Colonia

Buongiorno,

causa impegni e scarsa chiarezza su quanto accaduto non ho ancora scritto nulla su quanto accaduto a Colonia (e non solo a Colonia, ma in varie località di svariati Paesi dell'Europa del Nord) nella notte di Capodanno e lentamente emerso nei giorni successivi, anche se si tratta di fatti che mi hanno molto impressionato.

Da quanto capisco su alcuni aspetti vi è ancora scarsa chiarezza, in particolare su due di importanza tutt'altro che secondaria:
  • si è trattato di branchi di ubriachi, di azioni organizzate e preordinate o di quale mix tra le due ipotesi sostenute da diverse fonti ufficiali tedesche?
  • perchè tante segnalazioni sono emerse solo con tanto ritardo: si è trattato di reticenza della polizia, di reticenza delle vittime, ...?
Al di là di quali possano essere le mie impresssioni a riguardo, peraltro confuse al punto che non ritengo di riportarle, e al di là della mia tardiva, scontata e purtroppo inutile solidarietà per le vittime, rimangono alcuni fatti che mi paiono sufficientemente chiari:
  • la natura e la dimensione del fenomeno sono state inusitate: stiamo parlando, complessivamente, di alcune migliaia di persone i cui comportamenti hanno spaziato almeno da furti a rapine a comportamenti pericolosi (dal lancio di fuochi artificiali contro la folla alle irruzioni in massa in locali pubblici) a molestie di natura sessuale
  • a questi atti hanno partecipato persone che in ampia maggioranza erano profughi, rifugiati ed immigrati arabi e nord africani di recente immigrazione ed hanno avuto come obiettivo primario donne occidentali
  • i dispositivi di sicurezza si sono dimostrati completamente inadeguati a comprendere e gestire un tale fenomeno 
Insomma, non si è trattato di un campanello d'allarme, ma di una enorme campana: non sarebbe possibile nè giusto interrompere le procedure che permettono di accogliere chi vuole salvare la propria vita scappando da guerre fame, ma la presenza nei Paesi occidentali di rifugiati di diversa origine e cultura non può e non deve essere motivo di alcun arretramento rispetto ai diritti di cui godiamo, diritti per i quali siamo diventati meta e destinazione di costoro.

E' importantissimo in questo momento che i responsabili vengano individuati e giudicati indipendentemente dalle proprie origini e proporzionalmente ai crimini commesi: l'essere o meno arabo o nord africano non può e non deve essere nè un pregiudizio nè una attenuante (1). Qualsiasi cosa non vada in questa direzione (e purtroppo sembrerebbe di vedere molto in tal senso) sarà interpretata come una debolezza del sistema occidentale o motivo di paura, a seconda del lato da cui si guarda, e darà spazio a chi intenda giovarsi dell'illegalità.

E' ancora più importante capire rapidamente cosa sia effettivamente successo, in modo da poter prevenire il ripetersi di fenomeni simili, magari replicando quanto eventualmente fatto dove (come in Italia), fenomeni simili non sembrano essersi verificati.

Trovo assurdo sentire occasionalmente sbandierare l'attenuante/giustificazione della cultura d'origine: anche ammesso che questa permertesse determinati comportamenti, chi viene nei Paesi occidentali lo fa par il diverso modello di vita che regole diverse e sicuramente note permettono, condizione che va ben oltre la loro accettazione.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

purtroppo ho avuto poco tempo e non è per nulla facile avere le idee chiare su quanto successo, anche grazie alla nostra beneamata stampa italiana, la quale spaccia bufale a getto continuo, aiutata dalla effettiva poca trasparenza delle fonti locali.

Sono abbastanza d'accordo sul post, ma temo che il fumo propagandistico impedisca di avere un'opinione definita, al di là dell'ovvio.

Purtroppo mi pare che i numeri siano palesemente gonfiati ed esagerati ad arte - con l'ovvio scopo di attaccare la politica di accoglienza.

Natura e dimensione sono state inusitate? O sono state pubblicizzate invece che insabbiate? È una domanda vera, non polemica.

Hanno partecipato in ampia maggioranza persone di recente immigrazione? Siamo sicuri?

Il problema dell'integrazione di una cultura che non accetta il rispetto della donna esiste e senz'altro l'immigrazione rende importantissimo tenere alta l'attenzione su questo.

Non per questo si può non vedere lo stile allarmista e xenofobo con cui la stampa affronta il tema, cose che con la cultura superiore che si finge di possedere poco hanno a che vedere.

Segnalo questo articolo, che esprime meglio queste idee.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

innanzitutto bentornato!

"Natura e dimensione sono state inusitate?"

Al netto di eventuali insabbiamenti, speculazioni, ... direi proprio di si.

Alcuni hanno fatto presente che certe cose sono sempre successe anche in Germania con minore o nessuno scandalo e portano a dimostrazione l'esempio dell'Oktoberfest, ma io non sono d'accordo.

In realtà è proprio l'Oktoberfest a mostrare che quanto avvenuto a Colonia:

1) da un punto di vista "quantitativo" nell'arco di poche ore e ad opera di forse un migliaio di persone ha avuto portata simile a quanto può avvenire a Monaco in oltre due settimane ad opera di alcuni milioni di persone, spesso largamente ubriache;
2) da un punto di vista "qualitativo" è stato largamente contraddistinto da una ampia condivisione/complicità se non proprio organizzazione (almeno all'interno dei vari branchi che hanno operato) in maniera ben diversa da quanto quanto avviene a Monaco.

E, fortunatamente, nemmeno per l'Oktoberfest l'opinione pubblica tedesca è rimasta silente, anzi, parte delle azioni di contenimento e repressione del fenomeno messe in atto sono giunte su pressione dei media.

"Hanno partecipato in ampia maggioranza persone di recente immigrazione? Siamo sicuri?"

Su questo punto posso avere qualche dubbio in più, anche se da un lato la maggior parte delle testimonianze sono abbastanza univoche nell'individuare determinati tratti somatici da parte della folla degli aggressori e dall'altro non ho ricordo di precedenti fenomeni simili in Germania, pur essendo storicamente in presenza di una notevole quantità popolazione immigrata da Turchia, Italia e Paesi dell'Est.

Non è una prova, ma direi, probabilmente, una correlazione.

Insomma, senza voler giungere alle indegne strumentalizzazione di xenofobi e giornalisti, mi pare che ci sia qualcosa di più e di diverso rispetto alle forme di sessismo e di violenza di genere cui siamo abituati...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Grazie.

Ti leggo sempre, anche se non commento ;-)

Ciò che mi rende molto perplesso è che il frastuono mediatico che parla di grandi numeri e organizzazione troppo spesso infila bufale. E a forza di sentirle e magari perdersi alcune smentite l'opinione che si forma non è realmente collegata al vero.

Un esempio sono i 500 immigrati che assaltano la discoteca di Bielefeld. Notizia smentita.

Ciò che intendo dire è: il problema culturale per gli immigrati esiste, ma c'è un limite di deformazione della realtà oltre il quale non stiamo più parlando di quello che è successo, ma di qualcosa che ci stanno raccontando? In altre parole: è davvero successo qualcosa di straordinario? o succedeva anche prima, e ce ne siamo accorti/ce lo hanno detto/ hanno deciso che doveva interessarci? E per convincerci del problema hanno aggiunto uno zero di qua e 500 arabi di là? Io non lo so, davvero.

La domanda è: "Hanno partecipato in ampia maggioranza persone di recente immigrazione? Siamo sicuri?"

La correlazione ci sarà pure, ma finché l'obiettivo mediatico è creare la solita psicosi xenofoba, come si fa a farsi un'opinione basata sulla realtà e non sulla rappresentazione che ne dà la stampa, specialmente italiana?

Questo vale sempre, in una società e in un Paese in cui l'informazione di qualità latita, ma davanti all'evidenza assoluta della malafede dei media nel caso specifico, non riesco proprio a sottovalutare il problema.

Altro tema è poi quello dell'organizzazione: sono o non sono stati organizzati questi episodi? E se sì, da chi? Divento complottista se credo poco che il Califfato del Male organizzi lo "stupro delle nostre donne" come scrivono certi Giornali, guarda un po'?

Saluti

T.