Non gufi ma allocchi

Buongiorno,

questo è purtroppo un post che non avrei voluto scrivere, perchè contiene il riconoscimento della sconfitta delle idee in cui credo ad opera di difensori inadeguati.

Credo infatti che una delle caratteristiche importanti di un politico sia quella di saper scegliere i tempi ed i modi delle proprie iniziative, in modo da agevolarne la fattibilità.

In tal senso mi pare però che le recenti dichiarazioni di Civati prima e di Fassina poi, indipendentemente dal valore dei loro contenuti e dalla vicinanza che io possa avvertire dalle loro posizioni, appaiono essere delle palesi dimostrazioni di inadeguatezza rispetto alla situazione politica del momento.

Quando Civati, dopo anni di tentennamenti sull'appoggiare o meno iniziative che non hanno nulla a che vedere con un'ideologia minimamente progressista e di sinistra e sul permanere o meno all'interno di un PD  che ha perso il riferimento principe del rispetto dei principi democratici, dichiara che "Se Renzi si presenta con il Jobs Act e con le cose che sta dicendo alle elezioni a marzo, noi non saremo candidati con Renzi", evidentemente non si accorge di essere drammaticamente precipitato nel ridicolo, e nel peggiore dei modi, e, purtroppo, di trascinare con sè anche le idee che vorrebbe difendere.

Perchè i rapporti di forza adesso sono tali per cui quella di Civati non è nemmeno una minaccia quale poteva invece essere subito dopo l'elezione di Renzi a segretario, quando la minoranza PD, pur sconfitta e pesantissimamente avversata da qualsiasi media italiano, aveva un certo peso, un minimo di compattezza ed una certa visibilità: un capitale politico minimo che Civati ha lasciato dissipare nel tempo facendo logorare i suoi spesso improbabili compagni di percorso temendo le conseguenze di uno strappo inevitabile ed ora inutile.

Una affermazione cui probabilmente il Segretario del PD avrà tra sè e sè beffardamente risposto, con lo sprezzante sarcasmo che tnto sembra piacere ai suoi fan: "E cosa ti fa pensare che, comunque vadano le cose, lo sarai, caro il mio Pippo?". Perchè nel PD per Civati le attuali regole elettorali prevedono nel migliore dei casi il dover pietire una posizione decente in liste elettorali bloccate che verranno definite dalla segreteria cui si oppone: la sua vita politica a livello nazionale nel PD è interamente nelle mani di Renzi, praticamente siamo davanti ad uno zombie politico, magari portatore di buone idee, ma inerme davanti a Renzi.

E, come dicevo, Civati non è l'unico affetto da questa percezione discosta dalla realtà: la stessa cosa avviene al Fassina che sbotta, tardivamente offeso: "Matteo, non ti permetto più di farci la caricatura!". Come se Renzi non avesse già dimostrato più che abbondantemente di non avere bisogno di alcun permesso per sfottere beceramente l'ex viceministro, ed anzi di poter trarre vantaggio in termini di consenso da questo atteggiamento, beneficiando del favore di chi apprezza simili atteggiamenti arroganti.

Fassina e Civati hanno sostenuto spesso cose su cui sono d'accordo in opposizione al disegno politico del duo sottoscrittore del patto del Nazareno, ma purtroppo si stanno dimostrando supremamente inadeguati sotto il profilo strategico e tattico a sostenere il confronto. Il mio terrore è che, spazzati via loro, l'idea che uno Stato possa crescere grazie a politiche di stampo socialdemocratico rimanga appannaggio di personaggi che, pur politicamente più navigati, hanno dimostrato di piegarli al proprio interesse personale, come una Bindi o, peggio un D'Alema.

La guerra è persa: risparmiamoci almeno ridicolo ed ipocrisia.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

Civati è un incapace politicamente parlando.
Leggere quanto scrive* - compulsivamente - sul suo blog fa quasi venire rabbia, proprio per quanto affermi nel post: perché uno dei pochi che porta avanti le idee in cui mi riconosco deve essere così inadeguato?

La minoranza socialdemocratica è in un vicolo cieco, dal momento che una scissione non produrrebbe vincitori e all'interno del PD vice la sgarbata e volgare "dittatura" renziana che rende inutile e umiliante l'espressione di dissenso.

La guerra è persa, appunto.

Bindi e D'Alema si rivelano -tirate le somme - migliori della generazione successiva: da un lato questo può essere dovuto alla gelosia con cui hanno mantenuto le posizioni di potere, ma questa mi sembra solo la parte autoconsolatoria della verità. Credo piuttosto che siano proprio i coetanei di Civati a non essere all'altezza culturalmente e politicamente. Renzi del resto è un piazzista privo di una visione del Paese, teso solo al mantenimento del potere - che peraltro è almeno riuscito a conquistare.

Saluti

T.

* Poi leggi che secondo Pippo "Morgan è un figo" e ti ricordi perché alle primarie non lo hai votato. :-D

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"Bindi e D'Alema si rivelano -tirate le somme - migliori della generazione successiva": personalmente ho dei dubbi in materia. Ammetto che D'Alema è stato capace di ritagliarsi angolino personale, ma nè l'uno nè l'altra hanno saputo portare avanti alcun reale progresso politico nella direzione cui pretendevano di essersi ascritti...

E adesso sono irrimediabilmente obsoleti...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

"nè l'uno nè l'altra hanno saputo portare avanti alcun reale progresso politico nella direzione cui pretendevano di essersi ascritti"

Invece Renzi in che direzione sta andando? Il vecchio PD non sapeva andare decisamente a sinistra, ma qui siamo davanti alla riforma del lavoro fatta da Sacconi!

E se togliamo Renzi, che qualità hanno i quarantenni del PD? Civati? Serracchiani? Fassina?

"Migliore" indica un confronto tra due termini, non è un giudizio assoluto. Il giudizio sui risultati di Bindi e D'Alema potrà non essere buono, per chi ha idee di sinistra, ma confrontato con la pochezza attuale risulta, appunto, migliore.

Stiamo andando in peggio, in altre parole.

Saluti

T. l'ottimista