Il primo passo

Buongiorno,

la vittoria di Bersani si sta dimostrando piuttosto ampia, e mostra come Renzi non sia stato in grado di attrarre la base di Puppato, Tabacci e Vendola.

Il margine è fortunatamente sufficientemente ampio da spazzar via gli eventuali equivoci e dubbi sollevati nelle ultime settimane dai veleni derivati dalle contestazioni alle regole, per cui in definitiva anche queste elezioni credo possano essere considerate un successo per il PD e per il centro sinistra.

Adesso a Bersani rimane il compito più pesante: raccogliere le istanze portate avanti da Renzi in termini di rinnovamento, ringiovanomento e riforme e contemporaneamente affrontare non un avversario politico, ma tre avversari contemporaneamente: Berlusconi (e la sua destra demagogica), Grillo (ed il suo populismo) e Monti (e la sua destra economicistica e finanziaria).

Mi auguro quindi di non essermi sbagliato sul suo conto e resto quindi in attesa di veder aprire il fronte interno del rinnovamento (possibilmente avvalendosi di Renzi: un ulteriore avversario politico sarebbe francamente troppo), perchè gestire quattro fronti contemporaneamente sarebbe troppo per chiunque.

Ciao

Paolo

11 commenti:

renzo ha detto...

D'accordo con te.
Io ho votato Renzi al ballotaggio, per motivazioni legate sostanzialmente alla voglia di cambiamento e per alcune proposte sul lavoro e sulle alleanze che preferivo.
Il suo stile comunicativo non mi andava e non mi va molto a genio, molte polemiche (in primis quella sulle regole) se le poteva risparmiare.
Il centro del problema credo sia un altro: in questo Paese se si vuole uscire dall'ombra e avere un minimo di visibilità si deve purtroppo (ripeto, purtroppo) impostare un certo stile comunicativo, cominciando con slogan (ad esempio "rottamazione") e facendo qua e là qualche polemica.
Per esempio se Renzi avesse iniziato il suo percorso con il termine "rinnovamento", credo non se lo sarebbe cagato nessuno. Così come la Puppato ha ricevuto (secondo me ingiustamente) un misero 3%, semplicemente perchè non ha impostato la sua campagna elettorale con slogan forti e polemiche.
La responsabilità credo sia duplice: dell'informazione, che predilige gli scoop e le notizione da prima pagina, e di buona parte degli italiani, che foraggia questo tipo di informazione.

Ho votato Renzi perchè ho considerato solamente i suoi contenuti e le sue idee politiche, facendo la tara con le polemiche che ha creato, che (come ho appena tentato di spiegare) ritengo necessarie per essere considerati in questo triste Paese.
Badate bene, non condivido assolutamente questa impostazione, tuttavia credo che o stai al gioco o non vieni minimamente considerato.

renzo ha detto...

PS: "D'accordo con te" è riferito al fatto che Bersani ha giustamente vinto e che spero sia la soluzione ai nostri mali

PaoloVE ha detto...

@ Renzo:

il problema è quello che esplode con molti demagoghi e qualunquisti: se usi detrminati linguaggi sarai seguito (e condizionato) da chi quei linguaggi ama, quindi fa parte dell'offerta politica.

E questo diventa un problema.

Ciao

Paolo

renzo ha detto...

@ Paolo

Giustissimo.
Dico solamente che per COMINCIARE a far sentire le proprie idee ad un certo numero di persone, in questo Paese non è che hai molte possibilità se non l'utilizzo di slogan o frasi forti e ad effetto.

Poi ovviamente c'è modo e modo di utilizzarle.
C'è chi usa un linguaggio sempre esasperato con idee talvolta valide ma spesso assolutamente inapplicabili (vedi Grillo), c'è chi spara evidenti ca**te e promesse non mantenibili (B.), poi c'è chi usa un linguaggio talvolta forte (e per certi versi fin troppo polemico) ma con dietro però dei contenuti,secondo me, validi (Renzi).

mariolino ha detto...

Anche Renzo, come Paolo, non si è appassionato alle regole. A me invece la cosa ha indignato molto, perché sono uno di quelli a cui è stato impedito di votare.
Aver messo regole così stringenti solo dopo il voto è stata una porcata. Regole stringenti su questioni totalmente secondarie. Secondo il regolamento bastava dichiarare “di essersi trovati, per cause indipendenti dalla propria volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre”. Bastava riportare questa frase, sic et simpliciter. O anche: “Non ho avuto tempo di registrarmi”, oppure: “Me ne sono dimenticato”. La cosa era completamente priva di importanza. A detta di tutti con queste regole portate al parossismo il PD ha fatto una figuraccia.
Renzi ha fatto molti errori ma è un ragazzo intelligente. Ne farà tesoro e la prossima volta che si ripresenterà avrà tutti dalla sua. Sono pronto a scommetterlo. È giovane e il tempo gioca a suo favore. Bersani invece avrà un compito difficilissimo. In una crisi che sembra non terminare mai, cosa riuscirà a combinare?
A Renzi basterà sedersi in riva all’Arno e aspettare i cadaveri dei suoi competitori trasportati dalla corrente della crisi. Anche se la Speranza è l’ultima Dea, credo proprio che finirà così.
Ciao

mariolino ha detto...

Una curiosità: è successo anche a Verdone.
Invece nel mio caso è andata così: sapevo di non poter votare perché impegnato alla Firenze Marathon. Avendo solo dato un’occhiata al regolamento, credevo di poter registrarmi e votare in occasione del ballottaggio. Mi rimbombano ancora nel cervello le risate che quelli del comitato dei garanti si sono fatti alla lettura delle mie motivazioni. Vabè.

PaoloVE ha detto...

@ mariolino:

mi pare che si sia giocato reciprocamente giocato a farla sporca, non solo da una parte sola.

Originariamente non era previsto che ci si potesse iscrivere dopo il primo turno. E con queste regole sembrava di dover contendere. Poi, a primarie fatte, per abbassare i toni della polemica sulla difficoltà ad accedere al voto (con oltre tre milioni di smentite), è stata data la possibilità di gestire eccezioni, non di iscriversi tout court.

Ed è stato un errore, perchè invece di smorzare le polemiche le ha aumentate, com'è ovvio che sia quando si cambiano le regole durante il gioco.

Aveva senso registrarsi? secondo me si.

Aveva senso poterlo fare anche dopo il primo turno? secondo me si.

Creava problemi organizzativi? non lo so e nessuno sembra chiederselo.

Aveva senso modificare le regole in corsa? secondo me no, mille volte no. Duemila volte se penso che Renzi ha avuto la possibilità di farlo ed ha accettato quanto fatto dagli altri dichiarando fiducia in quanto da altri fatto, salvo poi lamentarsene.

128mila richieste veicolate dal singolo sito di Renzi sono eccezioni? Secondo me no, anzi rappresentano una intenzionale forzatura delle regole già riscritte per estendere l'elettorato.

Avrebbe potuto cambiare qualcosa? In termini di risultato i numeri dicono di no. Per fortuna il distacco è tale che nemmeno in termini di immagine il danno sarà grave.

Ma se accetto di giocare una partita non mi sveglio a metà del secondo tempo per dire che il fuorigioco così com'è non mi sta bene (perchè penso mi penalizzi).

Ciao

Paolo

P.S. si lo so le metafore calcistiche fanno molto SB...

renzo ha detto...

@ Paolo

Continuando con le metafore calcistiche, mi trovo invece d'accordo con quanto ha scritto Luca Sofri il 28 novembre: "Non si sta parlando di “cambiare le regole in corsa”, come si dice alludendo alla scorrettezza di applicare regole diverse in diversi momenti di una gara. Si sta parlando di cambiare le regole dei rigori quando sono finiti i 90 minuti. Non ci sarebbe nessuna differenza di trattamento né nessuna ricaduta su quanto è già avvenuto. Le regole che si discutono adesso non riguardavano la gara giocata finora. Si sta discutendo di modificare le regole di una gara ancora da giocare."

E comunque qui la chiudo, ormai è passata e comincio a prepararmi psicologicamente per gli annunci di B. (un brivido mi sta percorrendo la schiena).

PaoloVE ha detto...

Dimenticavo: mi auguro che Renzi non voglia tirarsi indietro davanti ad una chiamata di Bersani, e che non lo consideri uno strapuntino o un premio di consolazione.

Il movimento che ha fatto partire ha già fatto del bene al partito e è necessario continui ad operare.

Ecco, forse l'idea che chi vince piglia tutto diventando l'one man band è il reale retaggio dell'epoca berlusconiana che ancora rimane a Renzi e che sarebbe bene accantonasse, secondo me.

Alcuni temi su rinnovamento e tecnologie li padroneggia sicuramente meglo di Bersani: si metta a disposizione per rinforzarne la proposta...

Ciao

Paolo

mariolino ha detto...

@ Paolo
Vorrei cambiare discorso, ma mi tocca replicare alle tue inesattezze.
Scrivi: "Originariamente non era previsto che ci si potesse iscrivere dopo il primo turno. E con queste regole sembrava di dover contendere. Poi, a primarie fatte, per abbassare i toni della polemica sulla difficoltà ad accedere al voto (con oltre tre milioni di smentite), è stata data la possibilità di gestire eccezioni, non di iscriversi tout court."

Scrivendo questo disinformi. Ripeto: il Regolamento con cui si è votato il 25 novembre prevedeva quanto segue:
Secondo turno. Sono ammessi al voto gli elettori in possesso del Certificato di voto rilasciato per il primo turno completo del cedolino relativo alla giornata del 2 dicembre 2012. Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre ecc...

Inoltre, come saprai, in un filmato di domenica 25 novembre Berlinguer afferma che già un mese prima era stato deciso che coloro che non si erano ancora registrati avrebbero potuto tranquillamente registrarsi e votare al ballottaggio.

Ergo: il PD è stato molto ondivago su questo, e non accettando i ritardatari non ha fatto una bella figura. Bersani avrebbe vinto lo stesso e non ci sarebbero state polemiche.
Spero la prossima volta di parlar d'altro.
Ciao
Mario

PaoloVE ha detto...

@ mariolino:

prego, ogni correzione è ben accetta.

Hai ragione, il percorso è stato meno tortuoso di quello che scrivevo e sono d'accordo sul fatto che le posizioni sono state ondivaghe (davvero non vedi come lo sia stato anche Renzi?).

Resta il fatto che non era previsto che ci si potesse comunque iscrivere immotivatamente in qualsiasi momento...

Certamente la cosa poteva essere gestita molto meglio da entrambe le parti: adesso il timore è che Renzi confermi l'intenzione di tirarsene fuori e non sporcarsi le mani, lasciando il percorso a metà.

Sarebbe un'occasione doppiamente persa, per il PD e per il Paese, che necessitano entrambi un partito moderato e di sinistra rinnovato ed in grado di fare riforme.

Ciao

Paolo