credo che BG stia operando solo per brama di potere, ma proprio la differenza tra la sua situazione attuale e quella nel 2007 potrebbe essere elemento di dubbio, piuttosto che prova a discarico...

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

@ T e MR
Il punto focale è proprio il rapporto tra Grillo e gli eletti. Chi decide il da farsi?
Secondo logica i neo eletti del M5S dovrebbero fare una bella assemblea, discutere e votare a maggioranza se appoggiare o meno il PD. Magari discuterne anche su internet con i simpatizzanti. Con Grillo che può ovviamente dire la sua ma senza nessun potere di decisione. Questo dovrebbe accadere, se sono reali i principi basilari del movimento stesso (democrazia dal basso, ognuno vale uno etc.).
Se invece decide tutta la linea un solo uomo, e chi non è d'accordo è fuori, sarà la morte del movimento, che imploderà nelle sue contraddizioni.

Spero tantissimo nella prima ipotesi ma ho paura che sia più probabile la seconda.

Michele R. ha detto...

@Renzo
Domenica a Roma si troveranno, presente Beppe Grillo, gli eletti del M5S. Vedremo...