Buongiorno,
è di questi giorni la notizia che il 17 aprile si voterà per l'unico sopravvissuto dei sette referendum proposti per abrogare gli articoli di legge che aprirebbero le porte alle attività di ricerca e di estrazione di petrolio e gas nei nostri mari.
Nella più consolidata delle tradizioni, la scelta del governo è stata di mantenere la data del referendum separata da quelle di altre consultazioni elettorali già programmate, evitando un cosiddetto "election day" che avrebbe permesso di risparmiare alcune centinaia di milioni di euro (1) ed avrebbe favorito la partecipazione degli elettori.
Insomma, anche in questa scelta il governo Renzi sembra muoversi su binari vecchi e consolidati, confermandosi degno erede di SB nella scelta di sprecare denaro pubblico allo scopo di sottrarre le proprie decisioni al vaglio del referendum e coerente nel voler limitare le possibilità degli italiani di utilizzare le urne per scegliere la politica che preferiscono (2).
Personalmente resto dell'idea che in un Paese democratico sia indecente utilizzare strumentalmente il quorum, per di più sprecando denaro pubblico in quantità, allo scopo di non mettere in discussione delle scelte che diventano per questo motivo ipso facto autocratiche.
Per diversi motivi gli spazi democratici nel nostro Paese sono sempre più limitati: non lasciamo che questo lento furto di democrazia avvenga con il nostro appoggio.
Ciao
Paolo
(1) Forse, quando Junker si pulisce il sedere con respinge le nostre richieste di sforare i vincoli al deficit flessibilità, qualche ragione ce l'ha. E gliela confezioniamo noi con sommo impegno e inappuntabile abilità, altro che battere i pugni in Europa...
(2) serve ricordare che le tanto vantate riforme istituzionali non hanno eliminato le Province nè il Senato, ma hanno (o si propongono) l'effetto (ed evidentemente lo scopo) di renderne i membri non direttamente eleggibili da noi?
2 commenti:
Ciao Paolo,
la soluzione sarebbe piuttosto semplice: abolire il quorum. Non trovo veramente nessun motivo razionale (sottolineo "razionale") per mantenere questo ostacolo.
@renzo
La penso come te. Il problema si è visto spesso nel passato recente nasce quando c'è il quorum e il risultato - come spesso è accaduto - non è quello che la losca classe politico-affaristica si aspetta. E cosi gli esiti prima vengono cavalcati intestandoseli poi, passato il momento vengono annacquati resi innoffensivi, smontati e/o stravolti. Inoltre i referendum si limitano a porre al cittadino una questione, e mai a chiede che cosa vorrebbe.(*)
Tutto questo lascia praterie enormi ai loschi di cui sopra :-(
Saluti.
(*)Eventuale nota da aggiungere a posteriori.
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