529 Martiri

Buongiorno,

nei giorni scorsi è passata sotto discreto silenzio la notizia della condanna a morte in Egitto di 529 sostenitori del deposto presidente Morsi, notizia che segna la misura del fallimento della principale "primavera araba", sfociata democraticamente nel successo di integralisti islamici prima e degenerata in una nuova dittatura militare in seguito.

E, per un democratico, dover scegliere cosa preferire tra una teocrazia ed una dittatura non è esattamente il massimo.

Benchè io non nutra la benchè minima simpatia per alcun integralista religioso, oggi trovo vergognoso il silenzio di chi ieri tuonava a ragione contro le violazioni dei diritti civili da parte degli islamisti ed oggi, con il suo silenzio, sembra considerare normale condanne a morte in massa. (1) (2)

Quello che sta avvenendo in Egitto invece mi pare proprio essere un abominio, e sarebbe bene far sentire sul regime egiziano la giusta disapprovazione e pressione, magari usando parametri proporzionati a quelli usati contro la Russia per l'annessione di una Crimea russofona e secessionista dopo la crisi ucraina di Euromaidan che ha trasformato gli ucraini russofoni in cittadini di serie B, avvenuta con un numero di vittime inferiore a quello dei condannati a morte in Egitto.

Ciao

Paolo

(1) E temo si sia solo all'inizio: le 529 condanne a morte sono frutto di una prima trance di un processo che ha visto solo 16 assolti e che vede altre 700 persone in attesa di sentenza...

(2) Con il prevedibilissimo risultato che tra un po' gli islamisti nella loro propaganda potranno dimostrare di avere subito, nell'indifferenza ostile dell'Occidente, centinaia di martiri in difesa non solo dell'Islam, ma anche della democrazia. Bella mossa, tigre!

Nessun commento: