La flessibilità naturalmente inefficiente della P.A.

Buongiorno,

il post di oggi parte da questo articolo che segnala come, in tempo di crisi e di stretta al credito, la Regione Veneto si trovi a rischio di vedere compromessa la raccolta di fondi EU, attualmente delegata ampiamente a 57 persone acquisite in regime di somministrazione e co.co.co. a seguito, se non capisco male, di questo appalto.

Appalto che è in scadenza (anzi è in scadenza addirittura la sua proroga) e che non sarà rinnovato, con il risultato che i 57 fund raiser se ne andranno a casa, apparentemente lasciando la Regione priva di questa funzione, situazione che sarebbe la degna conclusione di una serie di scelte improprie se non proprio sbagliate.

Provo ad elencarle:
  1. per una Regione italiana l'accesso ai fondi europei è una esigenza strutturale e non temporanea. Pensare di soddisfarla con un appalto di breve durata di somministrazione di personale precario è quindi piuttosto velleitario e probabilmente una scelta inadeguata.
  2. ritenere di poter acquisire delle competenze caratteristiche della P.A. quali il rapporto con gli enti europei attraverso un appalto a privati (come fa l'appalto in questione) è ridicolo e contraddittorio. Se quella è un'attività caratteristica della P.A. e la P.A. non ha chi sia in grado di farla, ancor meno disponibili saranno le professionalità in tal senso reperibili sul mercato. Anche se qualcuno le offrirà comunque, nella miglior tradizione per cui intanto si prende il cliente, poi si pensa a come soddisfare le sue esigenze. Eventualmente e con ovvi risultati in termini di qualità.(1)
  3. nel secondo link vedete anche ufficializzata quale sia la convenienza economica nell'acquisire il personale da un boby rental: l'ora di lavoro di ciascuno di loro costa alla P.A. 1,69 volte quella di un equivalente dipendente regionale. E, lavorando nello stesso contesto e con gli stessi strumenti, dubito fortemente che la produttività sia significativamente diversa per le due tipologie. (2)
  4. A fronte dei tre punti precedenti la Regione ha bandito un concorso per sostituire solo meno del 10% degli impiegati che sono dedicati a questa attività e, reiterando l'errore che già stigmatizzavo al punto 1, solo a termine.
Personalmente non ho motivi di ritenere che questo appalto sia stato peggio gestito e meno giustificato della maggior parte degli appalti che esternalizzano servizi della P.A., e mi pare anzi che mostri in maniera sufficientemente chiara come i costi "di intermediazione", quelli che stanno tra il costo all'Ente e lo stipendio al dipendente "somministrato" (che ritengo sarà inferiore a quello del dipendente della P.A.) e ancora le disfunzioni prevedibili legate alla durata limitata dell'appalto rappresentino un gap tale da rendere difficilmente sostenibile la convenienza all'appalto stesso per la P.A.

E, sempre a titolo personale, mi sento di affermare che questo caso è in qualche modo paradigmatico di quanto sta avvenendo a valle dei blocchi alle assunzioni nella P.A. e di come questi, lungi dal comprimere la spesa, stiano contribuendo a gonfiarla: diminuisce la spesa in stipendi, aumenta in misura maggiore quella in appalti. Oppure si taglia il servizio.

Ciao

Paolo
(1) Mi domando se ci sia un caso che si presta meglio di questo a giustificare l'assunzione di personale e la costituzione di un know how interno, sempre che questo non fosse già effettivamente disponibile, cosa di cui mi permetto di dubitare. Aggiungo a titolo di folklore di non aver mai visto nella vetrina della società che ha vinto l'appalto e cui passo davanti abbastanza spesso la richiesta di fund raiser. E nemmeno in quelle delle aziende concorrenti, se per questo...

(2) Cito:"ha complessivamente offerto un coefficiente unico moltiplicatore pari a 1,69 [...] , da applicarsi ai costi orari contrattuali riferiti ai livelli di inquadramento oggetto di gara e determinati, ai sensi del vigente C.C.N.L. per il Comparto Regioni ed Autonomie Locali – biennio 2008-2009, all’articolo 13 del capitolato speciale d’oneri in funzione dello stipendio tabellare, della tredicesima mensilità, dell’indennità di comparto, dell’indennità di vacanza contrattuale e delle ore mensili mediamente previste". 1,69! Come dire che quattro impiegati somministrati costano come sette dipendenti. Alla faccia della convenienza e senza che alcun revisore dei conti abbia alcunchè da ridire o da ridere!

1 commento:

Philip Michael Santore ha detto...

Un altro paradosso di tutto ciò è che l'Italia dà dei soldi all'UE (di cui è contribuente netto), e poi deve darsi da fare, spendendo ulteriori soldi in addetti specializzati, per recuperare quei soldi, di cui le regioni avrebbero un gran bisogno.
Ma un governo che affrontasse il problema alla radice (cioè che smettesse di dare quei sodli all'UE e piuttosto li desse direttamente alle regioni) invece di dirsi "al servizio dell'Europa"?