Una realtà di sorrisetti e ghigni

Buongiorno,

confesso che ho accolto con un sorrisetto divertito la soddisfazione davanti alla notizia dell'autorizzazione data all'Italia dalla UE perchè attivi, in caso di necessità derivante dagli effetti della Brexit, un piano emergenziale di tutela sulle nostre banche che portrebbe portare ad erogare sino a 150 miliardi di garanzie per evitare il tracollo del nostro sistema bancario.

E il sorrisetto nasce dal fatto che siamo formalmente autorizzati a fare qualcosa che le nostre finanze non ci permettono, dato che 150 miliardi sono una cospicua fetta del nostro PIL, circa l'8%, il che significa che quella garanzia avrebbe più o meno il valore della carta su cui verrebbe scritta.

Sorrisetto simile aveva accolto le pittoresche ricostruzioni con cui il nostro Premier rivendicava mesi fa il diritto ad aiutare fuori tempo massimo le nostre banche perchè i nostri precedenti governi (da Berlusconi a Monti a Letta), a differenza di quello tedesco, avevano deciso di non farlo quando i regolamenti europei lo rendevano ancora possibile.

Ed il sorrisetto anche in questo caso nasce dal fatto che le presunte decisioni dei predecessori di Renzi erano null'altro che la presa d'atto del fatto che non esistevano risorse per fare alcunchè, quand'anche i CDA delle banche italiane avessero voluto fare chiarezza sulle sofferenze nascoste nei loro opacissimi bilanci.

Il ghigno, amarissimo, nasce invece dal fatto che i nostri problemi con il sistema bancario nazionale in realtà paiono essere minimali ed oggetto di enorme sovraesposizione politica e mediatica a fronte di quello colossale ma sottaciuto del sistema bancario tedesco.

Perchè qui, da tempo, anzi, da molto tempo, da ben prima che la cosa venga timidamente segnalata dall'FMI, si sa che, oltre ad un opacissimo sistema di Sparkasse e Landesbank locali la cui natura non sembrerebbe molto differente (per opacità e commistioni con la politica) dalle italiche popolari che tante soddisfazioni stanno dando al Nord Est e non solo, vi è il problema Deutsche Bank

Problema che non ha la dimensione di qualche percento del PIL nazionale, ma di 15 - 20 volte il PIL tedesco (anche in questo caso la trasparenza è d'obbligo: cosa volete che facciano un paio di PIL in più o in meno....). Per parafrasare un modo di dire infausto ed ormai famoso, un problema too big to afford.

Meglio quindi se continuiamo a parlare delle pinzellacchere italiane, tappandoci gli occhi davanti all'icebrg tedesco.

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

devo dire che il sorrisetto cinico è un tratto italico che mi ripugna piuttosto e anzichenò, c'è poco da sorridere, visto che non viviamo in Svizzera ;-)

Immagino avrai letto questo.

Saluti

T

PaoloVE ha detto...

@ T.:

potrei millantare che sia tutta farina del mio sacco dicendo che ho letto Seminerio solo dopo aver scritto il Post, il che sarebbe anche vero, ma ne aveva già scritto e parlato già varie volte nel tempo, quando ancora il peso dei derivati era inferiore a quello attuale per le banche tedesche ;-).

Quanto ai sorrisi hai ragione, ma, d'altra parte, cos rimane davanti ad una diffusa negazione della realtà ed al millantare un successo (o l'aver subito un torto) che tali non sono perchè al di fuori del possibile? lo segnalo con i mezzi che ho e sorrido. In parte di me e della mia pochezza in questo gioco (la mia possibilità di influire sulla situazione si limita al blog ed al tavolino del bar -che peraltro frequento molto poco-), in parte dell'inadeguatezza di chi avrebbe maggior possibilità di influire sulla situazione e non lo fa...

Ciao

Paolo