Roma (e non solo): la gara a perdere

Buongiorno,

malgrado gli assurdi termini complottistici utilizzati, temo vi sia una certa quota di verità e, cosa peggiore, anche una certa quota di allarmante profezia, nelle parole della Parlamentare grillina Taverna che afferma sia in atto uncomplotto ai danni del M5S per far eleggere un grillino a sindacodella capitale.

Il fatto che il comune di Roma sia stato progressivamente infiltrato in molte sue parti da potentati politici ed economici che poca affinità hanno con il servizio pubblico e sconfinano spesso nella palese illegalità, è cosa che appare ormai di dominio pubblico, come è di dominio pubblico il fatto che il bilancio del Comune di Roma, malgrado aiuti di ogni tipo, è orientato al default.

A farne le spese è stato recentementel'ex sindaco Ignazio Marino, la cui testa mi pare sia caduta per non essere stato in grado di contrastare un fenomeno ormai molto radicato (1), anche se le origini e lo sviluppo delle collusioni sembrano risalire a ben prima del suo insediamento.

E, molto probabilmente, a farne le spese sarà, come sottintende Taverna, anche chi sarà chiamato nel prossimo futuro a cercare di rimettere la macchina sui giusti binari: è in questa chiave che si possono leggere le candidature avanzate sia dal PD che dalla destra, candidature deboli ed aventi l'aspetto dell'agnello sacrificale piuttosto che quello del leader, candidature che, per di più, in caso di elezione vedranno le proprie possibilità di successo limitare i danni d'immagine condizionate dall'appoggio del governo, come lo sblocco dei fondi per il giubileo giunto immediatamente dopo il siluramento di Marino ha già ben evidenziato.

E quindi tutti i nostri politici, avendo evidentemente poco a cuore l'dea di rendere un servizio alla comunità e temendo invece il personale danno d'immagine, stanno facendo il più classico dei passi indietro e gareggiano a perdere.

Se già adesso la cosa vi suona male non sarete contenti di leggere il post da qui in avanti, perchè le due considerazioni che mancano per chiudere il post spostano il problema su scala nazionale ed in prospettiva:
  • il democristianissimo calderone fintocentrista in cui si è tramutato il governo della nazione di Renzi rappresenta su scala nazionale lo stesso identico tipo di risposta politica ad un problema che non si vuole affrontare: se, allo scopo di non farsi male, i partiti a Roma propongono dei candidati perdenti, per lo stesso motivo su scala nazionale esprimono un unico candidato condiviso da tutti
  • le gare a perdere o a non farsi troppo male vengono scelte dai partiti solo quando le situazioni sono disperate: Tsipras e Siryza hanno avuto campo libero dai partiti greci tradizionali per scaricare il lavoro sporco e non subirne il contraccolpo. Tsipras o non Tsipras, per la Grecia è rimasta comunque l'amara ricetta imposta dalla Troika: temo che l'appecoramento dietr il partito della nazione di Renzi nasconda lo stesso timore di dover affrontare un sempre più probabile e sempre più negato appuntamento con la realtà.
Ciao

Paolo

(1) In realtà la situazione era a mio avviso un po' più complessa di così: la mia convinzione è che Marino sia stato fatto cadere sicuramente perchè si era dimostrato scarsamente capace di contrastare il malaffare, ma avrebbe probabilmente potuto restare in sella se avesse mantenuto il precedente andazzo. Insomma si è ritrovato senza alleati da una parte e dall'altra.

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

tutto verissimo e anche piuttosto palese. Come capita agli allievi di terza media un po' tonti, i grillini ci sono arrivati con ritardo: prima esultano per la cacciata di Marino*, poi mangiano la foglia e gridano al gombloddo.

Come se loro stessi non stessero giocando lo stesso gioco, non candidando il bel Dibba.

Personalmente auspico un sindaco 5stelle a Roma, sarebbe la pietra tombale sulla loro disastrosa esperienza.

Saluti

T.

*che assomiglia molto ad alcuni di loro: cialtrone, onesto-e-basta. Il fatto che sia un medico a quanto pare bravo e non un "tecnico informatico" ignorante come un palo, rovina il profilo, purtroppo.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

in realtà sembra non sia scontato a tutti, almeno in chiave nazionale: oggi sui giornali si legge nella categoria "Renzi ai suoi" che si potrebbe accelerare il percorso verso nuove elezioni a fine anno dopo il referendum sulle riforme, minaccia che diventa un'arma spuntata nel momento in cui chi vince ci rimette...

Ciao

Paolo