Lo Tsunami silenzioso

Buongiorno,

mentre l'ex Presidente del Consiglio sta dando fondo alle solite risorse per la campagna elettorale, con presenzialismo esasperato nei media, promesse sempre più impegnative, acquisti di calciatori, dichiarazioni sopra le righe, citazioni di sondaggi trionfali, appelli alla resistenza anticomunista e tutto l'ormai consueto (anzi, personalmente direi scontato) armamentario da campagna elettorale, c'è in corso un'altra campagna elettorale che dovrebbe preoccupare il PD.

Contrariamente a quanto pensano molti, non ritengo si tratti di quella di un Monti, che sembra aver ormai fagocitato Casini e quel poco che era rimasto di Fini, e il cui appeal sul potenziale elettorato del PD  mi pare diminuisca con il passare del tempo proporzionalmente a quanto Monti si sforza di comportarsi come Berlusconi.

Il problema è sul fronte del M5S che sta conducendo una campagna affidata al solito Beppe Grillo denominata Tsunami Tour nella quale il comico tocca almeno un paio di piazze al giorno.

E le riempie con migliaia di persone, spesso malgrado condizioni atmosferiche avverse (l'inverno non è la miglior stagione per comizi in Piazza), nel disinteresse dei media che si limitano al più a riportare qualche singola frase, possibilmente equivocandola come avvenuto per i fantomatici incitamenti ad Al Qaeda.

Qualcuno farà come i vecchi DC e penserà "Piazze piene, urne vuote" (ed il fatto che la DC non esista più dovrebbe certificare che il "ragionamento" non è dei migliori), qualcun altro riterrà che è meglio che non se ne parli e si faccia finta di niente in modo da togliere ai grillini una cassa di risonanza (non parlano nemmeno più dei dissidenti che un paio di mesi fa sembravano in grado di mettere in crisi il movimento).

Il fatto è che il M5S ha già dimostrato che proprio dalla combinazione dell'utilizzo di Rete e Piazza trae i suoi migliori risultati (ricordate i V Day? le raccolte firme per il referendum? quanti dei politici attualmente candidati avrebbero venduto la propria madre per dei risultati simili?).

In definitiva ed al netto delle bizzarrie di una legge elettorale indegna di un Paese civile, in questo momento Bersani credo debba temere più Grillo del Caimano, perchè è a questo che contende alcuni elettori.

E non credo che possa fare affidamento su dubbie aperture da parte di un Monti chiaramente di destra, che si è prestato sinora a logorare con i suoi tira e molla il PD, e che quando parla di "fare le riforme" intende tagliare fuori SeL (con quali vantaggi?) e, temo, imporre la sua politica nella iglior tradizione dei centristi che si è pappato.

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

dobbiamo rassegnarci a vedere in Parlamento personaggi non disturbati dal loro Leader che propone di bombardarlo*.

Rassegnarci a slogan che vanno dal "vaffanculo" a "apriremo il Parlamento come una scatoletta". Proprio come diceva la Lega o pensava Di Pietro.
IDV e padani di sicuro hanno mangiato copiosamente dalla scatoletta. Vedremo i duri e puri di oggi cosa ci regaleranno.

Tra i miei timori, oltre all'ingovernabilità che appare probabile, c'è il fatto che i pur volonterosi grillini dovranno avere una forte caratura morale per evitare pietosi spettacoli di compravendita che ritengo quantomai probabili.

Saluti

Tommaso

*Con polemica pretestuosa, ma valida per restare sui titoli principali, su chi dovrebbe farlo.

mariolino ha detto...

Riflessioni di un elettore di sinistra.

Fra due settimane sapremo come sarà andata a finire.
Grillo fa paura, non tanto per quel che dice, ma circa la possibilità che troppi grillini, onesti ma inesperti, vadano in Parlamento in una quantità tale da poterlo in parte bloccare.
Monti prenderà pochi voti: perchè è vecchio, perchè ha deluso, e perchè in questa campagna elettorale sta facendo vedere il peggio di sè.
Insisto nel credere che Brerlusconi romperà un po' le scatole ma niente di più. E' il canto del cigno, poi sprofonderà nell'oblio. Trionfa in TV ma ormai ipnotizza solo i poveri di spirito. Ha buon gioco a promettere mari e monti perchè sa benissimo che non ha nessuna chance di governare.
Resta Bersani, il timido Bersani, che parla con spiccata cadenza emiliana e che in questa campagna elettorale nion ha mai scioccato nessuno. Ma ha una forte squadra ed un fortissimo Vendola al quale darò il mio voto.