Buongiorno,
oggi vi propongo e consiglio caldamente un post di Tommaso, la nostra punta di diamante dell'antigrillismo ;-), che ho apprezzato più del solito. Pur ritenendo che nemmeno nel confronto con l'M5s così descritto, gli altri 2 principali partiti italiani siano poi molto meglio, mi ritrovo a condividere praticamente tutto, con l'eccezione di cui al punto (4).
Nei giorni scorsi mi sono goduto un'intervista a Giovanni Favia, uno dei primi espulsi dal M5S su R24 (1) .
Il consigliere regionale dell'Emilia Romagna dimostra che, con un po' di applicazione si supera la fase terza-media-forever che caratterizza i grillini ortrodossi e si può arrivare ad argomentare da adulti.
Nell'intervista si commentava la schizofrenia di Grillo & Casaleggio che prima hanno cercato di far passare l'emendamento sui clandestini come una legge che favorisce le espulsioni, poi hanno attaccato duramente i senatori che lo avevano proposto.
Favia ha definito i due "padroni del movimento" come "persone sporche che usano la menzogna e speculano ogni volta che possono speculare". Niente di strano per un espulso, fin qui. Un espulso che ha fatto parte a suo dire della "cerchia ristretta", comunque.
L'ex grillino tuttavia è in grado di argomentare in maniera ineccepibile: "Grillo in questi anni ha portato avanti un incantesimo, facendo credere che destra e sinistra, come valori diffusi tra i cittadini, si fossero improvvisamente e del tutto vaporizzati. Ma mentiva e mente ben sapendo di farlo."
Il ragionamento continua: se è vero che i partiti non rappresentano le istanze di destra e sinistra, nella società - e negli elettori - queste sono invece sempre presenti e, per tenere persone così diverse sotto questo cappello serve un artifizio, appunto.
L'artifizio consiste per Favia nel limitarsi a discorsi di buon senso, che vanno benissimo per un amministratore locale, ma sono insufficienti quando si rappresenta il 25% e si parla di governare un Paese: a quel punto "devi schierarti, accettando di perdere una parte dell'elettorato, servono temi politici, una visione di società. Altrimenti non fai politica, fai un'operazione di marketing, propaganda." e
"Grillo e Casaleggio non producono contenuti con un pensiero politico strutturato, non producono classe dirigente di qualità. Loro producono marketing, per questo vincono. Perché questo è oggi la politica."
Chapeau. Quindi questo è il problema non la fantafuffa sugli scontrini, eh? E forse forse PDL e PD-L non sono proprio uguali in questo, eh?
Bravo Favia, con calma.
Confessa anche di dover espiare "avendo portato tanta acqua a quel mulino ingenuamente tanti anni". (2)
Il finale dell'intervista solleva il tema della differenza che si è venuta a creare tra la base elettorale del movimento e i parlamentari. Mentre i primi sono, secondo Favia, ormai divisi equamente tra simpatizzanti di destra e di sinistra più o meno estrema. I secondi rappresentano, attraverso Parlamentarie definite "ridicole, come un casting di X factor" i grillini della prima ora, molto più spostati a sinistra.
Questo genererebbe una schizofrenia tra i capi (tra cui l'ex leghista e destrorso Casaleggio), la base, e i cittadini parlamentari: di questa situazione Grillo sarebbe ben consapevole, ma non se ne preoccupa, perché il suo giochino è comunque slegato da un'ideologia o un'idea di società.
In ultima anche la sconfessione del mito del web: "hanno mandato in Parlamento una classe politica debole. I dissidenti hanno molta paura, poiché sono molto inseriti nel web." e "Quando 30 persone su FB ti insultano e ti attaccano, tu credi che sia il popolo che ce l'ha con te. Invece è solo un social media".
Squadrismo fascista del 2013. Non devi neanche andare in ospedale quando ti bastonano.
Questo conferma la mia tesi, un grillino che supera il livello della terza medie manifestando senso critico, intelligenza o cultura sufficienti può solo essere un ex grillino.
E devo ribadire ancora una volta il motivo per cui me la prendo tanto con i 5S: essi, al di là delle intenzioni di alcuni dei loro sostenitori (3) non possono rappresentare, così come sono un'occasione o un'alternativa (4) per il Paese, nemmeno in contrapposizione agli sgangherati o indegni partiti che ci troviamo ad avere, perchè il movimento non è democratico, non ha nessun progetto politico, per stessa ammissione del fondatore essi non fanno altro che portare avanti ciò che è popolare, oltretutto basandosi sul web, becero sottoinsieme di una società becera.
I partiti ci hanno portato in un vicolo cieco? Le larghe intese sono un vicolo cieco? Beh, anche il movimento del miliardario eversore è un vicolo cieco, a mio parere, peggiore.
La storia ci insegna cosa sia accaduto dopo la crisi del '29, è piuttosto istruttivo leggere libri di quegli anni.
Saluti
Tommaso
(1) Considero Favia la dimostrazione di come sia fallimentare voler applicare rigidamente alcune regole di buonsenso che il M5S (e, almeno parzialmente, non solo il M5S) ha fatto sue: Favia, da quanto ho capito, viene considerato un politico onesto e capace un po' da tutti. Tuttavia viene epurato dallo stesso M5S che ha portato in Parlamento troppi politici di qualità infima (vi basta se cito Crimi e Lombardi?) per la regola dei tre mandati. Che senso ha applicarla sacrificando un politico di valore in assenza di ricambi di pari capacità? Non che valga solo per il M5S, intendiamoci: la rottamazione di Renzi era altrettanto ottusa...
(2) Eh sì che devi espiare, dico io, ma siamo sulla buona strada. Sempre meglio di Enrico- Schienadritta-Preterintenzionale-Mentana
(3) a maggior ragione quelli che si dicono di sinistra
(4) io sono più possibilista: in realtà sono convinto che il M5S così com'è non sia un'alternativa, ma credo che possa comunque essere un'occasione, perchè malgrado gli enormi limiti che stanno evidenziando sul fronte di un progetto politico non meramente distruttivo, stanno mostrando che è possibile realizzare con strumenti diversi un modello di partito che, rispetto a quelli tradizionali, risulti più coinvolgente, più vicino agli elettori, meno inutilmente costoso, più giovane e più capace di interpretare alcuni aspetti della realtà cui i partiti tradizionali sono completamente alieni.
5 commenti:
@Paolo
ripropongo il famoso paradosso di Tommaso. :-)
Con Grillo il M5S non è un'alternativa. Senza Grillo il M5S non è.
Saluti
T
@ Tommasso:
credo che il paradosso si applichi un po' a tutti i partiti personalistici.
Dubito che il PdL senza SB manterrebbe il peso che ha attualmente...
Ciao
Paolo
@Paolo
vero, ma che c'entra?
Io mi riferisco al fatto di vedere il M5S come un'occasione. Lo è solo in astratto, solo in teoria.
Nella realtà è un movimento che con Grillo è inaccettabile e senza non ha alcuna consistenza in quanto privo di classe dirigente.
Ciao
T.
resto dell'idea che il M5S possa essere e sia in qualche misura un'occasione. Sono convinto che senza di loro i (pochi) risultati nel tagli alle spese della politica non ci sarebbero stati, ad esempio. Dopodichè, nel momento in cui scelgono di essere sempre e comunque un corpo estraneo nel Parlamento perdono moltissimo anche in questo senso...
Ciao
Paolo
@Paolo
ti sei risposto da solo: "perdono moltissimo..."
Non è tagliando i costi della politica, intesi come stipendi dei parlamentari che il Paese si può salvare.
Sui veri temi importanti i grillini non hanno idee.
E il loro capo teorizza che vada fatto ciò che vuole il popolo, o meglio un suo sottoinsieme.
Per vedere in questo un'opportunità ci vuole molto ottimismo.
Ed è almeno dal 2008 che non è più tempo di ottimismo.
Saluti
Tommaso
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