Ancora su carceri, amnistie ed indulti...

Buondì, 

...ed ecco a voi il poco fa preannunciato post di Tommaso ad innalzare il livello della giornata (nota di servizio: sarà il caso che io abbandoni il color mattone per i miei incisi nei post altrui per un colore più visibile su questo sfondo. Quindi d'ora in poi userò un bel BLU):

propongo questo post per esprimere il mio punto di vista sul tema del sovraffollamento delle carceri e sui temi ad esso legati. 

Ho letto il messaggio di Napolitano e in esso si forniscono le statistiche del problema e si elencano diversi provvedimenti per risolverlo, lasciando al Parlamento l'onere di decidere come dosarli (1). Sui nostri media il messaggio è stato riassunto in "Napolitano vuole l'amnistia". 

E si è arrivati ai bestiali sondaggi del tipo:
  1. Sono favorevole a un'amnistia (che cancella sia il reato che la pena) 
  2. Sono favorevole a un indulto (che cancella la pena ma non il reato) 
  3. Nessun intervento, il problema carceri va risolto in altro modo 
  4. Non so 
Nessun esponente politico ha cercato di riportare il discorso sul problema generale e di segnalare come l'impostazione Amnistia SI / Amnistia NO renda impossibile discutere seriamente.
 
Ora l'ingegnere che è in me pensa a un serbatoio, il cui volume è dato dalla dimensione delle nostre carceri. Abbiamo una portata in ingresso e una portata in uscita e abbiamo una pressione limite oltre la quale rischiamo che ci sia un botto (2).
 
Se nel serbatoio la pressione è oltre il limite, possiamo fare quello che vogliamo sulla portata in ingresso, ma non abbasseremo mai la pressione se non agiamo sulla portata in uscita. In altre parole, i provvedimenti che depenalizzano i reati o accelerano la giustizia non risolvono il problema dell'oggi se non si fa uscire qualcuno che oggi è dentro. La pressione rimane alta. Amnistia e indulto costituiscono una "valvola di sicurezza" nel nostro serbatoio, essa permette di svuotarlo quando la pressione è troppo alta. E come ha funzionato il sistema fino a oggi? Esattamente in questo modo, se è vero che abbiamo avuto un'amnistia ogni tre anni in media fino al 1990 (3) e (4).
 
Trovo quindi che sia insostenibile l'argomento "Amnistia NO, sono altre le soluzioni", poiché il sovraffollamento è tale che serve una misura d'urgenza oggi. A mio parere amnistia e indulto vanno fatti insieme agli altri provvedimenti, in modo tale che subito la pressione si abbassi, e che in futuro non cresca ancora, ma sia sotto controllo: sono entrambe misure necessarie, se il serbatoio sta per scoppiare, lo devi riportare in sicurezza e devi regolare le portate perché non succeda di nuovo.
 
Se usi solo la valvola di sicurezza, la dovrai usare ancora, ma se regoli solo le portate il serbatoio intanto scoppia.
 
Sono colpevoli mille volte i giornalisti che mettono in contrapposizione "amnistia/indulto" e "altri provvedimenti". Altrettanto colpevoli i politici che accettano il problema messo in questi termini. 
La considerazione finale è sui risultati dei sondaggi amnistia SI/NO. Quello di Repubblica vede un 88% di "Nessun intervento, il problema carceri va risolto in altro modo".
 
Questo non si spiega solo con chi, anche legittimamente, non ha fiducia in chi ha portato avanti un sistema basato sulla valvola di sicurezza e vede ipocrisia in chi appoggia l'amnistia, peraltro proponendo una soluzione che porta all'esplosione del serbatoio.
 
Si spiega, purtroppo, anche con una società frustrata e totalmente insensibile al problema umano (5).
 
Le condizioni da segreta medievale in cui vivono delle persone, nel nostro Paese, nel 2013 non importano a nessuno. Mi chiedo se questi feroci indignati da poltrona non abbiano votato per sbattere in galera lo spacciatore o lo straniero quando il sondaggio chiedeva questo. E so che si indigneranno ancor di più quando anche per il loro consenso ci toccherà pagare la salata multa a maggio 2014.
 
Saluti
 
Tommaso
 
(1) In estrema sintesi: 
  1. Abbiamo 64000 detenuti e 47000 posti 
  2. Abbiamo un numero di detenuti rispetto alla popolazione in linea con altri Paesi 
  3. Siamo tra i primi in Europa per sovraffollamento
 I provvedimenti elencati da Napolitano tra gli altri: 
  1. Pene alternative 
  2.  Meccanismi di messa alla prova 
  3. Riduzione della custodia cautelare 
  4. Rimpatrio dei rei stranieri 
  5. Depenalizzazione 
  6. Costruzione nuove carceri 
  7. Provvedimenti straordinari: amnistia e indulto
(2) Qui Tommaso se la tira un po' troppo con l'ingegnere: ai miei tempi, quando la scuola era una cosa seria e si mangiava pane, calamai e regoli logartmici, il problemino del serbatoio si faceva alle medie. O forse alle elementari. E all'asilo non sto a dirvi come lo riempivamo il serbatoio :-)
 
(3) Con la Seconda Repubblica (e la Lega al governo, aggiungo io) si è avuto un inasprimento delle pene per molti reati, quelli legati alla droga in primis, senza un'accelerazione dei processi, né un incremento sufficiente delle carceri, vale a dire che la portata in ingresso è aumentata, quella in uscita è al meglio rimasta uguale e per di più la valvola di sicurezza è stata bloccata: un indulto senza amnistia (quindi senza effetto sulle migliaia di processi resi inutili) in 14 anni.
 
 (4) Il timore nel sentir parlare di amnistie ed indulti (almeno da parte mia) sta proprio nel fatto che sinora questo meccanismo è stato visto troppe volte come un modo per non regolare le portate nè le dimensioni del serbatoio, e quindi rimango al volerli prendere in considerazione solo dopo aver agito su questi. Al più contestualmente. Ma non, come sempre, invece di...

(5) Ovvio che anche qui io vedo enorme la responsabilità dei media. (ma va?!? :-))

12 commenti:

renzo ha detto...

Bello il paragone ingegneristico!
Lasciando da parte la semplificazione dei media, che come sempre è complice se non causa di molti dei problemi in Italia, nel merito del problema delle carceri sono in parte d'accordo.
Io credo che il provvedimento di amnistia/indulto debba essere fatto solamente a valle di interventi strutturali che riducano la pressione in entrata (x es. la detenzione domiciliare per i reati meno gravi, la revisione della custodia cautelare etc.). Solamente dopo si deve agire sulla pressione in uscita.

Questa tempistica credo sia importante per due motivi:
- innanzitutto è un processo logico: prima modifiche strutturali poi modifiche di "emergenza";
- non mi fido del processo contrario: una volta fatto l'indulto/amnistia chi mi garantisce che vengano fatto anche le modifiche strutturali?

PS: Ovviamente siccome l'urgenza è ora, si puo' alleviare la pressione in uscita subito agendo sulla custodia cautelare per reati non gravi. L'ho buttata li', non conosco quanta gente potrebbe uscire solo attraverso questa piccola amnistia, non conosco i numeri. L'idea pero' rimane.

renzo ha detto...

@ Tommaso

Rispondo ad una tua domanda di qualche giorno fa.
Si' mi sono trasferito oltralpe da un paio di mesi.
Spiace dirlo ma si sta meglio.

F®Ømß°£ ha detto...

@renzo

Rimanendo nella metafora, siamo oltre la pressione di sicurezza? Sì.

Al di là di mettere in libertà chi tra nel 19% sottoposto a custodia cautelare non costituisca pericolo per la società non ci sono misure che abbassino subito la pressione, eccetto indulto/amnistia.

Se "a valle" come tu scrivi (e come ripete anche Civati sul suo blog e oggi qui: http://goo.gl/rypXF3) significa che amnistia e indulto vanno condizionati alle riforme strutturali, e quindi che si sta parlando di un unico provvedimento, molto prossimo nel tempo, che contenga misure emergenziali e misure strutturali, è esattamente quello che scrivo nel blog.

Se invece "a valle" fosse inteso in senso temporale e non in senso logico, ci tengo a ricordare che essere sopra la pressione di sicurezza del nostro serbatoio, vuol dire essere fuori dalla legalità. Che ci sono persone che vivono in modo non umano. Credo si corra il rischio di un'ipocrisia speculare a quella che si vuole combattere.

Saluti

Tommaso

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

sei il solito gerontocrate con i tuoi calamai e regoli logaritmici. :-D

E hai ragione.

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

:-)

per mia fortuna non ho mai dovuto usare calamai o regoli logartmici.

Però alle elementari mi hanno fatto usare il grembiule blu col colletto bianco ed all'Università ho fatto in tempo a vedere chi si presentava a sostenere l'esame di calcolo numerico con i pacchi di schede perforate (che peraltro ho visto, in plastica, usate anche molto tempo dopo per programmare il funzionamento di alcune apparecciature di uso ospedaliero -lavaferri-).

...

Comincio ad assomigliare ad un dinosauro.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Forse i tempi non sono ancora maturi per un dibattito informato nel paese. Forse occorre aspettare maggio 2014 quando la notizia della multa andrà sui telegiornali. A quel punto la gente si potrà fare un'opinione basandosi su di un dato in più.

La nostra costituzione contiene una norma che dice:

"Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte."

È ovviamente una norma pensata per garantire coperture finanziarie. Ma il testo non specifica di quali oneri si tratti. Possono essere anche oneri logistici, che tanto in ultima analisi sono oneri finanziari pure loro.

Il diritto e/o la procedura penale prevedono oneri per il ministero della giustizia, ma non provvedono ai mezzi per farvi fronte.

Dunque, anche a normativa vigente, si potrebbe argomentare che in teoria non sarebbe illegale (in quanto costituzionale) ogni provvedimento giudiziario che bloccasse il flusso in entrata nelle carceri fintanto che non si libera un posto.

Certo, la cosa sarebbe meglio che venisse gestita dal governo con apposita politica di repressione penale, ma la cosa è vietata dalla costituzione, che lascia detta politica alla magistratura.

Si torna sempre lì: obbligatorietà dell'azione penale, subordinazione del pm all'esecutivo, riforma organica della giustizia in quel senso, depenalizzazione di vari reati, limiti alla procedibilità, abolizione della carcerazione preventiva...: le cose che avrebbero potuto prevenire questa situazione, tutte cose a cui la sinistra ha sempre detto no...

renzo ha detto...

@ Tommaso

"A valle" era inteso in senso logico, ma va bene anche in senso temporale. Avevo inteso male una frase del tuo post, sorry.

Comunque mi interessa la consecutio.
L'amnistia deve essere contemporanea oppure successiva alle riforme strutturali. Altrimenti si ripeterà l'errore del 2006, in cui sono usciti n-mila detenuti e, nel giro di qualche anno, sono rientrati in carcere.

Se sono fiducioso che si facciano delle buobne riforme strutturali?
No, PD e PDL non troveranno mai un accordo e, se lo troveranno, uscirà fuori la solita schifezza indecente.

PS: grazie dell'articolo di Civati. Continuo imperterrito a giudicarlo meglio di Renzi, anche se quest'ultimo ha ovviamente piu' possibilità di vittoria.

PaoloVE ha detto...

@ renzo:

guccini in opera buffa parlava dell'uso anticoncezionale dell'aspirina: non va presa nè "prima" nè "dopo", va presa "invece".

Il timore è che, come sempre, amnisita ed indulto arrivino invece delle riforme strutturali del sistema giudiziario.

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"le cose che avrebbero potuto prevenire questa situazione, tutte cose a cui la sinistra ha sempre detto no..."

Non credo che la tua chiusa possa essere interpretata in maniera diversa da un "tutta colpa della sinistra".

Ma forse ti sfugge qualcosa, perchè si narra che alcune delle leggi che hanno contribuito ad aumentare gli ingressi in carcere sono state firmate dalla destra.

Ad esempio, prima della Fini Giovanardi i detenuti per droga erano 15.000, mentre nel 2011 erano saliti (malgrado anche l'indulto intercorso lì in mezzo) a 28.000. (dati dal libro banco sulla legge Fini - Giovanardi)

Probabilmente la sola revisione di questa legge farebbe rientrare il problema dall'emergenza, e probabilmente l'aver dimensionato nel 2006 (anno della fini giovanardi) le carceri per quel prevedibile afflusso avrebbe eliminato ab ovo l'emergenza, ma "è una cosa cui la destra ha sempre detto di no", per usare le tue tendenziose parole...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@PaoloVE e renzo

a me pare che siamo in fin dei conti abbastanza d'accordo.

Il senso del post voleva essere una critica a chi pone il problema come amnistia/indulto oppure riforme strutturali.

Sono entrambe cose necessarie da fare insieme, non in alternativa, non "invece".

Il dubbio che, in caso si prendano subito provvedimenti emergenziali, il risultato sia di non prendere quelli strutturali è una certezza, visto con chi abbiamo a che fare. Va tuttavia affermato chiaramente il punto che anche l'opposto è sbagliato: non si possono avere misure strutturali e necessariamente lente e mantenere il sovraffollamento nel breve periodo.

E non si deve cadere nel solito errore per cui, guardando il dito -diffidando cioè di una politica che è responsabile dello stato di cose - si perde di vista la Luna, cioè il problema da risolvere oggi.

Poi, come scrive Civati bisognerebbe anche fare i conti con i numeri in Parlamento, che non ci sono.

E con chi parla di legalità, quando essa è violata ogni giorno.

L'altro tema del post voleva essere il totale disinteresse di praticamente tutti per un tema che dice molto sulla civiltà di un Paese e di una società. Sono anni che ne parlano solo i Radicali, mentre gli altri se ne disinteressano dal momento che l'opinione pubblica è incattivita e feroce. Sono molto significativi sia i numeri dei sondaggi sia i commenti agli articoli dei quotidiani online*.

Saluti

Tommaso

*Luoghi dove la bestialità del cosiddetto uomo della strada viene sublimata in uno scannatoio per squadristi da poltrona.

Philip Michael Santore ha detto...

@ PaoloVE

Premesso che:

* * *

Legge 31 luglio 2006, n. 241
"Concessione di indulto"

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 176 del 31 luglio 2006

(...)

2. L'indulto non si applica:

(...)

per i delitti riguardanti la produzione, il traffico e la detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, di cui all'articolo 73 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza

(...)


* * *

Se sono veri i dati del libro bianco che hai citato e se quei detenuti lo sono in virtù delle specifiche pene in più previste dalla legge Fini-Giovanardi, il numero dei detenuti per droga passerebbe da 28000 a 15000, cioè 13000 in meno. È molto, ma non basta per sfollare le carceri. Anche perché parte di costoro presumibilmente vi rientrerebbero perché beccati a compiere altri crimini (furti, scippi, spacci) correlati alla droga.

Ad ogni modo la legge Fini-Giovanardi non è un dogma e chi l'ha approvata non ha il dono dell'infallibilità: che la si abolisca. In parlamento o per referendum.

Se la prima strada non è praticabile, la seconda sì: basta(va) sostenere l'apposito referendum proposto dai radicali.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"l'indulto non si applica..."

corretto, non me lo ricordavo.

"È molto, ma non basta per sfollare le carceri." Ma toglierebbe 2/3 dell'eccedenza della popolazione carceraria rispetto ai limiti.

"Anche perché parte di costoro presumibilmente vi rientrerebbero perché beccati a compiere altri crimini (furti, scippi, spacci) correlati alla droga" Se la gara è a sparare assiomi ti dico che sull'altro fronte invece la conseguente riduzione del carico dei processi sul sistema giudiziario permetterebbe presumibilmente di limitare il numero dei detenuti in attesa di giudizio.

Ma il punto rimane che è tendenzioso cercare di dare tutta la colpa della situazione alla sinistra, come hai fatto nel commento precedente.

Ciao

Paolo

P.S. Nel tuo blog sono rimasto in sospeso rispetto alla richiesta di vedere quando SB avesse convintamente affermato che avrebbe rispettato l'eventuale cessione di Alitalia ad Air France...