Proni a tutto

Buongiorno,

credo che le polemiche che si stanno susseguendo a seguito della scelta di tutelare le immacolate pupille del Presidente Iraniano Rouhani lontane dalla visione di alcune statue discinte meritino almeno la stesso sarcasmo dell'evento in sé, perché il tutto sembra una rappresentazione perfetta di italianità nel senso caricaturale e grottesco del termine, un po' alla Zalone o alla Albanese.

Partiamo dalla fine? Chi sta ampiamente commentando sui media la copertura di qualche paio di statuarie tette, dedica forse un centesimo della propria attenzione al fatto che l'inclito ospite è il Presidente di uno Stato in cui la Sharia è declinata con abbondante ricorso al fil di sciabola ed alle impiccagioni, i diritti civili sono calpestati, l'Olocausto è negato e dove si vorrebbe cancellare Israele dalla carte geografiche, tutti temi che non sembrano essere stati affrontati con particolare impegno nel corso dell'incontro, tutto senza che questi temi abbiano avuto particolare rilievo nella visita. Le proporzioni vi sembrano corrette?

Retrocediamo pure di un passo. Quando scoppia la polemica, ovviamente e contro ogni buonsenso ed evidenza, salta fuori che nessuno ha deciso nulla. A sentir loro, a far coprire le statue non è stata la Presidenza del Consiglio e nemmeno la Sovrintendenza. Salterà fuori che è stato l'ultimo degli uscieri, all'insaputa di tutti, confermndo l'innata capacità dei capi italiani di scaricare su altri le proprie responsabilità.

Andando ancora a ritroso chi troviamo in prima fila a strillare più forte per l'oltraggio arrecato in questi giorni all'orgoglio nazionale? Quelli che l'altro ieri giustificavano zitti ed allineati l'indegna baracconata che aveva portato Geddafi asbatterci in faccia la foto di Omar al-Mukhtar, l'eroe martire nazionale libico trucidato da noi italiani ai tempi dell'occupazione della Libia. Una esibizione avvenuta in un tripudio di statue di polistirolo, tende da caravanserraglio e centinaia di hostess prezzolate per assistere a lezioni di Corano.

Facciamo un ulteriore passo indietro? Oggi ad invitare ed accogliere con tutti gli onori Rouhani, leader di uno Stato che calpesta allegramente i diritti umani, ammazza gli oppositori e sostiene posizioni di politica internazionale francamente imbarazzanti è lo stesso che l'altroieri strillava indignato per come ci eravamo indecorosamente genuflessi davanti a Geddafi, trucido dittatore che calpestava allegramente i diritti umani, ammazzava gli oppositori e sosteneva posizioni di politica internazionale imbarazzanti. Bello, vero?

Resta due punti da precisare, giusto per mettere gli ultimi puntini sulle i:
Ciao

Paolo

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

grazie per il link all'episodio di Torino che è identico nella sostanza e serve come argomento contro chi vuol far passare l'idea di una sudditanza all'islamismo.

Il problema laicità o non laicità, non quale religione si preferisce.

More evolution, less God.

Saluti

T.